Pare passato un secolo da quando Jet Li sbarcava inizialmente alla chetichella nei nostri cinema. In più di quarant’anni di carriera, l’esplosivo attore marziale, è stato capace di diventare a tutti gli effetti il solo, grande erede di Bruce Lee, di raccoglierne semantica ed esempio. Jet Li però è stato anche capace di andare oltre, di connettersi ad alcuni degli esempi cinematografici più brillanti e stupefacenti nella sua madrepatria, pur senza mai rinunciare alla sua essenza di attore connesso ad una plasticità votata all’action. Quelli che seguono sono i suoi 5 film più iconici di sempre, quelli in cui ha saputo diventare un divo insuperabile.
Davvero difficile decidere quale sia il più bel film in carriera di Zhang Yimou, il grande maestro cinese ci ha donato capolavori incredibili. Hero è uno di questi e rappresenta da certi punti di vista anche il vertice della carriera di attore di Jet Li. Il suo Senza Nome, personaggio in cui convivono oltre alle leggende cinesi, anche l’essenza dello Straniero Senza Nome, di Arlecchino, nonché soprattutto dei personaggi di Kurosawa, si muove come una sorta di esaltazione e assieme negazione del concetto di eroe classicamente inteso. All’interno di una cornice estetica semplicemente impareggiabile, in un film in cui la verità appare sovente irraggiungibile, lui, spada incredibile, guerriero mosso da un’ideale nobile che alla fine abbraccerà paradossalmente rinnegando, si connette a valori come coraggio, abnegazione, generosità ma soprattutto spirito di sacrificio. Senza ombra di dubbio il suo personaggio più affascinante, anche perché il più delle volte risulta quasi ambiguo moralmente, con il suo muoversi da un lato all’altro dei due fronti contrapposti.
Pochissimi film hanno avuto un impatto così decisivo sul genere delle arti marziali nel nuovo millennio come Kiss of the Dragon, con cui Jet Li omaggiò in modo assolutamente onorevole la cinematografia di Bruce Lee. Ambientato in una Francia dove si odono continuamente gli echi dell’innovazione portata da Luc Besson, Kiss of the Dragon di Chris Nahon è uno dei film più divertenti del genere action marziali mai fatti da Jet Li. Nei panni di Johnny Boy, si muove come una sorta di variabile impazzita all’interno di una trama classica, concepita come una traslazione della tradizione cinese in suolo europeo.
Tutto però sta nella straordinaria estetica dei combattimenti. Quello che lo vede contrapposto ad un altro fenomeno del genere come Cyril Raffaelli, e al gigantesco Didier Azoulay, è ancora oggi uno dei migliori che si siano mai visti. Attraversato anche da una profonda ironia, connesso al concetto di racconto videoludico, trasversalmente anche alla narrazione a livelli dello stesso Bruce Lee, Kiss of the Dragon ha un ritmo fantastico, con cui Li aggiunse un altro mattone alla sua carriera fatta di personaggi magari sovrapponibili, ma incredibilmente efficaci.
Il primo impatto con il cinema occidentale da parte di Jet Li fu in Arma Letale 4, da molti indicato come forse il capitolo più deludente e fiacco della saga, in cui però lui brillava, nei panni di una nemesi tra le più letali che si fossero viste nel franchise fino ad allora. Alla verve di Mel Gibson e Danny Glover, coadiuvati da Rene Russo, Joe pesci, Chris Rock, Jet Li contrappone il suo silenzio, che però è carico di tensione e di una spietata violenta. Jet Li lasciò il pubblico a bocca aperta, con continue dimostrazioni di agilità, maestria ed eleganza, mentre dipingeva un cattivo che in fondo, tanto cattivo non era. Non si può in effetti che provare anche una profonda pietà per il suo personaggio, certamente un criminale, un assassino, ma che in fondo fa quello che fa per cercare di salvare anche il fratello, parte di quattro boss della Triade cinese, tenuti in ostaggio da un generale corrotto. Questo fu un film molto importante perché attirò su Li le attenzioni assolutamente entusiaste delle grandi produzioni, facendolo diventare di lì a poco un divo mondiale.
Film action tra i più curiosi negli anni 2000, diretto da Louis Leterrier e scritto da Luc Besson, con un cast che comprendeva oltre a Jet Li, anche due mostri sacri come Morgan Freeman e Bob Hoskins, Danny the Dog è una sorta di fiaba. A metà tra urban, action e film di formazione, vedeva Li nei panni di Danny, costretto da una vita ad essere una belva feroce, per volere di un boss malavitoso. Jet li dimostrò in questo film di essere capace anche di grande espressività attoriale, non semplicemente di saper dare credibilità a sequenze action che anche qui, connettendosi all’improvvisazione del suo amico Jackie Chan, lo portarono ad essere slegato dall’eleganza scolastica del kung fu della sua madrepatria. Con sequenze incredibilmente dinamiche, su tutti il duello contro lo Straniero, il lottatore interpretato da Mike Lambert. Film capace di connettersi anche al neo-noir, Danny the Dog è uno dei titoli migliori che l’attore cinese abbia offerto al suo pubblico, nonché uno dei più importanti nel suo percorso artistico.
Diretto da Ronny Yu, Fearless è il film con cui Jet Li ha saputo meglio onorare non solo Bruce Lee, la sua cinematografia atta ad esprimere il meglio della cultura marziale, ma soprattutto di comunicare i principi base di questo mondo. Film coloratissimo, fantasioso, viaggio multiculturale dove le arti marziali diventano anche una scoperta avventurosa, chiaramente connessa alla modernità videoludica, Fearless però è soprattutto il racconto di un riscatto personale. Nei panni del mitico Wushu Huo Yuanjia, vero e proprio eroe per il popolo cinese, Jet Li ci mostrò un uomo capace di combattere i propri difetti, le proprie paure, ma anche di provare empatia per i propri avversari, che non sono mai nemici. Sublimato da un duello finale contro Shidô Nakamura che di fatto segna la fine dell’ostilità cinematografica verso il Giappone del cinema cinese classico, Fearless è un film esteticamente spettacolare, forse un po’ retorico, ma è impossibile non amarlo, per la bellezza della messa in scena, la straordinaria maestria con cui Jet Li si muove, esibendosi in acrobazie a dir poco incredibili.