Michael Bay è stato accusato di aver causato la morte di un piccione durante le riprese di 6 Underground a Roma, nell’estate del 2018. L’animale sarebbe stato ucciso da un dolly, e una persona, la cui identità è sconosciuta, avrebbe scattato una foto incriminante sul set e l’avrebbe consegnata alle autorità.
Nel nostro paese, è illegale catturare, ferire o uccidere qualunque uccello selvatico, inclusi i piccioni, che sono anche protetti dall’Unione Europea. Bay e il suo team legale hanno chiesto già tre volte che la causa venisse rigettata, ma non c’è stato niente da fare. Il regista, che in quanto tale è legalmente ritenuto responsabile della morte del piccione, ha negato le accuse, dicendo a TheWrap:
Sono un ben noto amante degli animali e attivista per i diritti degli animali. Nessun animale coinvolto nella produzione è stato ferito, né in nessun’altra produzione in cui abbia lavorato negli ultimi trent’anni.
Bay sostiene che le prove della morte del piccione siano false:
Abbiamo prove video chiare, svariati testimoni e addetti alla sicurezza che ci esonerano da queste accuse. E che confutano quell’unica foto scattata da un paparazzo, che racconta una storia falsa.
E afferma:
C’è un caso legale in via di svolgimento, perciò non posso scendere nei dettagli, ma sono convinto che prevarremo quando potrò testimoniare in tribunale.
Michael Bay ha anche rivelato di aver rifiutato il pagamento di una somma per chiudere la faccenda:
Mi è stata offerta, dalle autorità italiane, la possibilità di chiudere la questione pagando una piccola multa, ma ho rifiutato di farlo perché non intendo dichiararmi colpevole di aver fatto del male a un animale.