La Disney subirà una svalutazione di $1,5 miliardi nel terzo trimestre, come conseguenza della rimozione della scorsa settimana di una cinquantina di titoli tra film e show originali da Disney+ e Hulu.
Il mese scorso, in occasione della chiamata agli utili della Disney, il direttore finanziario Christine McCarthy aveva dichiarato che la società prevedeva di subire una svalutazione tra $1,5 e $1,8 miliardi nel trimestre di giugno per la rimozione dei contenuti dalle sue piattaforme di streaming.
Svalutando il valore degli asset di contenuti, la Disney può eliminarli dal proprio bilancio e ridurre il carico fiscale.
Venerdì, in un documento SEC, la società ha dichiarato:
Come annunciato in precedenza, The Walt Disney Company (insieme alle società controllate attraverso le quali sono condotte le sue varie attività, la “Società”) sta rivedendo i contenuti, principalmente sui suoi servizi diretti al consumatore (“DTC”), per allinearli a un cambiamento strategico nell’approccio alla cura dei contenuti e, di conseguenza, sta rimuovendo alcuni contenuti dalle sue piattaforme.
Il 26 maggio 2023, la Società ha rimosso alcuni contenuti prodotti dai suoi servizi DTC. Di conseguenza, la Società registrerà un onere di svalutazione di 1,5 miliardi di dollari nel bilancio del terzo trimestre fiscale per adeguare il valore contabile di queste attività di contenuti al valore equo.
Nel documento, Disney ha dichiarato che sta continuando a rivedere i contenuti DTC e prevede che ulteriori contenuti saranno rimossi nel terzo trimestre fiscale, ottenendo una svalutazione fino a circa $400 milioni.
La Società sta continuando la sua revisione e attualmente prevede che altri contenuti generati saranno rimossi dalle sue piattaforme DTC e di altro tipo, in gran parte durante il resto del terzo trimestre fiscale.
Di conseguenza, la Società stima attualmente di poter incorrere in ulteriori oneri di svalutazione fino a circa 0,4 miliardi di dollari relativi ai contenuti generati. La Società non prevede spese significative in contanti in relazione agli oneri di svalutazione relativi ai contenuti generati.
Inoltre, la Società potrebbe terminare alcuni contratti di licenza per il diritto di utilizzare i contenuti sulle sue piattaforme, il che comporterebbe la rimozione dei contenuti concessi in licenza dalle sue piattaforme e comporterebbe oneri di svalutazione e/o di risoluzione del contratto, nonché pagamenti in contanti.
Attualmente la Società prevede che tali oneri e pagamenti relativi ai contenuti concessi in licenza saranno significativamente inferiori agli oneri di svalutazione relativi ai contenuti generati.