Yellowjackets è stata la novità più acclamata della scorsa stagione televisiva, riuscendo a conquistare sorprendentemente pubblico e critica di tutto il mondo. Se le premesse della serie tv prodotta dalla rete Showtime (ed in Italia disponibile sulla piattaforma streaming Paramount+) possono sembrare qualcosa di già visto: incidente aereo, a seguito di cui un gruppo di superstiti cerca di sopravvivere in attesa dei soccorsi, la resa sullo schermo è molto più innovativa di quanto appaia. Innanzitutto, Yellowjackets si avvale quasi esclusivamente di un punto di vista femminile, infatti, le sopravvissute al sopracitato incidente sono un gruppo di liceali, in viaggio per un torneo di calcio femminile; insieme al loro anche Travis (Kevin Alves) e Javi Martinez (Luciano Leroux), i due figli del coach della squadra (il quale ha però perso la vita) ed il coach assistente Ben (Steven Krueger). La trama della serie si sviluppa su due linee temporali: una riguarda il presente con le sopravvissute allo schianto (ormai donne adulte), l’altra ci mostra il passato ed i giorni appena successivi all’incidente. Di ogni personaggio vediamo, quindi, la versione giovane e la sua controparte adulta.
Se il cast delle più giovani è composto in larga maggioranza da esordienti, quello adulto vede al suo interno la presenza di moltissimi volti noti di Hollywood come Melanie Lynskey (recentemente guest star dell’acclamatissima The Last of Us), Juliette Lewis, Christina Ricci (vista qualche mese fa in Mercoledì, straordinario successo targato Netflix) e Tawny Cypress. La seconda stagione di Yellowjackets si è conclusa in Italia mercoledì 7 giugno, di seguito potete trovare il nostro parere. Se non avete ancora visto tutti gli episodi vi invitiamo a non continuare (e tornare solo quando l’avrete fatto) perché saranno presenti SPOILER.
Inutile girarci intorno, dalla prima stagione tutti i fan speravano nell’introduzione del cannibalismo all’interno della trama. Gli sceneggiatori hanno deciso di accontentare il pubblico portandolo in scena nella maniera più coerente (ai fini della narrazione) e soprattutto sconvolgente possibile. Se, infatti, era abbastanza palese che queste ragazze avrebbero dovuto trovare qualcosa in più da mangiare, così da sopravvivere per ben 19 mesi, nessuno si sarebbe aspettato che avrebbero preso la decisione di mangiarsi tra di loro. È il corpo della povera Jackie (Ella Purnell), morta congelata nel finale della prima stagione, a dare inizio a questa barbarica pratica. Inizialmente le ragazze sembrano quasi sconvolte da quanto fatto, come se volessero rifiutare l’idea di aver mangiato la loro amica.
Con il passare degli episodi, però, viene sempre più alla luce l’istinto di sopravvivenza di ognuna di loro e, nonostante la paura, per tale ragione decidono di non fermarsi alla sola Jackie ma di sacrificare, a turno, qualcuna del gruppo così da sopravvivere. Ciò ha causato nel pubblico molto sgomento, ma allo stesso tempo da spettatore mi sento di dire che finalmente uno show televisivo (in cui la parola chiave è sopravvivenza) sta trattando la tematica del cannibalismo e non lo fa solo per impressionare chi guarda, ma per pura e semplice esigenza narrativa.
Shauna è indubbiamente uno dei personaggi cardine nel passato, la prima metà della stagione 2 si basa tutta sulla sua imminente gravidanza e l’episodio clou per lei è il sesto, dove anche la controparte adulta dà vita ad un importante monologo; in tale episodio nel passato vediamo infatti la ragazza dare alla luce, con non poche difficoltà, il proprio bambino. La gioia è molto grande per la giovane Shauna, ma qualche ora dopo ciò si trasformerà in ansia e terrore. La ragazza teme per il futuro del piccolo, ha paura possa finire per essere mangiato dalle altre sopravvissute. Solo quando tutto sembra risolversi scopriamo che nulla di ciò è mai avvenuto: il bambino non è mai nato, quanto visto era solo un sogno di Shauna. Sophie Nélisse, interprete della giovane ragazza, ha fornito la performance più intensa e struggente dell’intero show.
Nel presente, invece, vediamo Shauna interrogata dalla polizia per l’omicidio di Adam Martin, avvenuto nella precedente annata, la donna darà vita ad un monologo (recitato egregiamente da Melanie Lynskey) in cui esprimerà tutto il suo disprezzo nei confronti della maternità. Se da una parte vediamo, quindi, Shauna disperarsi per aver perso un figlio tanto desiderato, dall’altra ci viene mostrata una donna insoddisfatta del proprio ruolo di madre. Ciò è solo l’ennesima dimostrazione di quanto i personaggi sopravvissuti a quei 19 mesi siano tornati a casa profondamente cambiati.
L’episodio finale di questa sorprendente stagione di Yellowjackets è stato fin da subito descritto dalle interpreti come sconvolgente e carico di colpi di scena, generando quindi altissime aspettative da parte dei fan. Dopo averlo visto possiamo affermare che quest’ultime siano state ampiamente ripagate da parte dello show. Riunite nel centro di Lottie (Simone Kessell), Shauna (Melanie Lynskey), Taissa (Tawny Cypress), Natalie (Juliette Lewis), Misty (Christina Ricci) e Van (Lauren Ambrose) discutono di quanto stiano andando a rotoli le loro vite e proprio per questo motivo Lottie suggerisce a tutte loro di dar vita ad un sacrificio, come fatto in passato.
Le cose però sfuggono di mano, le donne daranno infatti vita ad uno scontro in cui Misty accidentalmente ucciderà Natalie, un evento struggente considerando che la stessa Misty stava cercando di salvare Natalie e tutte le altre ragazze. A morire sarà proprio colei che (come dimostrato) non è mai riuscita a liberarsi del senso di colpa, in relazione al ruolo avuto nella morte di Javi. Ad uscirne malamente da questa seconda stagione sarà proprio Misty, scopriamo difatti quanto quest’ultima abbia avuto un ruolo fondamentale per gli avvenimenti accaduti nel post incidente e l’aver ucciso nel presente la sua “migliore amica” (come fatto anche in passato con Crystal) peggiorerà sicuramente le cose nel prossimo ciclo di episodi.
La seconda stagione di Yellowjackets è riuscita a confermare quanto di buono visto nella precedente annata e siamo certi che questo tragico evento avvenuto nel finale porterà nuovi guai. Sulla morte di Natalie è intervenuta Christina Ricci (interprete della Misty adulta), la quale ha dichiarato:
L’ho saputo solo poco prima di girare l’episodio. Tutti amiamo Juliette. Io amo Juliette. Ne abbiamo passate tante nello show e ci siamo avvicinate così tanto, abbiamo litigato e ci siamo riconciliate e ci amiamo, siamo come sorelle. Credo che fossimo tutte molto turbate e tristi per la morte di Natalie. È stato difficile girare. È stato molto emozionante. Abbiamo girato molte più scene di quelle che sono finite nell’episodio, di me che tengo Juliette mentre sta morendo e così via. Sono state scene molto dure e davvero sconvolgenti. Il giorno dopo ho incontrato Juliette in aeroporto e abbiamo ricominciato a piangere entrambe.
Proprio in questi giorni è stata dichiarata la presenza di un episodio bonus, il quale farà da ponte tra la seconda e la terza stagione. La produzione di quest’ultima è in pausa, a causa dello sciopero degli sceneggiatori che sta gettando nel caos l’intera Hollywood, probabilmente dovremo aspettare più del previsto per vedere i nuovi episodi. Se siete già in astinenza da Yellowjackets, vi ricordiamo che le prime due stagioni sono interamente disponibili sulla piattaforma Paramount+.