Il regista spagnolo Carlos Saura è morto oggi un’insufficienza respiratoria, nella sua casa tra le montagne a Madrid. Aveva 91 anni.
Lo scorso anno ha avuto un piccolo ictus, seguito in estate da una caduta mentre portava a passeggio i suoi cani che hanno portato al rapido declino del suo stato di salute.
Assieme a Luis Buñuel, Luis García Berlanga e Pedro Almodóvar, è considerato uno dei quattro filmmaker che hanno definito la cinematografia spagnola.
Noto per film come La caza, Peppermint frappé, Elisa, vida mía e Flamenco, domani avrebbe dovuto ritirare il premio Goya alla carriera. Lo riceverà postumo.
Fernando Méndez-Leite, presidente dell’Accademia spagnola, aveva così spiegato la motivazione:
“Per il suo ampio e personalissimo contributo creativo alla storia del cinema spagnolo dalla fine degli anni Cinquanta a oggi”.
Al termine del suo periodo di reclusione, nel settembre 2020, Saura aveva così definito il suo talento:
“L’immaginazione. Ho usato la mia immaginazione per raccontare storie che mi piacciono e che penso piaceranno agli altri. Poi magari non gli piacciono, ma che ci vuoi fare, non sempre ci si azzecca. Il fatto che ti permettano di raccontare le tue storie, di fare un passo avanti, è quello che ho cercato di fare per tutta la vita”.
Saura ha diretto spettacoli teatrali, musical e opere liriche e le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre. Dal 2004 il suo cinema è stato prevalentemente musicale, con incursioni nei cortometraggi sulla guerra civile e sul mondo di Goya.
Ha vinto il Goya per la miglior regia e co-sceneggiatura non originale con ¡Ay, Carmela!.
A Cannes ha vinto il premio della giuria con La prima Angélica; il gran premio della giuria con Cría cuervos…; il gran premio tecnico e il premio per il miglior contributo artistico con Carmen, vincitore ai BAFTA come miglior film straniero.
Alla Berlinale ha vinto l’Orso d’argento per la regia con La caza e Peppermint Frappé, l’Orso d’oro con Deprisa, deprisa.
Nel 2004 l’EFA gli ha consegnato il premio alla carriera.
Venerdì scorso, il 3 febbraio, è stato distribuito il suo ultimo film nelle sale spagnole: il documentario Las paredes hablan.
La singolare visione di Carlos Saura sull’origine dell’arte. Ritrae l’evoluzione e il rapporto dell’arte con il muro come tela creativa, dalle prime rivoluzioni grafiche nelle grotte preistoriche alle espressioni urbane più all’avanguardia.
Fonte El Pais