Cinema roberto recchioni Recensioni
Ciao, mio pedante mentore!
Ciao, mio noioso amico…
Senti, ho sentito che è uscito il nuovo film dei registi degli ultimi Avengers…
Anthony e Joe Russo?
Loro!
Forse parli di Citadel, che però è una serie di Amazon Prime e che, comunque, è solo prodotta dai Russo (e che ti sconsiglio).
No, no, un film… il sequel di qualcosa.
Extraction 2.
No, ha un altro titolo.
Tyler Rake 2…
Quello!
Sono lo stesso film ma con titoli diversi.
Cosa?!
Questa volta non so cosa risponderti. Netflix ha distribuito il film originale con due titoli diversi, Extraction per alcuni mercati e Tyler Rake per altri. Il sequel ha seguito la stessa strada. Comunque sia, nonostante sulle locandine e nei comunicati stampa, il nome dei Russo sia enorme rispetto a quello di tutti gli altri, anche in questo caso sono solo dei produttori. I due Tyler Rake sono di Sam Hargrave, che è un attore, uno stunt e uno stunt coordinator, oltre che un ottimo regista.
E perché il suo nome non è in evidenza?
Immagino che da una parte i Russo stiano imponendo il loro peso commerciale (“Dai registi di Avengers: Endgame!”), dall’altra parte, credo che Hargrave sconti il fatto che nessuno dà troppa credibilità a degli stuntman che si mettono dietro la macchina da presa, nonostante il fatto che degli stuntman dietro la macchina da presa siano tra gli artefici di grossi successi e di una delle serie cinematografiche di maggiore successo degli ultimi anni…
Che sarebbe?
Chad Stahelski e David Leitch, che hanno realizzato assieme il primo John Wick. Poi, Stahelski ha continuato la serie di film dedicati all’assassino russo mentre Leitch è andato a girare pellicole come Atomica Bionda, Deadpool II, Fast & Furious: Hobbs & Shaw (questo non gli è venuto tanto bene, ammettiamolo) e Bullet Train (nemmeno questo è il massimo). I loro nomi, comunque, sono dietro alla 87North Productions, una casa di produzione (nata in origine come agenzia di stuntman) che, mutuando un approccio che viene da lontano, ha cambiato il modo in cui si pensa e si porta in scena l’azione nel cinema americano.
E sono anche dietro a Tyler Rake 2?
No.
E allora perché me ne stai parlando?
Perché senza la 87North Productions, i due Tyler Rake non esisterebbero o sarebbero molto, molto, diversi.
Ok, spiega…
Sostanzialmente, la 87North Productions era un’agenzia di stuntman che voleva fare come fanno in oriente per quello che riguardava le scene d’azione, ovverosia, preparare gli attori protagonisti a fare le loro scene da soli, mettergli davanti stuntman professionisti capaci di incassare dei colpi portati davvero e non simulati e riprendere il tutto senza trucchi, senza frenetici stacchi di montaggio, senza dettagli stretti utili a mascherare l’artificio. Fare insomma, quello che si faceva a negli anni d’oro del cinema di Hong Kong e che ancora si fa in cinematografie come quella indonesiana e malese. Hanno quindi iniziato a lavorare in tal senso, trovando molti divi entusiasti del loro approccio, tra cui Keanu Reeves e Charlize Theron.
Ancora non ho capito quando mi inizi a parlare di Sam Hargrave e Tyler Rake…
Ci sto arrivando. Hargrave conosce e stima il lavoro dei suoi colleghi della 87North Productions, capisce intimamente cosa stanno facendo e come lo fanno e sa pure a cosa guardano e dove traggono ispirazione. Così, quando gli viene offerta la possibilità di passare dietro la macchina da presa, porta la loro esperienza oltre che la sua nella serie di film di Tyler Rake. Inoltre…
“Inoltre”?
No, lascia perdere, altrimenti mi dici che poi divago.
Ormai hai iniziato, continua…
Inoltre c’è anche un autore fondamentale che influenza il lavoro di Hargrave e che, pure lui, nasce come action coordinator: Gareth Evans, un gallese pazzo che se ne va fino in Indonesia per girare il film che ha in testa, trova due performer straordinari come Iko Uwais e Yayan Ruhian e sforna un gioiello action seminale come The Raid (e poi il suo seguito, The Raid 2). Due pellicole che proprio da Tyler Rake e, ancora di più dal suo sequel, vengono omaggiate-depredate in più momenti.
Ok, abbiamo finito con i riferimenti e parliamo del film in questione?
Err… a dire il vero, bisognerebbe citare quanto meno Old Boy, pellicola Sud coreana del 2003, diretta da Park Chan-wook, a cui Tyler Rake 2 ruba il celebre piano sequenza laterale e del misconosciuto Equilibrium dello sfortunato (professionalmente) Kurt Wimmer, che nel 2002 introduce il concetto di “kata delle pistole” che poi viene copiato da praticamente tutti, a cominciare da John Wick fino, appunto, ai due Tyler Rake.
Aspetta, questa cosa mi interessa. Cosa sarebbe il “kata delle pistole”?
Una maniera diversa di portare in scena l’uso delle armi da fuoco nei film action. Un superamento dello stilema “Beretta Akimbo” che John Woo aveva imposto al cinema mondiale e che Matrix aveva poi glorificato, in cui tutto si basava sull’uso di due pistole da parte di personaggi costantemente impegnati a balzare in aria da una parte all’altra dello schermo (hai presente i videogiochi di Max Payne? Quella roba lì). In sostanza, nel “kata delle pistole”, le armi da fuoco vengono usate a distanza molto ravvicinata e la maniera in cui le si impiega ricorda i kata delle arti marziali, in special modo quelle del jiu-jitsu, del silat e del kung-fu (non a caso, spesso, questo modo di usare le armi nei film viene definito “gun-fu”).
Ok, grazie. Finito?
Ti ho parlato di Baaghi 3, film indiano del 2020 diretto da un maestro dell’action di quelle parti, Ahmed Khan, interpretato da quel gran figo di Tiger Shroff, a cui Tyler Rake 2 ruba un paio di cosette?
No ma cantano e ballano?
È un film indiano…
Allora non voglio saperne nulla. Adesso mi parli di Tyler Rake II e basta!
Certo, siamo qui per questo, no? Mica per fare la storia moderna del cinema action americano. Dunque, Tyler Rake II è il sequel di Tyler Rake, un film “tratto da un fumetto”….
Perché lo metti tra virgolette?
Perché il fumetto (scritto dai Russo) nasce semplicemente per trarne il film, non come opera spontanea e autonoma. È una specie di “biglietto da visita” di lusso con cui presentare Tyler Rake ai produttori e, nel contempo, mantenere una più salda proprietà intellettuale sull’opera.
Idea intelligente, no?
Molto. I Russo sono tante cose, ma non degli stupidi. Comunque sia, il trucco funziona e un mucchio di produzioni internazionali (AGBO, Indian Take One Production, T.G.I.M. Film, Thematic Entertainment), ci mettono i soldi, Chris Hemsworth accetta di interpretarlo (e qui vediamo tutto il peso dei due fratelli produttori) e Netflix compra la pellicola, distribuendola su piattaforma globalmente. Il primo film esce, trova un insperato successo e clamore, si mette rapidamente il lavorazione il suo seguito che è tutto quello che un seguito dovrebbe essere: più grosso, più lungo, più spettacolare, con vari momenti action davvero ispirati e tutte quelle influenze di cui abbiamo parlato sino a qui.
Ok ma di che parla?
Tyler Rake, nel primo film è un mercenario specializzato in missioni impossibili. Alla fine della pellicola, dopo una disperata missione per salvare un ragazzino figlio di un personaggio piuttosto discutibile e portarlo in salvo, Rake viene dato per morto ma, indovina…?
Non è morto.
Ovviamente, no. Anzi, una volta tornato in forze, viene coinvolto in una nuova missione al limite del suicidio che lui accetta a causa del suo mal celato desiderio di morte.
Che missione è?
Tyler Rake deve salvare qualcuno e portarla in salvo.
Ma non è uguale al primo?
Questa volta la persona in pericolo è la sorella dell’ex-moglie (nel terzo dovrà salvare un suo cugino di secondo grado, probabilmente) ed è rinchiusa in un carcere di una pese molto brutto.
Non è che si sono proprio sforzati con le idee, vero?
Non conta molto. Quello che è importante è che lo spunto da modo a Sam Hargrave di creare alcune scene molto spettacolari, riprese benissimo e con una costruzione dell’azione di primissimo livello. Esattamente come per il primo Tyler Rake, anche questo secondo capitolo rappresenta il meglio dell’action americano al momento.
Quindi, mi consigli di vederlo?
Assolutamente sì, se ti piacciono i film dove la storia è scritta in funzione delle scene action e non il contrario.
A te piacciono?
Da morire.