Il quarto episodio della terza stagione di The Mandalorian, The Foundling, trova un ottimo equilibrio tra la natura originaria della serie – avventure slegate, ispirate alla narrativa pulp del Novecento – e quella più orizzontale e legata alla mitologia di Star Wars di questa nuova stagione. Da un lato, trova un ottimo MacGuffin per far agire insieme i Mandaloriani, e mettere in luce il nuovo percorso di redenzione di Bo-Katan, che sta via via abbracciando sempre di più il Credo. Dall’altro ci regala un flashback molto bello, che illustra parte del passato di Grogu. Non a caso l’episodio è scritto a quattro mani da Jon Favreau – a cui si deve di certo la parte più “verticale” e pulp – e Dave Filoni, l’esperto di mitologia di Star Wars che non rinuncia a inserire riferimenti a Star Wars: The Clone Wars e alla trilogia prequel.
Senza svelare troppo, il plot principale dell’episodio, diretto da Carl Weathers, interprete di Greef Karga (che qui non appare), vede i Mandaloriani impegnati in una missione di salvataggio, che li costringerà ad attraversare in volo il vasto deserto del pianeta che li ospita, ad arrampicarsi, a lottare sia a terra che in aria. Avventura pura, senza troppi pensieri o crucci legati alla mitologia più vasta della serie e della Galassia, che renderà felici quanti apprezzavano proprio questo in The Mandalorian.
D’altra parte, il flashback abbraccia invece proprio la mitologia, raccontando un momento cruciale nella storia di Grogu e dei Jedi. Lo fa, oltretutto, infilando nell’episodio un paio di camei da veri superfan, che molti si ritroveranno a scoprire solamente nei titoli di coda. Lungi dal sembrare solo l’ennesimo fanservice gratuito, il flashback è invece ben motivato e inserito nel flusso dell’episodio, e ci ricorda come si dovrebbero fare sempre queste cose, senza indulgere troppo nella nostalgia, ma piuttosto trovando una ragione forte e una messa in scena rigorosa. In questo caso, la scena è indispensabile per parlarci di Grogu, che finora è stato poco più di un pupazzo carino, ma che ora sta cominciando a crescere (per fortuna) come personaggio. Di fronte a queste gite nel passato di Star Wars è sempre necessario chiedersi: ne valeva la pena? È servito a qualcosa? Ha lasciato me e i personaggi in un posto diverso rispetto a prima? In questo caso la risposta è sì, e fa piacere vedere che, quando vogliono, Jon Favreau e Dave Filoni non hanno perso di vista cosa rende speciale questa serie.
Più di tutto, comunque, da questo episodio emerge il percorso di Bo-Katan, passata da cinica e disillusa ex-leader a membro costruttivo della comunità. Qualche episodio fa dicevamo che la direzione della storia sembrava ormai inevitabile, con Din Djarin destinato a salire sul trono di Mandalore. Magari sarà così, magari no, ma di certo Bo-Katan gli darà filo da torcere per riavere quella Darksaber, soprattutto ora che è motivata ulteriormente dal credo religioso. Insomma, la complicità che si è scatenata tra i due sembra destinata a portare solo in una direzione: tradimento e sofferenza. Speriamo di (non) sbagliarci.
La terza stagione di The Mandalorian è disponibile su Disney+.