Russell Crowe è stato di recente ospite del programma radio australiano Fitzy & Wippa, dove ha confermato l’ovvio: non tornerà nel sequel de Il Gladiatore. Probabilmente questa notizia non sconvolgerà nessuno, ma è ugualmente importante sentirla dal diretto interessato. Ovviamente, Massimo Decimo Meridio è morto al termine del film originale, ma nel corso di vent’anni ci sono state anche iterazioni di questo progetto che prevedevano il suo ritorno (dal mondo dei morti). Non è più così, ora, perché lo script di David Scarpa si concentra su Lucio (Paul Mescal), figlio di Lucilla (Connie Nielsen) e, in segreto, dello stesso Massimo.
Crowe ha detto di aver comunque parlato con Ridley Scott del progetto:
Abbiamo cenato insieme e ne abbiamo parlato. Perciò so più o meno come sarà la storia. Ma sì, se ricordate, c’era un ragazzino che voleva battere il Gladiatore, il che porta al mio discorso, “Mi chiamo…”. Ora quel ragazzino è cresciuto ed è diventato imperatore. Non so cos’altro succeda a quel punto, ma questa è l’idea. Perciò non è un remake e non è un sequel diretto. Non è ambientato il giorno dopo, ma trent’anni dopo o qualcosa del genere.
Storicamente, Lucio Aurelio Commodo Pompeiano, nipote di Commodo, non divenne imperatore. Russell Crowe potrebbe essersi sbagliato, semplicemente, oppure il film potrebbe prendere una strada diversa dalla storia.
La cosa curiosa è che, a un certo punto della lunga gestazione de Il Gladiatore 2, il musicista Nick Cave ha scritto una stesura della sceneggiatura. In essa, Massimo veniva resuscitato dagli dei romani e mandato sulla Terra per tentare di fermare l’ascesa di Cristo e dei suoi discepoli. Durante la missione, Massimo cadeva in un tranello e uccideva per errore il suo stesso figlio. Condannato a vivere per sempre, Massimo avrebbe dunque attraversato le epoche storiche, combattendo nelle crociate, nella Seconda Guerra Mondiale e in Vietnam. Nel finale si scopriva che Massimo, al giorno d’oggi, lavorava al Pentagono.
In passato, Ridley Scott ha però rivelato che lui preferiva un approccio realistico al materiale, mentre Russell Crowe avrebbe preferito un approccio fantasy. Considerando che Scott tornerà alla regia del sequel, evidentemente – e per fortuna – ha vinto la sua visione.
Fonte: ComicBook.com