Il regista di Leaving Neverland critica il biopic su Michael Jackson

Il regista di Leaving Neverland critica il biopic su Michael Jackson

Di Marco Triolo

Come sappiamo, il produttore Graham King, lo stesso dietro il mega-successo di Bohemian Rhapsody, ha messo in cantiere un biopic su Michael Jackson, che sarà diretto da Antoine Fuqua su sceneggiatura di John Logan (Skyfall, The Aviator), e interpretato dal nipote del Re del Pop, Jaafar Jackson. I coinvolti hanno promesso che il film, intitolato Michael, affronterà di petto gli aspetti più controversi della vita del cantante, come le accuse di pedofilia che ne hanno macchiato il nome e l’eredità negli ultimi anni. Ma il coinvolgimento diretto degli eredi ha fatto dubitare molti della veracità di questa promessa.

Tra questi c’è Dan Reed, regista del documentario Leaving Neverland, in cui due uomini, Wade Robson e James Safechuck, sostenevano di essere stati vittime di violenze sessuali da parte di Michael Jackson in tenera età. In un editoriale sul Guardian, Reed ha scritto che “Nessuno sta parlando di ‘cancellare’ questo film, che glorificherà un uomo che stuprava bambini”. E ha aggiunto:

Ciò che la totale assenza di indignazione in seguito all’annuncio di questo film ci dice è che la seduzione di Jackson è ancora una forza vivente, che opera dall’oltretomba. Sembra che la stampa, i suoi fan e la vasta fascia demografica più anziana, cresciuta amando Jackson, siano disposti a mettere da parte il suo rapporto malsano con dei bambini per godersi la sua musica.

A loro dico: anche se non credete a una parola di quanto i suoi molti accusatori hanno detto; anche se non vi preoccupano le indagini della polizia e le ingenti somme sborsate per bloccare i procedimenti legali, come spiegate il fatto completamente indiscusso che per anni Jackson passò innumerevoli notti da solo a letto con dei ragazzini? Cosa faceva con loro, solo nella sua camera da letto a Neverland, con allarmi installati nel corridoio? Questo non può essere assolutamente considerato accettabile.

Ai filmmaker dico: come rappresenterete il momento in cui Jackson, un uomo adulto sulla trentina, prende un bambino per mano e lo conduce nella sua camera da letto? Come metterete in scena quello che accade dopo? Schivando la questione della predilezione di Jackson per i ragazzini, diffonderete un messaggio a milioni di vittime di abusi sessuali minorili. Quel messaggio è: se un pedofilo è sufficientemente ricco e popolare, la società lo perdonerà.

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