Il Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême ha svelato oggi i tre manifesti della 50ª edizione realizzati da tre artisti internazionali provenienti del mondo del fumetto franco-belga, giapponese e nordamericano.
Julie Doucet del Quebec, vincitrice del Gran Premio del Festival 2022, ha disegnato un manifesto che riflette il lavoro sfaccettato che crea da oltre 20 anni: una composizione ricca di disegni e collage.
Nata nel 1965 a Montréal, questa figura essenziale del fumetto alternativo, identificata a metà degli anni ’90 per il suo stile grafico radicale e il suo approccio femminista sovversivo, non ha mai smesso di rinnovare la sua pratica: è il suo lavoro in tutta la sua pluralità che il Festival ha deciso di portare all’attenzione del grande pubblico nella mostra che le sarà dedicata.
Dopo l’antologia Maxiplotte, l’Association pubblicherà nel gennaio 2023 anche Suicide total, un leporello in cui Julie Doucet torna al suo stile preferito: un fumetto autobiografico dalla forma audace.
Hajime Isayama (L’attacco dei giganti), al suo primo evento in Europa, ha disegnato Eren nella forma di gigante e la Torre Eiffel, nonostante Parigi disti diversi chilometri dalla piccola cittadina in cui si svolge la manifestazione.
Nel 2006, un appena ventenne Hajime Isayama getta le basi della sua futura opera magna con una storia breve fondamentale. La casa editrice Kodansha gli apre le porte e nel 2009 comincia sulla rivista Bessatsu Shônen la pubblicazione de L’attacco dei giganti che si concluderà dopo dodici anni.
Il successo, quasi immediato in Giappone, si diffonde rapidamente a livello internazionale dove viene alimentato ulteriormente dalla serie animata ormai prossima alla conclusione.
Infine, il terzo poster di questa edizione è realizzato da Riad Sattouf, autore di fumetti e regista.
Nato nel 1978, ha trascorso la sua infanzia in Libia, Siria e Bretagna. Ha studiato arti applicate a Nantes, poi animazione a Parigi, alla scuola Gobelins. Ha pubblicato Les Pauvres Aventures de Jérémie, Manuel du puceau, No sex in New York, Pipit Farlouse, Retour au collège, Pascal Brutal, La Vie secrète des jeunes, Le Jeune Acteur, oltre a L’Arabe du futur, che racconta l’infanzia dell’autore in Libia e poi in Siria, e Les Cahiers d’Esther, che racconta la vita quotidiana di una ragazzina dall’età di 9 anni.
È anche regista di due lungometraggi: Il primo bacio (Les Beaux Gosses) (2009), César per la migliore opera prima, e Jacky au royaume des filles (2014).
Vincitore di numerosi premi internazionali (Los Angeles Times Graphic Novel Prize, Prize for Excellence al Japan Media Arts Festival, Max und Moritz Prize) e tradotto in ventitré lingue, Riad Sattouf è uno dei pochi autori ad aver vinto due volte il Fauve d’or per il miglior albo al Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême, nel 2010 e nel 2015.