SerieTV Recensioni The Doc(Manhattan) is in
Abbiamo visto in anteprima i primi 6 dei 10 episodi della nuova stagione di Futurama, che debutta domani su Disney+ e andrà avanti al ritmo di un episodio nuovo a settimana. Sì, dopo una “breve pausa di 10 anni”, l’acclamata serie di Matt Groening e David X. Cohen, sopravvissuta dal 1999 a oggi a tutto un loop di cancellazioni e rilanci, è tornata. E per via del fatto che le stagioni di Futurama sono state contate per una qualche ragione in vari modi diversi, per alcuni questa sarebbe l’ottava stagione, ma ufficialmente è l’undicesima. Ma comunque: come se la passano Fry, Lela, Bender e gli altri?
Cominciamo subito col dire che guardando questi sei episodi è stato come se il decennio che li separa dagli ultimi davvero non esistesse. Si sarà cambiato alloggio (negli USA questa nuova stagione viene trasmessa da Hulu. Da noi, come detto, da Disney+), ma ci sono le stesse voci originali, gli stessi autori e produttori, lo stesso mix di umorismo, satira sociale e – quando serve – lacrimucce della formula che ha reso Futurama, beh, Futurama.
Perché avranno pure in comune un genitore e molti altri elementi, ma Futurama non è I Simpson – avete presente, sì? La serie sui gialli di Springfield che sembrava ormai perduta per sempre dopo un lento ma inesorabile decluino, e che invece, e aggiungerei a sorpresa, si è un attimo ripresa nelle ultime stagioni? – e non lo è mai stata. Perché al di là delle gag legate alle fregature e alle crisi di gelosia di Bender, a quello che si mangia il Dr. Zoidberg o a quanto è scemo Philip J. Fry, il ragazzo dal cuore d’oro che tutti chiamano sempre e solo per cognome, qui contano molto le storie di questi personaggi, quella continuity leggera ma persistente che la serie si porta dietro.
Parlando proprio di questo: e il finale bellissimo e pure commovente, diciamolo, con cui avevamo lasciato Fry e Lela alla fine dell’ultima stagione (altrimenti nota come: “la settima stagione”. O: “quella precedente”)? Come si concilia quel finale con questi nuovi episodi? Beh, si concilia. Era stata lasciata, ricorderete, una porta aperta, e la si è sfruttata per tornare a occuparsi della vita quotidiana dei dipendendenti della Planet Express. Cogliendo l’occasione, nel farlo, per chiudere tutta una serie di discorsi aperti da anni…
Nel senso che gli anni sono passati anche per Fry e gli altri. E nel 3023 è il momento di riprendere quanto seminato in passato a proposito della natura di Nibbler/Mordicchio, dei figli girini di Kif e Amy, del passato (e non solo) del malvagio Babbo Natale Robot che ha reso la festa di “Xmas” un incubo.
Il tutto si mescola alla consueta dose di presa per i fondelli di, beh, qualsiasi cosa. In un caleidoscopio sgangherato pieno di citazioni della saga di Futurama (dall’ipnorospo a un certo cagnolino che ha fatto piangere mezzo pianeta, compreso chi scrive, maledetti…), di cameo velocissimi delle altre serie di Groening e di guest star famose, in questa nuova gita su “Fulu” c’è spazio per prendere in giro le piattaforme di streaming in generale e il binge watching, Amazon e il suo Alexa (nell’episodio più divertente di quelli visti. C’entrano gli affari di Mamma, e come ti sbagli), i bitcoin, Black Mirror e Dune. E ovviamente la stessa Futurama e le pause che l’hanno accompagnata negli anni.
Alla fine del primo episodio mi sentivo già perfettamente a casa, dicevamo; alla fine del sesto, ne volevo decisamente altri. Tanti altri. Ed è un bene a questo punto che questi 10 episodi, come gli altri 10 che sono stati commissionati da Hulu, arrivino su Disney+ a cadenza settimanale: ci sarà il tempo per goderseli meglio, se si è vecchi fan.
E se non lo si è, beh, per capire perché colleghi, amici, parenti, fidanzate, coniuge, siti web come quello su cui avete gli occhi in questo istante, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale vi ripetano dal 1999 che Futurama è una grandissima serie e dovreste proprio vederla. Poi, a quel punto, non vi resterebbe che recuperare le altre 7. Che però sono altre 10… oh, al robot diavolo.