Arriva al cinema il 16 febbraio Till, una storia di coraggio che pone attenzione su un fatto di cronaca nera che alla fine degli anni ’50 sconvolse lo Stato del Mississippi. Il film racconta la grave vicenda di Mamie Till-Mobley (Danielle Deadwyler), la cui ricerca della giustizia per il figlio di 14 anni Emmett Louis Till (Jalyn Hall) divenne un’occasione galvanizzante che ha contribuito alla creazione del movimento per i diritti civili.
Till è diretto da Chinonye Chukwu e scritto dalla regista insieme a Michael Reilly e Keith Beauchamp. Danielle Deadwyler interpreta Mamie Till-Mobley, Jalyn Hall interpreta Emmett Till. Il resto del cast include Whoopi Goldberg, Frankie Faison, Jayme Lawson, Tosin Cole, Kevin Carroll, Sean Patrick Thomas, John Douglas Thompson, Roger Guenveur Smith e Haley Bennett. Il film uscirà in USA a ottobre; attendiamo di sapere la data italiana.
Nato e cresciuto a Chicago, Emmett Till si recò a Money, nella zona del delta del Mississippi, nell’agosto del 1955. Dopo essere entrato in un negozio di alimentari e aver interagito con Carolyn Bryant, donna sposata di 21 anni, proprietaria dello stesso, venne rapito dal marito della donna, Roy, e dal suo fratellastro, J.W. Milam, che fecero irruzione armati nella casa del prozio di Till. Non c’è certezza su quanto accaduto nel negozio, ma Emmett fu accusato di aver flirtato con la donna, e di aver quindi violato il codice di comportamento non scritto per un maschio nero, in caso di interazione con una donna bianca, nel sud delle leggi Jim Crow.
Per questo, Bryant e Milam lo picchiarono, mutilarono e infine giustiziarono con un colpo in testa, per poi gettare il suo corpo nel fiume Tallahatchie. Tre giorni dopo, il corpo di Emmett Till fu rinvenuto. La madre decise di tenere una cerimonia funebre con bara aperta, per mostrare al mondo il corpo gonfio e mutilato del ragazzo. La notizia fece grande scalpore e attirò molte critiche sul Mississippi, ma ciò non bastò a ottenere giustizia: Bryant e Milam furono assolti da una giuria di soli bianchi e, in seguito, protetti dal divieto di processare due volte le persone per lo stesso reato, ammisero di essere colpevoli in un’intervista pubblicata sulla rivista Look, vendendo la loro storia per 4 mila dollari.
Nel dicembre del 1955, iniziò il boicottaggio dei bus di Montgomery, in Alabama, che portò la Corte Suprema a decidere che segregare i bus fosse anticostituzionale. Il linciaggio di Emmett Till è oggi visto come un catalizzatore di quegli eventi e della lotta per i diritti civili dei neri. Nel 2022, Joe Biden ha firmato l’Emmett Till Antilynching Act, una legge che rende il linciaggio un crimine di odio federale.