Requiem: il corto con Bella Ramsey arriva su YouTube dopo il successo di The Last of Us
Il successo di The Last of Us ha definitivamente lanciato la carriera di Bella Ramsey, già nota al grande pubblico grazie a Game of Thrones: non c’è quindi da stupirsi se ALTER, piattaforma dedicata ai nuovi talenti del cinema horror, ne abbia approfittato per condividere su YouTube un cortometraggio girato nel 2020 dalla giovane attrice inglese.
Intitolato Requiem, il corto è diretto da Em J. Gilbertson e scritto da Laura Jayne Tunbridge, che lo hanno realizzato come progetto di diploma presso la National Film and Television School. Siamo indubbiamente vicini alle atmosfere del folk horror, anche se Requiem punta di più sul dramma: nell’Inghilterra del 1605, mentre le donne accusate di stregoneria vengono messe al rogo, tra Evelyn (Bella Ramsey) e Mary (Safia Oakley Green) si consuma una storia d’amore segreta che rischia di attirare l’attenzione del Ministro Gilbert (Simon Bacon), padre di Evelyn.
La storia è molto lineare, priva di vere sorprese, ma lascia emergere un parallelo significativo tra l’oppressione del passato e quella del presente; non a caso, Gilbertson si è ispirata alla sua esperienza individuale di persona queer cresciuta a Liverpool, dove non sempre la sua identità e indipendenza sono state accettate. Parlando con Rocksblogs, la regista ha dichiarato:
Uno dei nostri obiettivi iniziali era creare un progetto sui processi alle streghe che ruotasse attorno alle donne/persone cui è stato assegnato il sesso femminile alla nascita. Uno dei temi che esploriamo in Requiem è la lotta per l’autonomia del corpo, un problema ancora molto importante al giorno d’oggi. I ruoli di genere sono qualcosa che ho esplorato nel mio lavoro precedente, Crashing Waves, e li ho sempre trovati completamente assurdi. Naturalmente molte nostre conversazioni sulle nostre esperienze come persone queer sono entrate nel copione.
Nel cast figurano anche Sean Buchanan, Jack Oliver Norris, Juliet Dante, Jason Adam e Jack Condon. La produttrice è Michelle Brøndum, mentre l’ottima fotografia è opera di Joseph Guy.
Fonte: ALTER
