Prima di Bussano alla porta: le case dell’orrore più iconiche del cinema
Se siete amanti dell’horror, ma anche se non lo siete, saprete che esiste un film che si chiama La casa. Non è il titolo originale, sia chiaro, ma è emblematico per come pone al centro uno dei protagonisti più iconici del genere: le case, appunto. Bussano alla porta, il nuovo film di M. Night Shyamalan in arrivo il 2 febbraio da Universal Pictures, è l’ennesimo esempio di film in cui il terrore si svolge prevalentemente tra quattro mura. In questo caso si tratta di una “cabin”, una baita (il titolo originale è Knock at the Cabin), altro locus per niente amoenus in cui molti horror si sono svolti – a cominciare proprio da La casa, che, a ben vendere, avrebbe dovuto essere intitolato “La baita”.
In attesa di vedere Bussano alla porta, ecco un modo per ripassare il cinema horror ambientato dentro le abitazioni – o dei poveracci che finiscono preda del mostro di turno, o appartenenti al mostro stesso.
Psycho (1960)
Uno dei capolavori assoluti di Alfred Hitchcock, Psycho sfoggia quella che molto probabilmente è la casa più iconica della storia del cinema. La villa in cui vive Norman Bates, il serial killer schizofrenico interpretato da Anthony Perkins, è un personaggio di per sé, e si staglia minacciosa e imperscrutabile sullo sfondo del motel da cui tutto parte.
La notte dei morti viventi (1968)
Il capolavoro di George A. Romero è anche il film che diede origine al filone degli zombie, così come intesi oggi. Buona parte del film è ambientata dentro una villa di campagna, nella quale si rifugiano i protagonisti per sfuggire all’orda dei morti viventi. Ovviamente la scelta fu dettata da ragioni pratiche ed economiche, ma il risultato è da annali: mostrandoci le tensioni tra i sopravvissuti, La notte dei morti viventi ci dice che, in fondo, la società faceva schifo anche prima che i morti risorgessero dalle loro tombe.
L’ultima casa a sinistra (1972)
Un cult del Wes Craven pre-Nightmare, L’ultima casa a sinistra è anche un remake de La fontana della vergine, di cui segue a grandi linee la trama. Un gruppo di psicopatici, evasi di prigione, violenta, tortura e uccide due ragazze. In seguito, si rifugiano per puro caso nell’abitazione dei genitori di una delle ragazze, i quali, scoperta la verità, decidono di vendicarsi nella maniera più sadica e violenta. L’ultima casa a sinistra è forse il più celebre dei rape and revenge e un raro caso in cui la casa in questione è la residenza degli aguzzini e delle vittime allo stesso tempo.
Non aprite quella porta (1974)
La casa dell’orrore di Non aprite quella porta, il classico di Tobe Hooper, è una delle più inquietanti della storia del cinema, ed è stata fonte di ispirazione per innumerevoli film (da La casa dei 1000 corpi a Wrong Turn, per citarne un paio). Un personaggio già di per sé, ancora prima dell’entrata in scena di Leatherface e la sua nefasta famiglia di cannibali.
Amityville Horror (1979)
Uno dei capostipiti delle case stregate moderne, il film di Stuart Rosenberg è ispirato a quello che forse è il caso di cronaca più celebre in questo senso, anche se poi derubricato a falso costruito ad arte. Senza Amityville Horror non ci sarebbero stati Poltergeist, Insidious e soprattutto The Conjuring. Anche visivamente, quella di Amityville è una delle case più iconiche del cinema e non poteva mancare in questa lista.
La casa sperduta nel parco (1980)
Questo cult del recentemente scomparso Ruggero Deodato ha lo stesso protagonista de L’ultima casa a sinistra, David Hess, ma ribalta la premessa del filone home invasion. Nel film, una coppia di psicopatici si intrufola a una festa in una villa di ricconi. Segue carneficina, ma quasi giustificata: i ricchi fanno forse più schifo dei due malviventi, che iniziano a farli fuori dopo essere stati ripetutamente molestati e presi in giro da loro. La strage de La casa sperduta nel parco si fa quindi rivalsa sociale, con annesso forte messaggio politico.
La casa (1981)
La casa per antonomasia (ma forse solo da noi, dato il titolo italiano) è in realtà, come si diceva, una baita nei boschi. Sam Raimi la trasforma in un laboratorio per sperimentare le sue innovative tecniche registiche e fare molta paura, pur mantenendo elevato il tasso di ironia. Che si alza a mano a mano che la saga prosegue: La casa 2 mescola orrore e slapstick, e si regge sulle spalle di un Bruce Campbell in grande spolvero. La casa 3 non esiste, o meglio: questo è il titolo di un sequel apocrifo italiano, diretto niente meno che da Umberto Lenzi, mentre il terzo capitolo di Evil Dead è L’armata delle tenebre, in cui la saga esce dalle mura domestiche per una divertente gita nel Medioevo.
Inside – À l’intérieur (2007)
Alexandre Bustillo e Julien Maury ci trascinano in un mondo di orrore e sangue in questo violentissimo e tesissimo horror, uno dei punti alti del genere home invasion. Una vedova, Sarah (Alysson Paradis), si prepara a dare alla luce il figlio avuto dal marito morto all’improvviso. Sola in casa, Sarah riceve la visita di una donna misteriosa (Béatrice Dalle) che pretende di portarle via il figlio e inizia a tormentarla. À l’intérieur è un tour de force di tensione e brutalità, davvero non per tutti. Ma arrivare alla fine è quasi un processo catartico.
Quella casa nel bosco (2011)
L’intelligente meta-horror di Drew Goddard (in cui, ancora una volta, la “casa” è in realtà una “cabin) gioca con gli stereotipi del filone e trasforma un’innocua baita nei boschi letteralmente in un teatro, un set, in cui burattinai tanto misteriosi quanto banali controllano il destino di un gruppo di vittime prescelte. Quella casa nel bosco è una riflessione sul cinema e la messa in scena, ma anche sulla società americana e le sue dinamiche violente e ingiuste, nata dalla mente dello sceneggiatore Joss Whedon.
Barbarian (2022)
Per non farci mancare titoli più recenti, ma anche perché Barbarian merita di stare in questa lista tanto quanto titoli più blasonati. Il film di Zach Cregger ci presenta una casa dell’orrore che fa paura dentro e fuori. Dentro è tutta cunicoli, e rappresenta gli abissi della mente umana. Fuori, col suo aspetto intonso nel mezzo della devastazione che è la Detroit dei quartieri poveri e abbandonati, calca la mano sulle storture della società. Non bisogna dire altro su questo film, che merita di essere visto sapendone il meno possibile.
Bussano alla porta arriverà nelle sale italiane il 2 febbraio, distribuito da Universal Pictures. Per saperne di più:
