Dwayne Johnson non è capace di ammettere la sconfitta pubblicamente. Sin dall’uscita di Black Adam, film DC che non ha ottenuto il successo sperato, ha portato avanti una narrazione parallela, venendo addirittura accusato di aver fornito dati manipolati per difendere la performance del film, che, costato oltre 200 milioni di dollari, ne ha incassati 393 nel mondo. Non abbastanza per garantire un sequel, e Johnson ha dovuto riconoscere che Black Adam 2 non si sarebbe fatto. Eppure, ancora oggi, ha le sue idee sul perché.
Durante un episodio del talk show Hart to Heart, condotto da Kevin Hart, Dwayne Johnson ha scaricato sul cambio di leadership alla DC la responsabilità della cosa:
Penso che Black Adam sia stato travolto dal vortice della nuova leadership […]. Ci sono stati così tanti cambi di leadership. Quando in una compagnia quotata in borsa ci sono così tanti cambi di leadership, arrivano nuove persone che creativamente, e per ragioni fiscali, prendono decisioni con cui potresti non andare d’accordo, filosoficamente.
Johnson prosegue:
Penso che Black Adam sia uno di quei film che sono stati catturati in questa ragnatela della nuova leadership. E questo sarà sempre uno dei più grandi misteri, non solo per me e per [i produttori], ma anche in tutto il settore.
Johnson cita il fatto che Black Adam è stato “il migliore esordio” della sua carriera, 67 milioni di dollari in patria nel weekend d’apertura:
Certo, non avevamo la Cina, che ci avrebbe portato forse 100 o 200 milioni in più. Abbiamo portato al cinema un nuovo supereroe. Avevamo un franchise da costruire. Abbiamo riportato al cinema Superman e Henry Cavill. Il mondo è impazzito. E inoltre abbiamo creato un portfolio di supereroi etnicamente variegati.
E conclude con una metafora sportiva che aveva già utilizzato in passato per parlare del cambio di dirigenza DC, con l’ingresso di James Gunn e Peter Safran e la fondazione dei DC Studios:
È come quando i nuovi proprietari di una squadra NFL dicono: “Ok, l’allenatore non ci va bene, il quarterback non ci va bene. Non importa quante volte hanno vinto il Super Bowl, vogliamo qualcun altro.