Le serie tv cult (non ancora presenti) che vorremmo avere sulle piattaforme streaming

Le serie tv cult (non ancora presenti) che vorremmo avere sulle piattaforme streaming

Di Gian Marco Novelli

Le serie televisive sembrano ormai aver conquistato tutta Italia ed anche i più scettici hanno dovuto cedere al binge watching, una tendenza acutizzata soprattutto con l’inizio della pandemia di Covid-19. Sulle piattaforme streaming, in particolare, stanno proliferando moltissimi titoli vecchi e nuovi capaci di conquistare una fetta molto ampia di pubblico; inoltre, l’arrivo della sezione Star su Disney+ ha aumentato ancor di più le produzioni televisive da vedere o rivedere.

Molte come, ad esempio, One Tree Hill dopo anni di richieste sono finalmente sbarcate su un servizio streaming, in questo caso Prime Video. Altre però, probabilmente per motivi di diritti, ancora non sono riuscite a trovare un posto all’interno dei numerosi servizi SVOD ed è un peccato, specialmente, se si pensa che sono produzioni con un vastissimo numero di fan. Di seguito trovate alcune delle serie tv cult, sfortunatamente, non ancora presenti nei cataloghi delle piattaforme streaming.

Beverly Hills 90210

Beverly Hills 90210, trasmesso per dieci stagioni dal 1990 al 2000, può essere considerato il padre di tutti i teen drama. Infatti, per la prima volta la televisione americana si propose di raccontare da vicino la generazione giovanile, con uno sguardo però anche al mondo adulto. Ambientata nel lussuoso quartiere di Los Angeles, Beverly Hills, la serie seguiva le vicende dei due fratelli gemelli Brandon (Jason Priestley) e Brenda (Shannen Doherty) trasferitisi proprio nel quartiere, insieme ai loro genitori. Entrambi riusciranno facilmente ad integrarsi nella nuova scuola, la West Beverly High School, instaurando numerose amicizie. La prima stagione dello show non ottenne, però, il successo sperato dalla FOX (rete televisiva su cui andava in onda) e questo probabilmente a causa del suo linguaggio innovativo; il secondo ciclo di episodi venne fatto debuttare in piena estate, quando la programmazione degli altri network era per lo più spenta, e questa si rivelò essere una mossa vincente. Gli ascolti incrementarono notevolmente, permettendo alla serie di diventare un punto di riferimento per il pubblico, nel 1992 venne addirittura lanciato uno spin-off: Melrose Place. Tra amicizie, tradimenti, triangoli amorosi, Beverly Hills 90210 riuscì quindi creare un genere importante ancora oggi per la serialità. Inoltre, lanciò le carriere di molti attori come, ad esempio, il compianto Luke Perry.

Sabrina, vita da strega

Prima de Le terrificanti avventure di Sabrina prodotta da Netflix, le magiche vicende di Sabrina Spellman (tratte dal fumetto della Archie Comics) avevano già avuto una trasposizione televisiva: Sabrina, vita da strega. Lo show con protagonista Melissa Joan Hart esordì sull’emittente televisiva ABC nel 1996, mentre le ultime tre stagioni vennero mandate in onda dal canale The WB. La trama ha inizio con il sedicesimo compleanno di Sabrina Spellman, un’adolescente (apparentemente come tutte le altre) che vive insieme alle sue due zie Hilda (Caroline Rhea) e Zelda (Beth Broderick); queste ultime, proprio in quella giornata, le rivelano di essere una strega. Sabrina, in un primo momento sconvolta, decide poi di continuare a vivere la propria vita accettando la sua vera natura, ma non facendosi totalmente condizionare. Ciò la porterà a farsi delle amiche e soprattutto ad innamorarsi follemente di un suo compagno di scuola, l’imbranato Harvey Kinkle (Nate Richert). A differenza della recente trasposizione di Netflix, nella serie tv anni ’90 le avventure della streghetta venivano trattate con molta ironia, si può infatti affermare che fosse una sitcom a tutti gli effetti. Il gatto parlante Salem diviene nel corso delle stagioni, non solo il mentore della ragazza, ma anche una grandissima fonte di humour. È innegabile l’enorme successo avuto da Sabrina, vita da strega in Italia, molti trentenni ancora ricordano il famoso episodio andato in onda su Italia 1 l’11 settembre 2001, interrotto per lasciare spazio all’edizione straordinaria di Studio Aperto.

Ally McBeal

Dopo una fugace comparsa su TIMVISION nel 2020, Ally McBeal risulta nuovamente non disponibile sui cataloghi italiani delle piattaforme streaming. Ideata da David.E Kelly ed andata in onda per cinque stagioni dal 1997 al 2002, la serie narra le bizzarre vicende di un’avvocatessa appena laureata dal nome Ally McBeal (Calista Flockhart). Quest’ultima dopo aver conseguito la laurea viene assunta dal suo ex fidanzato nel proprio studio legale, dove si troverà a fare i conti con la competitività lavorativa in un ambiente maschilista. Un grande merito degli sceneggiatori è quello di essere riusciti a bilanciare la vita lavorativa di Ally con quella amorosa, il caratteristico mix di generi fu estremamente determinante per il successo della serie. Il cantante Barry White è apparso come guest star in tre episodi, permettendo allo show di sperimentare un linguaggio innovativo caratterizzato da balli e canti. Ad aver fatto la sua comparsa in Ally McBeal fu anche un giovanissimo Robert Downey Jr, il suo personaggio doveva rappresentare l’interesse amoroso definitivo per la protagonista ma ciò venne impedito dalle vicissitudini dello stesso attore. Quest’ultimo, infatti, fu costretto a lasciare la serie (grazie alla quale vinse un Golden Globe) a causa della sua tossicodipendenza.

Felicity

Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, l’emittente The WB produsse moltissimi titoli considerati dei cult generazionali; tra questi riuscì a ritagliarsi il suo spazio la primissima serie tv prodotta da J.J Abrams: Felicity. Niente eventi paranormali o isole in questo show con protagonista una giovanissima Keri Russell, ma solo lo spaventoso passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. In Italia Felicity andava in onda, con un ampio bacino di pubblico, su Rai 2. A fare presa sugli spettatori fu proprio una protagonista timida che lascia tutti i propri sogni universitari per trasferirsi a New York e seguire il ragazzo di cui è da sempre innamorata, Ben Covington (Scott Speedman), salvo poi scoprire di provare sentimenti non corrisposti. Il pubblico si era quindi sentito empaticamente molto vicino a Felicity e quando Keri Russell decise di tagliare i suoi “caratteristici” boccoli, all’inizio della seconda stagione, gli ascolti calarono drasticamente. Fu questo evento a costringere la The WB ad inserire una clausola sul contratto dei propri attori in cui proibiva severamente un cambio di capigliatura, non approvato prima dagli stessi dirigenti. Nonostante ciò, Felicity durò quattro stagioni e permise a Keri Russell di vincere un Golden Globe come miglior attrice protagonista in una serie tv drammatica, fatto assai raro per uno show della The WB. La quarta stagione subì un ordine aggiuntivo di cinque episodi, Abrams aveva però già scritto il finale di serie e quindi decise di dare sfogo alla sua fantasia, anticipando un mondo “soprannaturale” caratteristico di tutte le sue successive produzioni.

Everwood

Un’altra serie televisiva di grande successo della The WB è stata Everwood, in Italia trasmessa su Canale 5 ed Italia 1. Lo show narra le vicende di Andy Brown (Treat Williams), un chirurgo di fama mondiale, che dopo la morte di sua moglie Julia (Brenda Strong) decide di abbandonare la sua professione, trasferendosi insieme ai propri figli Ephram (Gregory Smith) e Delia (Vivien Cardone) nella cittadina di Everwood. In essa Andy aprirà uno studio medico gratuito, grazie al quale farà la conoscenza di tutti gli altri abitanti del posto. Ad essere centrale durante tutta la serie è inoltre il rapporto tra Andy ed i suoi due figli, l’uomo sa di essere stato un padre assente (a causa e del suo lavoro) e deciderà quindi di sfruttare questo cambio vita per provare a recuperare il tempo perduto. Everwood si presenta, quindi, come uno show adattato a tutta la famiglia, capace di trattare anche tematiche delicate e spinose, come può essere per appunto il rapporto padre-figlio. Ephram si innamorerà di una ragazza nata e cresciuta ad Everwood, Amy (Emily VanCamp), la loro diventerà la storia d’amore più importante e travagliata dell’intero show. Emily VanCamp non è l’unico volto lanciato da Everwood, ad esempio, l’interprete di Bright è Chris Pratt; quest’ultimo è oggi famoso per molti ruoli, tra cui quello di Peter Quill in Guardiani della Galassia.

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