Si è sempre pensato che Bruce Lee, scomparso nel 1973 a 32 anni, fosse morto non per un edema cerebrale. Ora, uno studio condotto da specialisti spagnoli e pubblicato nel numero di dicembre della rivista Clinical Kidney Journal, sostiene invece che Lee sia morto per “una forma specifica di disfunzione renale, ossia l’incapacità di espellere abbastanza acqua”. Il disturbo è noto come iponatremia, termine che indica una concentrazione del sodio nel sangue più bassa del normale. Il sodio aiuta a regolare la quantità di acqua che circonda le cellule e si trova al loro interno. Lo studio aggiunge:
Ipotizziamo che Bruce Lee sia morto per una forma specifica di disfunzione renale: l’incapacità di espellere acqua a sufficienza per mantenere l’omeostasi. Questo può portare a iponatremia, edema cerebrale e morte entro poche ore se l’eccessiva assunzione di acqua non è accompagnata dall’escrezione del liquido nelle urine.
Dunque, l’edema sarebbe stato soltanto una conseguenza dell’iponatremia. Conclude lo studio:
Il fatto che siamo costituiti per il 60% da acqua non ci protegge dalle conseguenze potenzialmente letali di bere acqua a una velocità superiore a quella che i nostri reni possono espellere.
Fonte: Ansa