Cinema

Da Paura e delirio a Las Vegas a Cocainorso, le più incredibili storie vere diventate film

Pubblicato il 12 aprile 2023 di Giulio Zoppello

Il cinema ci ha sovente sorpreso con delle storie estreme, che hanno sfidato la nostra sospensione dell’incredulità, strappandoci anche delle risate per la creatività con cui registi e sceneggiatori cercavano di farci divertire. Eppure, molto spesso la realtà supera la fantasia, ed il cinema ha cercato di narrarla, ha portato alla nostra attenzione storie talmente incredibili, talmente assurde, estreme, che si fa fatica a credervi in alcuni casi. Eppure, talvolta la realtà è stata anche mitigata sul grande schermo. In attesa di Cocainorso (Cocaine Bear), il film diretto da Elizabeth Banks (Charlie’s Angels) dal 20 aprile al cinema, ecco una lista di 10 pellicole ispirate ad eventi reali, per quanto possano sembrare incredibili.

Psycho

Nel 1960 Alfred Hitchcock crea il suo film più iconico, ancora oggi il simbolo stesso dei serial killer, un capolavoro che è stato capace di creare sostanzialmente un genere cinematografico, anticipando addirittura la cronaca, la stessa FBI che coniò la definizione di killer seriali negli anni ‘70.
Psycho era però ispirato alle tristi imprese di Edward Theodore Gein, autore di una serie di omicidi tra il 1947 e il 1957. Le indagini portate avanti dalla polizia della contea di Waushara, appurarono che Edward si era lasciato andare anche ad una fantasia macraba, utilizzando parti dei corpi per creare pezzi di arredo nella sua casa. Robert Bloch nel 1959 creò l’omonimo romanzo, dal quale l’anno dopo il maestro del brivido fu capace di tirar fuori il suo più grande successo al botteghino di sempre, nonché uno dei film più iconici della storia.

Lo Squalo

Peter Benchley nel 1974 con Lo Squalo creò uno dei più grandi best seller di sempre di quegli anni, la cui trasposizione cinematografica, lanciò definitivamente la carriera di Steven Spielberg ma soprattutto cambiò completamente l’industria cinematografica. Tuttavia, la storia prendeva spunto da una serie di attacchi verificatisi lungo la costa del New Jersey nel luglio del 1916, che costarono la vita a quattro persone. L’episodio lascio nel terrore più totale l’opinione pubblica dell’epoca, anche a causa di una campagna stampa assolutamente indegna. Migliaia di squali vennero uccisi, quando ancora oggi in realtà, si discute se siano stati veramente i predatori marini per eccellenza i colpevoli, dal momento che anche altri predatori potrebbero essere stati responsabili degli attacchi. Il film di Spielberg si prese notevole libertà sui reali eventi, anzi ha poco in comune, ma di certo ancora oggi è il migliore di sempre nel rappresentare quella paura primordiale, in nome della quale ancora oggi gli squali hanno una fama totalmente immeritata.

Paura e delirio a Las Vegas

Con ogni probabilità Paura e Delirio a Las Vegas è uno dei film cult per eccellenza degli anni ’90. Tratto dal romanzo di Hunter Thompson, in realtà contiene una grandissima dose di verità mentre ci mostra le gesta discutibili di Raoul Duke e del dottor Gonzo nella città del divertimento. Johnny Depp e Benicio del Toro sono diventati leggenda per un’intera generazione con questo film esagerato, folle, il ritratto più allucinante, disturbante e grottesco della tossicodipendenza che si sia mai visto. Ancora oggi si discute su quanta verità e quanta fantasia Thompson abbia messo in questo racconto, che di fatto è una grande retrospettiva sugli anni ‘60. Di certo chi conosce Las Vegas sa che vi sono tante storie come questa, lì nella città dove il bigottismo americano è fuorilegge.

Quel pomeriggio di un giorno da cani

Sidney Lumet nel 1975 firma il film sulla rapina più famoso di tutti i tempi, lo fa affidandosi completamente ad un Al Pacino e John Cazale letteralmente in stato di grazia. Successo clamoroso anche grazie ad una sceneggiatura magistrale di Frank Pierson, Quel pomeriggio di un giorno da cani è ispirato alla folle rapina tentata dai veri John Wojwowicz e Sal Naturile alla Chase Manhattan Bank di Brooklyn.
Per stessa ammissione di Wojowowicz, il film di Lumet, per quanto distante dalla cronaca dei fatti in senso letterale, è però una fedelissima riproduzione dell’atmosfera grottesca, paradossale e tesissima che caratterizzò una delle rapine più strane di sempre, capace di rinnovare un sottogenere cinematografico in modo unico.

I Killers della Luna di Miele

Nel 1970 Leonard Kastle dirige un thriller ispirato alle tragiche gesta di Raymond Fernandez e Martha Beck, due coniugi americani che passarono alla storia presso l’opinione pubblica degli anni ‘40, come “i killer dei cuori solitari”. Ancora oggi non si sa con esattezza quante persone abbiano ucciso in due anni, andando in giro per gli Stati centrali e truffando donne sole, che pensavano di aver trovato l’anima gemella in Fernandez. Il numero si aggira dai 3 ai 20 e la loro rimane una delle storie più disturbanti e macabre dei killer di coppia. Il film, viene indicato ancora oggi come un cult del crime anni 70, ed ha avuto diversi eredi, così come tanti figli artistici illegittimi sul piccolo e grande schermo.

Badlands

Nel 1973 Terence Mallick dirige Martin Sheen e Sissy Spacek nel suo debutto alla regia, firmando un film di genere inquietante e bellissimo. Protagonisti di Badlands sono Kit Carruthers e Holly Sargis, lui venticinquenne represso e senza meta, lei quindicenne che in breve diventa sua complice in una fuga solitaria costellata di morte e alienazione. Road movie insolito, violento e malinconico, è ispirato ai delitti che nel 1958 commisero in Nebraska e nel Wyoming Charles Starkwather e Caril Ann Fugate, per un totale di 11 uccisioni confermate. Carl fu giustiziato mentre Carill, sorpresa delle sorprese, fu rilasciata nel 1976 e si rifece una vita. Naturalmente, è facile trovarvi l’origine anche di Bones and All del nostro Guadagnino presentato a Venezia l’anno scorso.

127 Ore

La disavventura di Aron Ralston, alpinista che nel 2003 durante la discesa in un canyon fu costretto per sopravvivere ad amputarsi un arto, nel 2010 fu portata Danny Boyle sul grande schermo, a maggior gloria di lui, di James Franco quando ancora era considerato un punto di riferimento dell’industria cinematografica. 127 Ore è un film è a dir poco incredibile, crudo, disperato, ci guida con sguardo realistico e freddo dentro cinque giorni di un’odissea fatta di paura e disperazione, ma anche della volontà di farcela ad ogni costo. Rimane ancora oggi una delle storie di sopravvivenza più iconiche di sempre ed uno dei migliori film mai fatti sul tema. Di certo uno di quelli che hanno saputo scoraggiare chiunque abbia pensato di avventurarsi in montagna in solitaria.

Open Water

La morte di Tom e Eileen Lonergan, nel gennaio del 1998, rimane una delle più misteriose e discusse della storia australiana. La coppia fu inavvertitamente abbandonata in mare aperto durante un tour di immersioni, ma la loro assenza non fu notata che solamente due giorni dopo. Open Water, diretto da Chris Kantis, costato solo mezzo milione di dollari, ne incassò 60, grazie alla promessa mantenuta di un’esperienza al limite della sopportazione. Con una regia semi documentaristica, con gli squali che tornavano come protagonisti in negativo, Open Water è un survival movie atrocemente credibile, claustrofobico e inquietante. In realtà ancora oggi non si sa come i due siano morti precisamente, ma di certo questo film fa comprendere quanto atroci debbono essere state le ultime loro ore.

Alive – Sopravvissuti

Frank Marshall nel 1993 dirige Alive – Sopravvissuti, disaster movie ispirato all’incidente aereo avvenuto sulle Ande, il 13 ottobre 1972 e a ciò che vi seguì. Remake del primo film del 1976, questo tuttavia gli è superiore per estetica, scrittura, per come ci rende partecipi di quella squadra di rugby costretta a cibarsi dei corpi dei propri compagni morti per sopravvivere. 29 persone morirono e le 16 rimaste sopravvissero solamente grazie a due di loro, capaci di affrontare già debilitati un viaggio di due settimane fino a trovare aiuto presso alcuni mandriani ed allertare i soccorsi dopo ben due mesi. Rimane un film magari non riuscito completamente, che però si è fissato nell’immaginario collettivo come pochissimi altri.

Cocainorso

Uno dei casi cinematografici di questo 2023, il film di Elizabeth Banks, su un orso che diventa una macchina omicida dopo aver ingerito un robusto carico di cocaina scaricato da alcuni narcotrafficanti nel Tennessee.
La storia di Cocainorso è ispirata ad un vero fatto, accaduto nel 1985, quando un orso bruno per sua malasorte ingerì qualcosa come 34 kg di cocaina, lanciati dall’aereo di un cocaine cowboy. L’animale purtroppo morì di overdose nel giro di poco tempo e il corpo venne recuperato in Georgia.
Il valore complessivo di ciò che ingerì era di 20 milioni di dollari. Fatto strano, il corpo del marsupiale sparì, per poi ricomparire magicamente anni dopo, impagliato in un museo a Lexington, nel Kentucky. Ma molti pensano che non sia il vero orso cocainizzato, evidentemente finito chissà dove.

Cocainorso arriverà nelle sale italiane il 20 aprile. Ecco il trailer.

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