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Perché tutti dovrebbero assolutamente vedere The White Lotus

Pubblicato il 07 novembre 2022 di Gian Marco Novelli

The White Lotus è sicuramente una delle serie di maggior successo degli ultimi anni, nonostante fosse inizialmente partita un po’ in sordina; non tutti, infatti, le diedero fin da subito fiducia e la sua riuscita è dovuta soprattutto al passaparola degli spettatori, ciò è dimostrato dagli ascolti in costante crescita sulla rete televisiva HBO. Lo show nasce come un classico “whodunit” in cui si vuole ricostruire a ritroso la dinamica di un omicidio, riguardante un personaggio non ancora specificato. Il suo successo non si deve però attribuire a tale dinamica, la quale diventa quasi superflua, ma a tutto ciò che la circonda. La prima stagione ideata da Mike White narra, infatti, le vicende di un gruppo di persone in vacanza nello splendido resort White Lotus, situato nell’isola Maui (Hawaii), ad accogliergli sarà l’intero staff del residence capitanato da Armond (Murray Bartlett). 

Uno degli elementi portanti della serie riguarda le vite di questi personaggi, tutti o quasi al limite del borderline, e come esse riescano abilmente ad intrecciarsi tra loro in modo naturale. Dopo la conclusione del primo ciclo di episodi, HBO decise prontamente di rinnovare The White Lotus per una seconda annata, la quale avrebbe avuto un altro scenario: la Sicilia. Tutti i personaggi principali della prima stagione non faranno ritorno, ad eccezione di Tanya interpretata da una sorprendente Jennifer Coolidge. La seconda stagione, al debutto il 7 novembre su Sky Atlantic e NOW, sarà quindi composta da nuovi protagonisti e da un cast diverso rispetto al precedente. Tra questi è opportuno segnalare la presenza di attrici italiane come Sabrina Impacciatore, Beatrice Grannò, Simona Tabasco.

Dark comedy e satira elementi principali del successo

Come già detto The White Lotus non deve il suo successo al mistero riguardante il personaggio morto, accennato nei primi minuti del pilot, ma all’intreccio delle storie personali dei vari protagonisti. Sono molte le tematiche su cui Mike White cerca di far riflettere i propri spettatori, una su tutte è quella che vede le persone benestanti sfruttare la classe lavoratrice, ovviamente più povera. La serie attraverso una critica, neanche troppo velata, vuole infatti mostrare quanto la società ricca si senta superiore a quella più povera. 

Nonostante possa sembrare una tematica poco attuale, la lotta di classe è ancora oggi purtroppo molto sentita, soprattutto in alcune zone degli Stati Uniti. Lo show lo dimostra attraverso alcuni personaggi come Shane (Jake Lacy), il quale attraverso una posizione da ricco figlio di papà decide di passare la sua luna di miele con un solo obiettivo: trovare un pretesto per far licenziare Armond (Murray Bartlett), direttore del resort, colpevole di avergli riservato una camera non all’altezza delle sue aspettative. Accecato da un inspiegabile (ed esagerato) senso di vendetta, l’uomo sembra quasi non comprendere come la sua neo-moglie Rachel (Alexandra Daddario) stia vivendo questa situazione e il suo nuovo ruolo all’interno della relazione. Tutto ciò viene narrato servendosi di uno spiccato senso dell’umorismo, conferendo alla serie un’aura più vicina alla dark comedy e non al puro drama. Tale umorismo nero e la satira, con cui vengono messe in scena le varie trame, rappresentano due degli elementi distintivi di The White Lotus.

Persone con cui non vorremmo mai condividere una vacanza

Shane non è però l’unico vacanziere ad avere un equilibrio mentale precario, Tanya (Jennifer Coolidge) è ad esempio un altro personaggio estremamente particolare. Arrivata nel resort per spargere le ceneri di sua madre, la donna viene presentata fin da subito come una persona molto sola e mentalmente instabile; troverà il suo punto di riferimento in Belinda (Natasha Rothwell), direttrice della Spa, tra le due si instaura fin da subito un rapporto molto intenso e amicale. Tanya, nei suoi pochi momenti di lucidità, sembra comprendere l’insoddisfazione lavorativa di Belinda e decide di aiutarla, salvo poi abbandonarla dopo aver conosciuto un uomo. 

Altri grandi protagonisti della prima stagione sono senza ombra di dubbio i componenti della famiglia Mossbacher. I genitori Mark (Steve Zahn) e Nicole (Connie Britton) hanno degli evidenti problemi di coppia, mentre la loro figlia Olivia (Sydney Sweeney) è in compagnia della sua amica Paula (Natasha Rothwell), quest’ultima totalmente lontana dal lussuoso stile di vita della famiglia. L’unico a trarre vantaggio dalla vacanza sarà Quinn (Fred Hechinger), l’altro figlio della coppia, il quale avrà un sensazionale percorso di crescita durante i 6 episodi. Mike White userà anche questa disfunzionale famiglia per parlare di classismo, mostrando però alla fine quanto tutto non sia come può sembrare inizialmente.

Colonna sonora e fotografia perfettamente adatte alla narrazione

Oltre la storia coinvolgente e capace di suscitare reazioni controverse nel pubblico, un altro grande elemento attribuibile al successo della prima stagione di The White Lotus è senza ombra di dubbio rappresentato dalla colonna sonora.  Interamente composta da Cristobal Tapia De Veer, fin dai primissimi frame, essa è capace di entrare nella mente degli spettatori rendendo ancor più caratteristiche le location delle Hawaii, protagoniste del primo ciclo di episodi. Le musiche sembrano quasi ricordare quelle del celebre film Jumanji (1995), con dei tamburi perfettamente adatti agli esotici posti mostrati. 

Un altro elemento capace di rendere lo show originale è sicuramente la fotografia contraddistinta da colori molto accesi, soprattutto nelle scene in cui vengono mostrati dei tramonti. Le riprese delle onde del mare sembrano, inoltre, attribuibili quasi ad un documentario e non ad una semplice serie tv, ciò enfatizza ancor di più la cura realizzativa presente nell’intero show. A fare da padrone, infine, è sicuramente un cast di primissimo livello con attori come Jennifer Coolidge e Murray Bartlett, entrambi vincitori di un Emmy Award per i loro ruoli, che fin da subito sembrano prendersi la scena principale. Molto forti, però, sono state anche le performance di Jake Lacy e Steve Zahn, interpreti di due personaggi quasi agli antipodi ma in grado di creare forti reazioni nel pubblico.

“Welcome to The White Lotus in Sicily”

La seconda stagione di The White Lotus si apre con personaggi e ambientazioni del tutto nuovi, a fare da sfondo alle vicende narrate non sono più le esotiche spiagge delle Hawaii ma quelle caldissime della Sicilia. I protagonisti di questo secondo ciclo di episodi sono un nuovo gruppo di vacanzieri americani approdati nel The White Lotus siculo, tra questi ben due facce note della prima annata: Tanya e Greg, ora felicemente (o quasi) sposati. Come la precedente, anche questa stagione si apre con un flashforward in cui viene mostrato il ritrovamento di alcuni cadaveri, chi tra protagonisti non supererà i 7 giorni di vacanza? 

The White Lotus quest’anno sembra trovare la sua chiave di lettura non più nella lotta tra classe agiata e classe povera, bensì in delle donne forti desiderose di farsi spazio in un mondo ancora troppo maschilista. Lo dimostra il personaggio di Harper (Aubrey Plaza), la quale molto probabilmente si rivelerà la vera protagonista stagione, fin da subito mostrata come una donna sicura di sé e risoluta. Donne libere e sfacciate sono, inoltre, rappresentate dalle tre gemme italiane Valentina, Lucia e Mia, interpretate da Sabrina Impacciatore, Simona Tabasco, Beatrice Grannò. A rafforzare l’idea femminista sono i famosi vasi siciliani “teste di moro”, presenti in ogni angolo del resort e su cui la stessa narrazione si sofferma in una scena specifica del primo episodio. La leggenda riguardante questi particolari vasi narra della passione scoppiata, circa mille anni fa, tra un giovane moro ed una ragazza palermitana. Dopo essersi dichiarati reciprocamente amore, la ragazza scoprì che in realtà il giovane aveva già una moglie ed in preda alla rabbia decise di ucciderlo, tagliandogli la testa. Quest’ultima venne utilizzata come vaso per contenere delle piante di basilico. La lotta al patriarcato è, inoltre, incarnata nella trama della famiglia Di Grasso dove ci viene presentato Bert (F. Murray Abraham), un nonno ottantenne incapace di arrendersi allo scorrere del tempo. 

“Ciao” è un primo episodio caratterizzato da una colonna sonora del tutto italiana, in cui spiccano artisti del calibro di Raffaella Carrà, Fabrizio De André, Ornella Vanoni. Inoltre, è stato bello vedere come Cristobal Tapia De Veer, si sia notevolmente impegnato ad arrangiare tutte le musiche presenti nella stagione precedente, a partire dalla sigla. Concludendo, la seconda stagione di The White Lotus parte bene; Mike White sembra non aver affatto snaturato la serie ed anzi potrebbe rivelare molte sorprese nei prossimi episodi. 

La prima stagione di The White Lotus è stata rivelazione dello scorso anno, vincendo ben 10 Emmy Awards tra cui quello di Miglior miniserie. La seconda stagione ambientata in Italia, più precisamente in Sicilia, debutta su Sky Atlantic e Now il 7 novembre 2022.