A quanto pare, Bryan Singer sta progettando un ritorno sulle scene dopo lo scandalo che lo ha travolto negli ultimi anni, sin dal licenziamento da Bohemian Rhapsody. Stiamo ovviamente parlando delle accuse di molestie da parte di quattro uomini che erano di minore età all’epoca dei fatti contestati. Singer, un tempo enfant prodige di Hollywood, è diventato persona non grata e, dal 2017, non calca più un set.
Ultimamente, il regista ha vissuto in Israele e pare che da lì stia progettando il suo ritorno, con tre progetti low budget con cui intenderebbe tornare alle sue radici d’autore. Si tratterebbe di tre film ambientati in Israele, uno dei quali negli anni ’70, con un budget stimato di dieci milioni di dollari l’uno. Singer starebbe incontrando potenziali investitori al riguardo. Ma non è tutto.
Sembra infatti che Bryan Singer stia anche preparando un documentario con il quale intende affrontare di petto le accuse di molestie e la sua battaglia per riemergere dopo lo scandalo. Se ci riuscisse, sarebbe uno dei pochi individui controversi ad avercela fatta nell’era post-Me Too, dopo Morgan Freeman, accusato da otto donne di condotta inappropriata e molestie, e Dustin Hoffman, accusato da sette donne di molestie.
I documentari stanno diventando una valida alternativa per personalità travolte da scandali, come Brett Ratner, che vorrebbe realizzare un documentario su Anthony Hopkins. In genere costano una frazione del budget di un film di finzione, intorno al milione di dollari, e Singer dovrebbe avere le tasche piene dopo il licenziamento da Bohemian Rhapsody (che gli ha fruttato 40 milioni).
Infine, pare che Bryan Singer stia anche preparando un documentario su Greg Louganis, campione olimpionico di nuoto e attivista LGBT, che fu in grado di trionfare oltre le avversità. Resta da vedere quanto la reputazione di Singer influirà sui suoi nuovi progetti.
Fonte: Variety