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The Last of Us – Episodio 2: la recensione di Roberto Recchioni

Pubblicato il 24 gennaio 2023 di Roberto Recchioni

Prima di entrare nel vivo della disamina del secondo episodio della serie HBO tratta dal gioco di Naughty Dog, devo fare un paio di premesse.

La prima è che, avendo avuto modo di vedere tutta la serie nel suo complesso (ne ho parlato QUI), il mio giudizio sul singolo episodio è sicuramente influenzato dalla consapevolezza di quello che verrà, sia in termini di trama, sia in termini di equilibrio narrativo, cosa che me lo fa inquadrare in maniera più ampia rispetto a chi li sta fruendo uno alla volta e “alla cieca”, per così dire.

La seconda è che gli episodi che io e tanti altri giornalisti di tutto il mondo abbiamo ricevuto in anteprima non erano completi e rifiniti, in particolare per quello che riguarda gli effetti speciali digitali e la color correction. Rivederli ora, in forma definitiva, è un’esperienza nuova e sorprendente che cambia il mio giudizio (già molto buono) sul lavoro svolto dalla HBO.

Detto questo, partiamo e andiamo a raccontarvi com’è questa seconda puntata diretta da Neil Druckmann, creatore del video game originale (assieme a Bruce Straley, opportunamente dimenticato dai titoli di testa in quanto non più dipendente Naughty Dog) e showrunner della serie assieme a Craig Mazin (che, se non ve lo ricordate, è l’uomo dietro alla splendida Chernobyl). E proprio da Chernobyl ripartiamo in questo episodio due, con un prologo che, per taglio e stile, potrebbe tranquillamente appartenere alla miniserie sul disastro atomico avvenuto in Unione Sovietica nel 1986. È un’apertura dannatamente intelligente e particolarmente ben riuscita per impatto drammatico, che svolge due funzioni importanti: ci spiega come si è diffusa e come funziona l’infezione che devasterà il mondo (e fa capire a chi ha giocato il videogame in cosa differisce rispetto alla sua controparte videoludica) e setta un livello di realismo molto alto, aiutandoci a credere a quello che verrà raccontato poi. Superato questo momento, torniamo da Joel, Ellie e Tess e al loro viaggio nella zona proibita, diretti verso le Luci.

Nel videogioco, il pezzetto di storia raccontato da questo episodio è uno dei più ansiogeni e difficili, caratterizzato da parecchi scontri con i soldati della Fedra e con gli infetti, e la serie, pur sintetizzando il tutto e, sostanzialmente, tagliando fuori i militari dall’equazione, riesce a restituire pienamente questa sensazione, calandoci in un lungo incubo dove faremo la conoscenza della tipologia di infetti più iconica e spaventosa del mondo creato da Druckmann (e da Straley).
Oltre a questo, si approfondisce la conoscenza con i personaggi e si sottolineano alcuni loro aspetti che saranno importanti per capire meglio il prosieguo della trama (in particolare, si sottolinea con chiarezza che tanto Tess quanto, in particolare, Joel non sono affatto delle brave persone). E sì, c’è anche una divertente strizzata d’occhio ai videogiocatori con un piccolo momento dedicato al fatto che Ellie non sa nuotare.

In senso assoluto, la seconda puntata di The Last of Us è forse la più fedele in assoluto allo spirito e alle meccaniche del videogioco e credo che non sia un caso che sia stata diretta proprio da Druckmann. Ma, c’è un “ma”.
Io, che ho visto la serie nella sua completezza, posso anticiparvi che questa puntata in particolare è anche una sorta di specchietto per le allodole, un bluff (splendidamente eseguito) da Mazin e Druckmann, per agganciare lo spettatore e fargli credere che The Last of Us sia un’opera a base di mostri, azione e tensione: spaventosa e deprimente, certo, ma anche di puro intrattenimento.

La verità è che le cose non stanno per nulla in questa maniera e che, già dal prossimo episodio (anzi, dal prossimo episodio in particolare), The Last of Us mostrerà il suo vero volto e le sue reali intenzioni narrative e tematiche e, ne sono certo, farà stranire più di uno spettatore.
Detto questo, episodio splendido e necessario per rimanere fedeli ad alcuni aspetti dell’opera generale e, per molti versi, per togliersi il pensiero di averli dati a chi li cercava.
Ma, ve lo anticipo, il meglio deve ancora venire.

The Last of Us è disponibile in Italia su Sky e in streaming solo su NOW, in contemporanea con gli USA.