Disney+ perde quattro milioni di abbonati

Disney+ perde quattro milioni di abbonati

Di Marlen Vazzoler

Disney+ ha chiuso il trimestre con 157,8 milioni di abbonati, perdendo 4 milioni di abbonati nei primi tre mesi del 2023.
Gli analisti di Wall Street avevano invece previsto, per gli ultimi tre mesi, 163,17 milioni di abbonati.

Le perdite degli abbonati

Questo secondo calo trimestrale consecutivo della piattaforma, che aveva chiuso il 2022 con il primo calo in assoluto, è stato determinato dalla diminuzione di 4,6 milioni (circa l’8%) di abbonati su Disney+ Hotstar, la versione del servizio offerta in India e in alcune parti del Sud-Est asiatico.

Ricordiamo che l’anno scorso, Disney ha perso i diritti di streaming delle partite di cricket della Indian Premier League (IPL), portando a ridurre gli obiettivi di crescita di Disney+ Hotstar in India.

Negli Stati Uniti/Canada, Disney+ ha perso circa 300.000 abbonamenti (raggiungendo i 46,3 milioni), mentre ne ha aggiunti quasi 1 milione nei mercati internazionali escludendo Disney+ Hotstar.

Hulu ha guadagnato 200.000 abbonamenti nel trimestre, raggiungendo i 48,2 milioni, mentre ESPN+ è aumentato di 400.000 unità, raggiungendo i 25,3 milioni.

HULU

Durante la chiamata agli utili della Disney, tenutasi mercoledì, l’amministratore delegato Bob Iger ha annunciato che i contenuti di Hulu saranno introdotti su Disney+ nel corso dell’anno con “un’esperienza unica”.

Disney continuerà inoltre a offrire Disney+, Hulu ed ESPN+ come opzioni autonome. Iger ha spiegato:

“Si tratta di una progressione logica delle nostre offerte DTC che offrirà maggiori opportunità agli inserzionisti e allo stesso tempo darà agli abbonati del bundle l’accesso a contenuti più solidi e semplificati, con conseguente maggiore coinvolgimento del pubblico e, in ultima analisi, con un’esperienza di streaming più unificata.
La combinazione dei contenuti di Disney+ con l’intrattenimento generale è un binomio molto forte dal punto di vista degli abbonati, dal punto di vista dell’acquisizione e della fidelizzazione degli abbonati e anche dal punto di vista degli inserzionisti.”

Iger ha aggiunto che l’acquisto da parte di Disney della quota di Comcast in Hulu non è ancora “completamente determinato”, ma si sono svolti colloqui cordiali e costruttivi. A partire dal gennaio 2024, entrambe le società potranno utilizzare delle opzioni per consentire a Comcast di vendere la sua quota.

Rimozione dei contenuti

La compagnia starebbe valutando una svalutazione dei contenuti compresa tra $1,5 e $1,8 miliardi, nel terzo trimestre.

Sempre nel corso della chiamata, il direttore finanziario Christine McCarthy ha annunciato che Disney:

“Sta rivedendo i contenuti dei nostri servizi DTC per allinearsi ai cambiamenti strategici del nostro approccio alla cura dei contenuti.

Di conseguenza, elimineremo alcuni contenuti dalle nostre piattaforme streaming e prevediamo di incorrere in una svalutazione di circa $1,5-1,8 miliardi.

Gli oneri, che non saranno registrati nei risultati del nostro segmento, saranno rilevati principalmente nel terzo trimestre, quando completeremo la nostra revisione e rimuoveremo i contenuti.”.

I tagli alla spesa per i contenuti colpiranno soprattutto nel 2024. McCarthy non ha specificato quali programmi saranno tagliati, anche se la notizia ha suscitato ovvie preoccupazioni per il ripetersi di quanto accaduto con HBO Max.

McCarthy ha anche detto che:

“In futuro intendiamo produrre volumi inferiori di contenuti in linea con questo cambiamento strategico”.

Iger ha dichiarato che il piano prevede che la Disney diventi “Molto più chirurgica su quello che produciamo”.

Recentemente la piattaforma ha cancellato sia Willow che National Treasure, dopo una sola stagione ciascuna.

In particolare, la società è intenzionata a produrre e commercializzare contenuti che possano effettivamente spostare l’ago della bilancia in termini di abbonati. Iger afferma che:

“Quando si producono molti contenuti, tutto deve essere promosso. Si spendono un sacco di soldi per pubblicizzare cose che non avranno un impatto sulla linea di fondo, se non negativo a causa dei costi di marketing”.

Riduzione delle perdite

La compagnia è riuscita a ridurre le perdite dell’attività di streaming di $400 milioni, con un calo del 26% rispetto all’anno precedente, battendo le stime di Wall Street per quanto riguarda gli utili e i ricavi trimestrali della Disney, grazie a un’impressionante performance di gennaio-marzo nei parchi a tema della società.

Questa vittoria arriva durante un secondo trimestre fiscale, conclusosi il 1° aprile, tormentato da licenziamenti in tutta l’azienda (7.000 dipendenti), dallo sciopero degli sceneggiatori e dalla battaglia con il governatore della Florida Rick DeSantis.

La Disney sta attualmente licenziando 7.000 dipendenti ed è sulla buona strada per raggiungere o superare i risparmi previsti di $5,5 miliardi.

Dati

Per quanto riguarda le reti televisive lineari Disney, il fatturato è sceso del 7% a 6,6 miliardi di dollari e l’utile operativo è diminuito del 35% a 1,8 miliardi di dollari.

Il fatturato dei canali televisivi nazionali Disney, che comprendono ABC ed ESPN, è diminuito del 4% a $5,6 miliardi e l’utile operativo è sceso del 33% a $1,6 miliardi. Il calo dell’utile operativo è attribuibile a minori entrate pubblicitarie e a maggiori costi di produzione e programmazione sportiva.

I ricavi dei canali internazionali nel trimestre sono scesi del 18% a $1,1 miliardi e l’utile operativo è sceso del 65% a $85 milioni.

Il gruppo Parchi, Esperienze e Prodotti, che ha visto il fatturato aumentare del 17% a 7,8 miliardi di dollari e l’utile operativo del 23% a 2,2 miliardi di dollari, grazie all’aumento della spesa degli ospiti nei parchi e nelle esperienze internazionali e nazionali (soprattutto nei parchi e nei resort internazionali Disney).

Le vendite di contenuti/licenze e gli altri ricavi, che comprendono gli incassi al botteghino, sono aumentati del 18% a 2,2 miliardi di dollari e hanno registrato una perdita operativa di 50 milioni di dollari, in calo rispetto all’aumento di 16 milioni di dollari dell’anno precedente.

Secondo Disney:

“Il miglioramento della distribuzione nelle sale è dovuto al continuo successo di Avatar: La via dell’acqua, uscito nel primo trimestre dell’anno in corso, parzialmente compensato dal confronto con le entrate da coproduzione nel trimestre dell’anno precedente di Spider-Man: No Way Home della Marvel. Il trimestre in corso ha incluso l’uscita di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, mentre il trimestre precedente comprendeva l’uscita di Morte sul Nilo”.

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