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Disney ha creato una task force per studiare l’intelligenza artificiale

Pubblicato il 09 agosto 2023 di Marco Triolo

La Walt Disney sta assumendo: mandate il curriculum, sempre che siate degli esperti in intelligenza artificiale e apprendimento automatico. La compagnia ha creato una task force per studiare l’intelligenza artificiale e le sue applicazioni in tutti i suoi rami, dai Walt Disney Studios ai parchi a tema, dalla televisione alla pubblicità

Stando a Reuters, Disney vorrebbe, anche facendo squadra con startup esterne, sviluppare sistemi potenziati dalla IA di prossima generazione, che possano essere utilizzati per ridurre i costi, nel caso delle produzioni cinematografiche e televisive, o per creare nuovi modi di interagire con i clienti, nel caso dei parchi.

Una fonte dell’agenzia, un dipendente che ha richiesto l’anonimato per via dell’argomento delicato, ha detto che le compagnie come la Disney dovranno per forza capire come sfruttare l’intelligenza artificiale, pena l’obsolescenza. Oltretutto, se l’idea è quella di usare l’IA per trovare modi per ridurre i costi, l’argomento è scottante, visto che diversi film Disney usciti quest’anno, come La Sirenetta e Indiana Jones e il Quadrante del Destino, non sono riusciti a recuperare i loro esorbitanti costi al botteghino.

In ambito parchi, un ex dipendente di Disney Imagineer, la divisione ricerca e sviluppo della compagnia, ha citato Project Kiwi, che ha utilizzato l’apprendimento automatico per creare un robot basato su Baby Groot, il personaggio della saga Guardiani della Galassia. Dato che l’apprendimento automatico, una branca dell’intelligenza artificiale che permette ai computer imparare senza essere programmati, dà alle macchine la capacità di riconoscere e interagire con gli oggetti nel loro ambiente, un giorno Baby Groot sarà in grado di interagire con gli ospiti dei parchi.

Il tema dell’intelligenza artificiale è all’ordine del giorno, e sia gli attori che gli sceneggiatori americani, attualmente in sciopero, ne hanno fatto uno dei punti chiave delle trattative con gli studios. Il timore è che l’IA possa rimpiazzare gli sceneggiatori e le comparse, e che le performance degli attori possano essere usate per addestrare un’intelligenza artificiale senza un equo compenso.