La Writers Guild of America vuole regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale per le sceneggiature

La Writers Guild of America vuole regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale per le sceneggiature

Di Marco Triolo

La Writers Guild of America, il sindacato americano degli sceneggiatori, è attualmente impegnata nelle trattative con la Alliance of Motion Picture and Television Producers per il rinnovo del contratto degli sceneggiatori – con uno sciopero che aleggia minaccioso all’orizzonte. Tra le proposte fatte in sede di trattative, la WGA ha avanzato un’ipotesi per regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale, e di programmi come ChatGPT, nella scrittura delle sceneggiature. In sintesi, la proposta prevede che l’intelligenza artificiale non venga trattata come uno sceneggiatore, ma come uno strumento.

L’idea di base è che, in caso uno sceneggiatore utilizzi un’intelligenza artificiale come aiuto per scrivere un copione, lo sceneggiatore (umano) venga sempre considerato il solo autore del copione stesso. Questo sia nel caso in cui uno sceneggiatore tragga uno script da un racconto o da materiale scritto da una IA, sia nel caso in cui uno studio chieda a uno sceneggiatore di ripulire e sistemare un’intera sceneggiatura scritta da una IA.

I termini chiave, in questa proposta, sono “Literary material“, ovvero “materiale letterario”, e “Source material“, ovvero “fonte” o “materiale originario”. “Literary material” è ciò che viene prodotto da uno sceneggiatore (soggetti, trattamenti, sceneggiature, dialoghi, sketch, eccetera). Molto semplicemente: se una IA non può essere considerata autrice di “literary material”, allora non può ricevere un credito da sceneggiatore.

“Source material” indica invece romanzi, opere teatrali, articoli di giornale, tutto il materiale su cui una sceneggiatura può essere basata. Se una sceneggiatura è tratta da altro, non può essere considerata una sceneggiatura originale. Lo sceneggiatore potrebbe ottenere solo il credito “Screenplay by”, anziché “Written by”, e questo ha anche implicazioni economiche, perché, nel primo caso, l’autore ha diritto al 75% del pagamento residuale (quei pagamenti che vengono fatti agli individui coinvolti in una produzione in caso di repliche televisive, passaggi streaming, uscite in DVD eccetera), nel secondo caso può ottenere il 100%. Dicendo che una IA non può scrivere “source material”, la WGA sostiene che, come detto, anche nel caso in cui uno sceneggiatore tragga uno script da materiale scritto da una IA, otterrebbe il credito “Written by” come solo autore.

I contratti degli sceneggiatori scadranno il primo maggio. La WGA proseguirà con le trattative nel corso delle prossime due settimane e poi si consulterà con i membri per valutare se andare in sciopero o meno.

UPDATE

The Hollywood Reporter ha dedicato un articolo al dibattito sull’utilizzo dell’IA nei processi creativi, dall’arte alla scrittura, che sta toccando da vicino anche la trattativa tra il sindacato degli sceneggiatori e gli studios. Nell’articolo vengono riportate le dichiarazioni di SAG-AFTRA, il sindacato degli attori, e della stessa Writers Guild of America. Nel primo caso ovviamente si parla dell’utilizzo dell’aspetto e della voce di un attore per generare contenuti con l’intelligenza artificiale:

I creatori umani sono la fondazione delle industrie creative e dobbiamo assicurarci che vengano rispettati e pagati per il loro lavoro. I governi non dovrebbero creare nuove esenzioni dal copyright o altre esenzioni dalla proprietà intellettuale che permettano agli sviluppatori di IA di sfruttare le opere dell’ingegno, o le voci e l’aspetto di professionisti, senza permesso o compensazione. Affidabilità e trasparenza sono essenziali al successo della IA. SAG-AFTRA continuerà a dare la priorità alla protezione dei nostri membri contro l’uso non autorizzato delle loro voci, aspetto e performance.

La Writers Guild ha invece dichiarato:

La proposta della WGA per regolamentare l’uso del materiale prodotto usando l’intelligenza artificiale o tecnologie simili garantisce che le compagnie non possano usare l’IA per minare gli standard lavorativi degli sceneggiatori, inclusi compensi, residuali, diritti separati e crediti.

Fonti: Variety, The Hollywood Reporter

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