Samantha Geimer, la donna che, quando aveva tredici anni, nel 1977, ebbe un rapporto sessuale con Roman Polanski, poi sfociato nel celebre caso di violenza su minore che spinse il regista a lasciare gli Stati Uniti, ha parlato ancora una volta del caso, per ribadire di non essere una vittima. Stavolta, a intervistarla è stata addirittura Emmanuelle Seigner, la moglie di Polanski; una mossa chiaramente pensata per rimettere in discussione l’immagine che l’opinione pubblica si è ormai fatta del regista.
Nell’intervista, pubblicata da Le Point magazine, Geimer ha detto che quanto accaduto non è “mai stato un problema” per lei:
Voglio essere chiara: quando accaduto con Polanski non è mai stato un grosso problema per me. Non sapevo nemmeno che fosse illegale, che qualcuno potesse essere arrestato per quello. Stavo bene, sto ancora bene. Il fatto che ci abbiamo costruito sopra questa cosa pesa terribilmente su di me. Dover costantemente ripetere che non era un grosso problema è un peso terribile.
Nel corso della chiacchierata, Geimer prende anche di mira Gloria Allred, avvocata americana nota per il suo ruolo di punta nella difesa dei diritti delle donne, che, secondo l’intervistata, “sminuisce le donne per sfruttare il loro dolore”.
Secondo Geimer, negli anni ’70 il sesso “era ricreativo, a volte una transazione”. Seigner aggiunge:
Ricordo l’epoca in cui stavo iniziando a lavorare. Diventai una modella a quattordici anni. Tutte le ragazze, le modelle, facevano sesso con i fotografi, e io non facevo eccezione. Ma il sesso era qualcosa di normale, un aspetto naturale della vita. Non c’era tutto questo dramma, questa oscurità intorno al sesso.
Infine, Geimer se la prende con le donne che oggi sostengono di essere state vittime di Polanski e che, all’epoca dei fatti, non si mossero per sostenerla:
Se qualcuno avesse avuto qualcosa da dire su Roman, su maltrattamenti da parte sua, il 1977 sarebbe stato un ottimo anno per aiutarmi. Perché io e la mia famiglia non potevamo nemmeno uscire più di casa! Tutti ci attaccavano. Nessuno mi appoggiò e disse: “Ehi, sai che c’è? Penso che stia dicendo la verità, perché qualcosa di simile accadde a me”. Non è che la storia fosse privata, era nei quotidiani di tutto il mondo! Ma no, nessuno, neppure le donne che, oggi, sostengono di aver avuto un problema con Roman, si prese la briga di contattarmi. E adesso, adesso hanno il bisogno urgente di decomprimere tutto? Ma chi prendono in giro?
Fonte: IndieWire