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Morto Ryuichi Sakamoto, il compositore de L’ultimo imperatore

Pubblicato il 02 aprile 2023 di Marlen Vazzoler

Il rinomato musicista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto è morto martedì scorso. Aveva 71 anni. Il funerale si è già svolto, erano presenti soli i parenti più stretti.

La causa esatta del decesso non è stata resa nota immediatamente, ma nel giugno del 2022 Sakamoto aveva rivelato di aver combattuto contro un cancro al quarto stadio.

La vita

Figlio di Kazuki Sakamoto, rinomato editore della casa editrice Kawade Shobo Shinsha, Sakamoto ha iniziato a studiare scrittura musicale all’età di 10 anni e si è appassionato ai Beatles e a Debussy.

Alla fine degli anni Sessanta, quando era uno studente delle superiori, partecipò alle manifestazioni studentesche. In seguito, in un’intervista, rivelò che questa esperienza “È stata il fulcro di quello che sono oggi”.

Dopo aver conseguito un master presso la Graduate School dell’Università delle Arti di Tokyo, Sakamoto era noto per le sue opinioni teoriche e per la sua vasta conoscenza della musica classica e popolare, che gli valsero il soprannome di “professore”.

Yellow Magic Orchestra

Nel 1978 Sakamoto ha formato la band di musica elettronica Yellow Magic Orchestra, nota come YMO, con Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi. Era il tastierista. A gennaio, Takahashi, il batterista degli YMO, è morto per polmonite ab ingestis.

Vestiti con abiti simili a quelli di Mao, le esibizioni del trio sono state ben accolte negli Stati Uniti e in Europa. Dopo il successo ottenuto all’estero brani come “Technopolis” e “Rydeen“, tratti da un album pubblicato nel 1979, sono diventati popolari in Giappone.
Tra i brani di successo degli YMO c’è anche “Kimi ni Mune Kyun” (il mio cuore batte per te), un singolo pubblicato nel 1983.

Il cinema

Ha firmato più di 30 colonne sonore. Nel 1983 Furyo (Merry Christmas, Mr. Lawrence) di Nagisa Oshima, in cui ha interpretato anche il ruolo di un comandante giapponese di un campo di prigionia.

Ha ottenuto una nomination ai BAFTA e ha vinto un Oscar, un Grammy e il Golden Globe per la colonna sonora del film L’ultimo imperatore (1987) di Bernardo Bertolucci, composta con David Byrne e Cong Su.

Nello stesso anno ha realizzato la colonna sonora del lungometraggio animato Le ali di Honneamise dello studio Gainax. Nel 1990 ha vinto il Golden Globe per Il tè nel deserto.

Diversi brani dei precedenti album solisti di Sakamoto sono apparsi in diverse colonne sonore. Le variazioni di “Chinsagu No Hana” (da Beauty) e “Bibo No Aozora” (dal 1996) sono state usate in Japanese Story – Un viaggio, un amore (2003) di Sue Brooks e Babel (2006) di Alejandro González Iñárritu.

Nel 2015 ha collaborato con Iñárritu per la colonna sonora di Revenant con Leonardo DiCaprio e Tom Hardy.

La malattia

Sakamoto ha reso pubblica la diagnosi di cancro alla gola nel 2014 e di cancro al retto nel 2021. Il cancro si è poi diffuso ai polmoni, richiedendo un intervento chirurgico nell’ottobre e nel dicembre 2021.

Ha parlato in dettaglio della diagnosi di cancro e di come l’ha affrontata in un articolo intitolato “Vivere con il cancro”, pubblicato dalla rivista letteraria Shincho nel giugno 2022.

L’articolo è stato il primo di una serie intitolati “Quante volte ancora vedrò la luna piena?” che il musicista ha pubblicato sul mensile e che riguardano principalmente le sue attività musicali e il suo punto di vista sulla vita e sulla morte.

In una dichiarazione rilasciata in occasione del lancio della serie, ha affermato:

“Dal momento che sono arrivato fino a questo punto della vita, spero di poter fare musica fino al mio ultimo istante, come Bach e Debussy, che adoro”.

L’ambiente e la pace

Interessato alle questioni ambientali e di pace, negli ultimi anni Sakamoto si è impegnato attivamente nel movimento contro l’energia nucleare dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011, causato dal terremoto di magnitudo 9.0 e il conseguente tsunami che hanno devastato il Giappone nord-orientale.

È diventato direttore musicale della Tohoku Youth Orchestra, formata dai bambini colpiti dal disastro.

Nel marzo del 2022, mentre lottava contro il cancro, Sakamoto ha partecipato a Tokyo al concerto dell’orchestra. Durante l’evento è stata eseguita una nuova sinfonia da lui composta, intitolata “Ima Jikan ga Katamui te” (ora il tempo si sta inclinando).

La sinfonia si conclude con il suono delle campane e dal palco ha spiegato al pubblico che terremoti e guerre condividono la stessa preghiera per il riposo delle anime uccise.

Il concerto si è tenuto nel periodo dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ed ha notato che la sinfonia ha alcune somiglianze con l’inno nazionale ucraino, aggiungendo:

“Sta a ciascuno di voi decidere se il suono delle campane (alla fine della sinfonia) suona come un requiem o come una speranza”.

Fonte KyodoNews