1923, il nuovo prequel di Yellowstone interpretato da Harrison Ford e Helen Mirren, è appena approdato su Paramount+. La saga della famiglia Dutton, e del loro ormai celebre ranch nel Montana, prosegue con un capitolo che fa da ponte tra 1883 e la serie principale, e che esaminerà “come fosse la vita della seconda e terza generazione di Dutton”, come rivela Vanity Fair. Ecco tutto quello che dovete sapere prima di vedere la serie.
1923 è ambientata un secolo prima degli eventi di Yellowstone e quarant’anni dopo che James e Margaret Dutton (Tim McGraw e Faith Hill) hanno fondato il ranch in 1883. Nel corso di quei decenni, il ranch è passato nelle mani di Jacob e Cara (Ford e Mirren) per ragioni misteriose che verranno rivelate nel corso della serie. I due saranno affiancati dai figli di James e Margaret, loro nipoti, e dai figli di questi ultimi, ormai sui 20 anni. Jacob e Cara dovranno affrontare problemi come la crisi economica, l’ascesa della meccanizzazione, il governo locale sempre più organizzato e la competizione per le risorse con altri rancheros.
Oltre a Helen Mirren e Harrison Ford, nella serie vedremo James Badge Dale, Marley Shelton, Darren Mann, Michelle Randolph, Brian Geraghty e Aminah Nieves. E inoltre Jennifer Ehle nei panni di sorella Mary, Robert Patrick in quelli dello sceriffo McDowell, Bruce Davison, Peter Stormare, Jessalyn Gilsig e Timothy Dalton. 1923 è stata creata come sempre da Taylor Sheridan, il demiurgo dell’universo narrativo incentrato sulla famiglia Dutton e il ranch Yellowstone, e diretta da Ben Richardson e Guy Ferland, provenienti entrambi da Yellowstone, 1883, Tulsa King e Mayor of Kingstown.
Jacob e Cara sono descritti come due persone con un “legame molto forte” alle prese con “circostanze molto complicate”. I due sono sposati da quarant’anni, ma non hanno figli, perciò hanno contato solo su loro stessi per restare uniti, come spiega Helen Mirren a Vanity Fair. L’attrice descrive i due protagonisti come dei “leader”, la cui indole per il comando li ha portati a ricoprire una posizione centrale nel ranch. Tra loro c’è una “partnership incredibile”, che permette a Jacob e Cara di essere “onesti l’uno con l’altra”, di amarsi e sostenersi a vicenda senza essere “accecati da amore o desiderio”.
Accanto ai due vedremo John Dutton Sr. (James Badge Dale), figlio di James e Margaret ora braccio destro di suo zio Jacob. Sua moglie Emma (Marley Shelton), che aiuta Cara a gestire la casa. E il figlio Jack (Darren Mann), che sta seguendo le orme del padre e un giorno erediterà il ranch. Jack è il bisnonno di John Dutton, Kevin Costner in Yellowstone.
Tra i personaggi di contorno vedremo anche Elizabeth Strafford (Michelle Randolph), fidanzata di Jack, e Zane (Brian Geraghty), fedele capomastro dei Dutton. E infine Teonna Rainwater (Aminah Nieves), donna nativa costretta a frequentare un collegio governativo, un tipo di scuola pensata per sopprimere tradizioni e lingue dei nativi americani. Quei collegi spesso strappavano i bambini e i ragazzi alle loro famiglie e rappresentano una parte molto oscura della storia dei rapporti tra coloni e nativi in America. È una costante delle opere di Sheridan questa attenzione nei confronti della storia dei nativi, e 1923 non sarà da meno.
Premesso che è ben difficile, nel mondo di frontiera della saga di Yellowstone, distinguere “cattivi” e “buoni”, anche in 1923 i Dutton dovranno affrontare degli avversari. In questo caso si tratterà dei “Pecorai”, rancheros rivali che vogliono l’accesso agli stessi pascoli e sono pronti a lottare per averli. Il loro capo è Banner Creighton, un pastore scozzese interpretato da Jerome Flynn (Game of Thrones).
Al centro di 1923, come di ogni western che si rispetti, ci sarà la nascita degli Stati Uniti moderni, raccontata dal punto di vista di chi quella nazione l’ha costruita col sudore della fronte. “Rischiano di perdere tutto in una stagione”, afferma Harrison Ford. “Affrontano le intemperie, l’economia, l’arrivo della ferrovia e i cambiamenti nell’industria dell’allevamento. È un’epoca complicata, volatile. Loro hanno tanta terra ma pochi soldi, perché tutto viene reinvestito nell’attività, nel ranch”. “Spesso l’America mi sembra una questione in sospeso”, conclude l’attore. “Questa è la storia dello sviluppo del paese – e la natura e personalità di questo paese è in gran parte un prodotto delle circostanze di quell’epoca”.