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Aquaman and the Lost Kingdom: i segreti di una lavorazione caotica

Pubblicato il 20 luglio 2023 di Marco Triolo

The Hollywood Reporter ha pubblicato un articolo sulla lavorazione di Aquaman and the Lost Kingdom, il prossimo, e ultimo, film del DC Extended Universe. Alcune delle cose che vengono dette nel pezzo, come la questione del cameo di Batman, si sapevano già, ma ora sembra tutto confermato. E la morale è: è stato un vero caos.

Il sequel era stato approvato quando ancora Toby Emmerich era presidente del Warner Bros. Pictures Group, coadiuvato da Walter Hamada. Il primo Aquaman era andato molto bene, ed è ancora oggi il maggiore successo targato DC, con 1,148 miliardi di dollari di incassi. Le riprese si sono concluse a gennaio 2022, pochi mesi prima che Emmerich e Hamada uscissero da Warner in seguito alla fusione con Discovery. L’uscita prevista era per dicembre 2022, ma, tra l’estate di quell’anno e l’inizio del 2023, si sono tenute due sessioni di reshoot e diverse proiezioni test poco entusiasmanti.

Dopo le prime proiezioni test, i CEO di Warner Bros Film Group Michael De Luca e Pamela Abdy sono intervenuti, in quanto capi ad interim della DC cinematografica fino all’arrivo di James Gunn e Peter Safran. In autunno del 2022, Pamela Abdy ha supervisionato un nuovo montaggio di Aquaman and the Lost Kingdom, che però è andato ancora peggio del precedente ai test. Questo ha portato al secondo round di reshoot.

E poi ce n’è stato un terzo, una cosa molto rara quando si tratta di film di questa portata. Dopo altri test screening in febbraio e aprile, le ulteriori riprese si sono svolte in Nuova Zelanda a giugno 2023, sotto la supervisione di Gunn e Safran. La produzione aveva preventivato cinque giorni di riprese, ma è filato tutto talmente liscio che James Wan le ha concluse con un giorno di anticipo.

Il problema principale, a quanto afferma The Hollywood Reporter, sarebbe stata la chiarezza della narrazione. L’altro problema… Batman. Inizialmente, infatti, il Batman di Michael Keaton sarebbe dovuto apparire, in quanto Hamada avrebbe voluto usare questo personaggio come il Nick Fury del DCEU, un “anziano statista” in grado di passare di film in film e fungere da tessuto connettivo dell’universo cinematografico. Il film, però, nel frattempo era stato spostato a marzo 2023, diversi mesi prima dell’uscita di The Flash, il film che avrebbe dovuto reintrodurre Keaton nel ruolo. E così la parte di Keaton è stata rigirata nel giugno del 2022 con Ben Affleck. Poi però il film è stato spostato di nuovo, finendo dopo The Flash, il 20 dicembre. A quel punto non aveva più senso avere Affleck.

Infine, Gunn e Safran hanno deciso che nessun Batman sarebbe apparso, perché non aveva senso promettere agli spettatori un universo che non sarebbe proseguito, o legare Aquaman and the Lost Kingdom a fallimenti passati. “È stato abbastanza caotico”, rivela una fonte.

Per alcuni, comunque, il fatto che Warner Bros. abbia continuato a riversare soldi nei reshoot è un buon segno, perché significa che lo studio ha fiducia nel film. Ma ovviamente ora viene il bello: Aquaman and the Lost Kingdom è stato approvato con un budget di 205 milioni di dollari, già di per sé molto alto, ma ora aumentato notevolmente per via dei reshoot. Gli ultimi film DC, Black Adam, Shazam! Furia degli Dei e The Flash, non hanno trovato il successo sperato. Aquaman and the Lost Kingdom ha qualche chance in più, essendo il sequel di un film amato, ma l’ostacolo principale è il fatto che sarà l’annunciato capitolo conclusivo di un universo. Riuscirà a recuperare i soldi spesi? Non resta che attendere dicembre per scoprirlo.