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The Mandalorian stagione 3, il trailer spiegato a mia nonna

Pubblicato il 17 gennaio 2023 di DocManhattan

Arrivato questa mattina, il trailer della terza stagione di The Mandalorian ha sortito il doppio effetto di far cerchiare a un sacco di gente il 1 marzo sul calendario e di caricare a pallettoni l’hype. Torna la coppia di personaggi che nessuno chiama mai con i loro veri nomi, Din Djarin e Grogu, Mando e il bambino. Ma cosa ci racconta questo trailer sulla stagione in arrivo? Nonna, li hai inforcati gli occhiali per leggere? No? Ti presto i miei, tieni. Andiamo.

I FIGLI DELLE STELLE (DISPERSE)

“La nostra gente è dispersa, come stelle nella galassia. Cosa siamo? Per cosa ci battiamo?”, si chiede la voce narrante di Mando, mentre lo vediamo sbucare in mezzo a un gruppo di suoi simili con il casco e le corazze variopinti. Potrebbe anche sembrare una pubblicità di una banca che propone i suoi mutui a tasso variabile, ma no, è un assaggio di quello che dovremo aspettarci in questa stagione 3, dopo le due (e mezza) già viste. Si approfondirà il rapporto del protagonista con la cultura dei mandaloriani e la loro diaspora, tanto più ora che il suo clan – in uno di quei momenti fregati alla serie di Boba Fett – gli ha detto di andarsene e non tornare mai più. Ché questi giovani mandaloriani sbandati di oggi è un attimo che se gli permetti di togliersi il casco e mostrare il loro viso quando vogliono poi finiscono nel tunnel dei rave e della droga.

AWWWWW

Un attimo dopo, quando la voce narrante accompagna Mando e Grogu nel loro viaggio a bordo del caccia stellare N-1 Naboo personalizzato e ci spiega che essere un mandaloriano non vuol dire semplicemente imparare a combattere ma pure saper navigare nella galassia, confesso che mi sono distratto. Avevo troppo gli occhi accuoricinati nel rivedere insieme queste due sagome. Quegli occhioni. Dannato character design perfetto.

Grogu, ricordiamolo, è qui perché ha rimbalzato l’offerta nientedimeno che di Luke Skywalker di diventare un jedi, e quindi è restato con Din Djarin. Con il senno di poi, non la definirei una scelta sbagliata.

A ogni modo, Din e Grogu arrivano su Nevarro, il pianeta incontrato per la prima volta nel primissimo episodio della serie. Cosa ci fa di nuovo lì? Una rimpatriata con Greef Karga (Carl Weathers), i cui abiti decisamente pacchiani ci fanno capire che per lui le cose vanno meglio. Quale sia la destinazione successiva di questo viaggio ce lo racconta invece la stessa voce di Din Djarin: Mando torna a casa.

MANDO MI MANDA A MANDALORE

L’ormai ubiquo Pedro Pascal tornerà su Mandalore per chiedere essenzialmente “perdono per le trasgressioni” di Mando, perché sì, questa è la via. Il rituale di purificazione che dovrà affrontare potrebbe portarlo – ci aspettiamo tutti – a scontrarsi con Bo-Katan Kryze (Katee Sackhoff), visto che i due hanno un conto in sospeso. Questo discorso sul culto dei mandaloriani si ricollega in qualche modo ad altre due scene del trailer: il casco ripescato dalla sabbia, dove, pare, è stato lasciato per qualche tempo, come un’anguria in riva al mare a ferragosto, e una grande riunione di famiglia con tutta la banda di gioviali (no) musoni mascherati in battaglia.

Bo-Katan nel trailer non si vede: questa foto di Katee Sackhoff viene dritta dagli scatti ufficiali diffusi da Disney per accompagnare questo trailer.

IL DOTTORE VOLANTE, LA MECCANICA, IL RANGER

E dunque Coruscant, il pianeta cuore della galassia, rivediamo quella lenza del dottor Pershing (Omid Abtahi), che abbiamo conosciuto nel primissimo episodio di The Mandalorian. Restano da capire: a) quali siano i suoi piani, b) perché se ne vada in giro su quel taxi meccanico scoperto, sai che arietta lassù.

Ma nel trailer appaiono anche la meccanica Peli Motto di Amy Sedaris (non siete contentissimi che si rivada DI NUOVO SU TATOOINE, EH? Eh. Santo cielo) e il tizio di pattuglia della Nuova Repubblica a bordo del suo X-Wing, il capitano Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee). Quello che tutti pensavamo destinato alla serie Rangers Of The New Republic, prima che venisse tristemente accantonata? Lui.

ANCORA JEDI?

Se poi vi state chiedendo perché ci siano – ancora – tutti quei Jedi con le loro spade laser con le lucette da gamer, tranquilli, sarà un altro flashback per raccontare meglio come Grogu sia riuscito a fuggire dal Tempio Jedi durante l’Ordine 66.

“SOLO DROIDI IN QUESTO BAR”

Prima del gran finale, con Grogu che spedisce gambe all’aria un mostro, per poi ghignarsela soddisfatto, c’è tempo anche per scoprire che questi grandissimi cavoli della taverna di Mos Eisley e della sua policy razzista sui droidi. Perché da qualche parte, nella galassia, c’è un bar solo per droidi: fanno un lubrificante trappista alla spina che è una bomba.

Ci vediamo l’1 marzo, nonna e voialtri giovani padawan. Che la forza eccetera eccetera.