Tra le miriadi di progetti ventilati da Quentin Tarantino, c’è stato anche un film di James Bond. Il regista avrebbe voluto trarlo da Casino Royale, prima che Eon Productions ottenesse i diritti del romanzo per realizzarne il film omonimo con Daniel Craig, e ambientarlo negli anni ’60. Il progetto non si è mai materializzato, ma ora il regista, intervistato da Deadline a Cannes (dove ha anche rivelato i dettagli del suo prossimo e ultimo film, The Movie Critic), ha fatto luce sul film, svelandone diversi dettagli.
Innanzitutto, Tarantino avrebbe voluto realizzarlo subito dopo Pulp Fiction, approfittando del fatto che i diritti di Casino Royale non erano, appunto, in mano alla Eon:
Il socio di Howard Hawks, Harry Saltzman, li aveva. Questo è il motivo per cui non avevano potuto farlo all’epoca di Sean Connery. E questo è il motivo per cui avevano fatto quel ridicolo film di Casino Royale nel 1967 con Woody Allen, Peter Sellers e David Niven.
A un certo punto, Howard Hawks stava per dirigerlo con Cary Grant nel ruolo di James Bond. Sarebbe stata una cosa grossa, ma non è successo.
E così, Quentin Tarantino contattò gli eredi di Ian Fleming, che “suggerirono di avere ancora in mano i diritti di Casino Royale”:
Ecco cosa volevo fare dopo Pulp Fiction, la mia versione di Casino Royale, e si sarebbe ambietata negli anni ’60 e non avrebbe fatto parte di una serie di film di Bond. Avremmo scritturato un attore e fatto un film solo. Perciò pensavo che si potesse fare.
E invece non era così:
Ma poi saltò fuori che i Broccoli, tre anni prima, avevano anticipato che qualcuno avrebbe tentato di fare quello che avevo fatto io. E così strinsero un accordo generale con gli eredi di Fleming e dissero: “Abbiamo i diritti cinematografici di tutto quello che ha scritto. Vi daremo un bel po’ di soldi, per ogni singola cosa che abbia mai scritto. Se qualcuno vorrà farne un film, dovrà passare da noi”.
Tarantino rivela di non aver mai incontrato i produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson di persona:
No, ma conoscevo persone che li conoscevano. Mi hanno sempre raccontato versioni molto lusinghiere tipo: “Amiamo Quentin, ma facciamo un certo tipo di film e, a meno di non fare disastri, facciamo un miliardo di dollari ogni volta che facciamo quel tipo di film, ok? Non vogliamo che lo faccia. Non importa se comunque andrà bene. Potrebbe rovinare la nostra gallina dalle uova d’oro”.
Quentin Tarantino ha però un consiglio su come rivitalizzare la saga ora che l’era Daniel Craig è finita: adattare fedelmente i romanzi di Ian Fleming, così diversi dai film. Spiega:
Molti dei libri hanno questi titoli classici e avventure classiche. Ma, nella maggior parte dei casi, non hanno adattato i romanzi. Non hanno adattato le storie. Hanno preso il plot e magari la Bond girl o il cattivo e sono andati per la loro strada. Tom Mankiewicz [sceneggiatore di Una cascata di diamanti, Vivi e lascia morire e L’uomo dalla pistola d’oro] andava per la sua strada. Ne ha scritti molti. Penso che non dovrebbero rifare i film ma adattare i libri, e farli come sono stati scritti. Sarebbero tutti nuovi.
Tarantino ha ribadito più volte che dopo The Movie Critic smetterà di fare film, ma prenderebbe mai in considerazione di tornare per dirigere il suo Bond?
No, perché The Movie Critic è il mio ultimo film, OK?!