L’amicizia femminile è qualcosa di affascinante, unico, soprattutto perché è molto diversa dalla linearità con cui l’amicizia maschile si presenta, nonché dal modo in cui è stata descritta nella narrativa, vuoi letteraria, vuoi cinematografica o televisiva.
In attesa di Book Club – Il Capitolo Successivo, il sequel di Book Club – Tutto può succedere in arrivo nelle nostre sale l’11 maggio, ecco un elenco dei 5 film che hanno parlato di questo tema in modo originale, guidandoci per mano dentro quel complicatissimo universo, del quale ogni uomo nella realtà ha sempre avuto un’idea abbastanza superficiale. Film con cui parlare dell’amicizia femminile, così mutevole, così viscerale, oppure no? Sì, perché questi film, alla fin fine hanno anche superato certi cliché, ci hanno guidato verso un percorso di rinnovamento.
Angelina Jolie vinse un discusso Oscar come miglior attrice non protagonista con Ragazze Interrotte di James Mangold, dove il ruolo principale spettava però a lei, a Winona Ryder, di fatto il volto femminile del cinema americano degli anni ‘90. Ragazze Interrotte però rimane un bellissimo film di formazione al femminile, ispirato al diario autobiografico di Susanna Kaysen, in quei tormentati anni ‘60 della contestazione in cui le donne avrebbero rivendicato la propria autodeterminazione, lo staccarsi dalla posizione totalmente succube della società dell’epoca. Ambientato all’interno di un reparto psichiatrico femminile, il film era qualcosa a metà tra la commedia, il film carcerario e il percorso di liberazione personale. La Ryder e la Jolie sono i due opposti, ma sono anche assieme in un viaggio in cui, alla fine, saranno costrette ad affrontare la realtà: non sono finite lì per caso, ma perché hanno dei problemi, in particolare verso sé stesse, ma anche verso il mondo che le circonda e la loro esistenza, a causa di una mancanza di empatia, di un’incapacità di recarsi e avere fiducia negli altri. Rimane un film tormentato, bellissimo, di quelli che oggi non si fanno più, anche per la violenza, la crudeltà, la sofferenza che mette in primo piano senza però abbracciare la pretestuosità.
Piccole Donne è senza ombra di dubbio il testo letterario più famoso di sempre proprio sull’amicizia femminile, ed ha ispirato una marea di trasposizioni cinematografiche. Senza voler mancare di rispetto a Greta Gerwig, la migliore rimane quella di George Cukor, del 1933, con un cast che comprendeva Catherine Hepburn, Joan Bennett, Francis Dee e Jean Parker. Il romanzo di Louisa May Alcott risplende in tutta la sua straordinaria potenza, parlandoci di Jo March, delle sue sorelle, del legame fortissimo eppure complicato che lega, dell’amicizia che supera traumi, dolori, ma soprattutto di come il tempo alla fine cambi tutte le cose. Ci sono stati e ci saranno altri film tratti da questo romanzo, ma in nessuno come in questo si riesce a far comprendere quanto è importante sia nell’universo femminile avere una persona che ci comprende, totalmente, che sia in grado di farci capire che non tutto succede soltanto a noi e che ce la faremo, in qualche modo. Fatto ancora più importante, questo film riuscì anche a distruggere il concetto di stereotipo, applicato non soltanto ai personaggi, ma la stessa rappresentazione del genere femminile, in particolare quella legata ad una certa visione della società e del rapporto tra i sessi.
Il Club delle Prime Mogli è una delle commedie più intelligenti, irriverenti e geniali degli anni ‘90, basato sul romanzo di Oliva Goldsmith è uno dei più perfetti esempi cinematografici di Girl Power, con al centro tre donne, ormai sopra la cinquantina, interpretate da Diane Keaton, Goldie Hawn, Bette Midler, che si ritrovano dopo tanto tempo a causa del suicidio dell’amica Cynthia, lasciata dal marito per una donna più giovane. Questo è stato anche il loro destino, ma proprio in virtù di ciò che è successo all’amica, decidono di vendicarsi, di far pagare ai propri ex consorti, il figlio del loro misfatto. E allora sarà tutto un complotto buffo, incasinatissimo, ma alla fine del quale tutte e tre avranno bene o male compreso che era soprattutto la loro amicizia la cosa più preziosa, non il matrimonio. Il Club delle Prime Mogli è un film scritto in modo divino ma soprattutto interpretato con grande energia e allo stesso tempo leggerezza. Le tre protagoniste rappresentano ognuna sia uno stereotipo della donna moderna, sia soprattutto un suo superamento dello stesso. Elemento che appartiene soltanto alle migliori opere cinematografiche che del genere e questo film, altro reperto della grandezza dell’industria prima dell’appiattimento moderno, lo è in pieno.
Set It Off del 1996, ancora oggi rappresenta un titolo cult, non solo per la narrazione al femminile, ma in particolare per quella cinematografia che proprio in quegli anni, sanciva l’emergere della realtà afroamericana in ogni comparto artistico. Heist movie diretto da F. Gary Gray, conta un cast con nomi di assoluta grandezza, come Jada Pinkett, Queen Latifah, Vivica A. Fox e Kimberly Elise. Quattro amiche, nella Los Angeles disastrata degli anni ‘90, ridotte per motivi diversi nell’assoluta emergenza materiale ed affettiva, organizzano una rapina in banca, e da lì decidono di prendere una strada fatta di rivincita ed anche illegalità. Film importante, anche storicamente, perché è connesso alle rivolte di Los Angeles e della disastrosa opera della polizia razzista della California di quegli anni, Set It Off ci parla dell’amicizia nella parte più svantaggiata della società, nelle minoranze che devono soffrire sempre per prime.
La rapina in banca diventa quindi una metafora per la riappropriazione anche violenta della propria libertà e della propria felicità, contro un sistema sociale ottuso, razzista, ivi compresa la subcultura machista afroamericana, che le vorrebbe succubi sempre e comunque. Film atipico e drammatico, ma proprio per questo interessante perché è distante dallo sviluppo che il tema ha avuto in altri film.
Mean Girls di Mark Waters fu incredibilmente sottovalutato quando uscì, fu visto come l’ennesimo, scontato, prodotto teen, quando invece era una delle migliori descrizioni dell’ambiente giovanile al femminile, di cui sovente non si è mai analizzata la crudeltà, la superficialità e tutte quelle problematiche che lo rendono tanto mutevole quanto sorprendente. Protagonista era Cady Heron, l’allora lanciatissima Lindsay Lohan, che dopo un’infanzia in Africa si trova nell’Illinois, nella North Shore School.
Decisa ad integrarsi, finirà dentro il gruppo delle cosiddette Barbies, le ragazze più avvenenti e popolari della scuola. Sarà solo l’inizio di un percorso di vita tossico, assurdo, in cui in breve tempo lo stesso concetto di amicizia verrà completamente messo da parte, per diventare una sorta di guerra fredda per la supremazia dell’immaginario maschile. Mean Girls pur rimanendo commedia teen, è uno dei migliori mai fatti sul tema, ci parla di come sia connesso all’esteriorità, con rapporti umani totalmente insinceri, ad uso e consumo però di un immaginario maschile, che prefigge per le ragazze la costante oggettificazione totale di sé stesse. Risplende in tutto questo Rachel McAdams, con la sua Regina in cui possiamo riconoscere tutte le caratteristiche di chi è sia carnefice che vera e propria vittima di una società che non può cambiare.
Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen tornano in Book Club – Il Capitolo Successivo, il sequel di Book Club – Tutto può succedere in arrivo nelle nostre sale l’11 maggio.
L’attesissimo sequel segue le nostre quattro migliori amiche preferite nel viaggio tra ragazze che non hanno mai compiuto, con l’intento di portare il loro club del libro in Italia. Quando le cose vanno fuori controllo e alcuni segreti vengono rivelati, la vacanza rilassante si trasforma in un’avventura attraverso il paese che capita una volta nella vita.
Book Club – Il Capitolo Successivo è diretto ancora una volta da Bill Holderman, che ha anche scritto la sceneggiatura con Erin Simms, sceneggiatrice dell’originale.