Albert Pyun, regista statunitense noto per i suoi film di genere a basso budget, è morto lo scorso 26 novembre a Las Vegas. Aveva 69 anni, e nel 2013 aveva annunciato di essere affetto da sclerosi multipla. Sua moglie Cynthia Curran, che lavorava con lui come produttrice, ha annunciato la notizia su facebook:
Albert Pyun è morto sabato, 26 novembre, alle 17.50. Sono rimasta seduta con lui per il suo ultimo respiro, con cui sembrava si stesse liberando del peso del mondo.
Albert Pyun nasce alle Hawaii nel 1953, e comincia a girare filmini in 8 e 16mm già da ragazzino. Durante il liceo, lavora in alcune case di produzione di Honolulu, finché non riceve un invito dal grande Toshiro Mifune per fargli da stagista in Giappone. Pyun si ritrova quindi a lavorare in una serie tv sotto la tutela di Takao Saito, direttore della fotografia di Akira Kurosawa.
Tornato a Honolulu, si dedica per alcuni anni al montaggio di spot pubblicitari per KGMB, prima di trasferirsi a Los Angeles. È qui che diventa un regista cinematografico: il suo primo film, il fantasy La spada a tre lame, esce nel 1982 e rimarrà anche il suo più grande successo commerciale, con quasi 37 milioni incassati negli Stati Uniti. Dopo Sogni radioattivi (1985), Pericolosamente vicini (1986), Doppio gioco (1987) e Un’aliena al centro della Terra (1988), dirige Jean-Claude Van Damme in Cyborg (1989), uno dei suoi film più famosi.
L’altro è certamente Capitan America (1990), adattamento a basso budget del supereroe Marvel, con Matt Salinger nel ruolo eponimo. È uno dei film più rappresentativi dell’era marvelliana pre-Blade, caratterizzata da trasposizioni di serie b, a volte destinate alla televisione o all’home video: considerando l’attuale successo del Marvel Cinematic Universe, questo Capitan America è pura archeologia cinefumettistica.
Il punto, però, è che Albert Pyun ha sempre dimostrato di saper lavorare con le pochissime risorse a sua disposizione, spesso scegliendo i temi dei cyborg e dei mondi post-apocalittici perché si confacevano alla scarsità dei budget.
Negli anni Novanta continua a essere molto prolifico, e dirige un’altra ventina di film, tra cui Bloodmatch (1991), Kickboxer 2 (1991), Adrenalina (1996), Omega Doom (1996), Ravenhawk (1996) e Blast (1997). Nei Duemila la sua produzione si dirada un po’, anche per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, ma riesce comunque a dirigere nove film, da The Wrecking Crew (2000) a Interstellar Civil War (2017).
Jean-Claude Van Damme ha ricordato Albert Pyun con un tweet commosso:
In great sadness and with a heavy heart 💔 I'll say goodbye and RIP, Albert Pyun.
▶️ https://t.co/JLAdNEBCfD#albertpyun #cyborg #jeanclaudevandamme #vandamme #jcvd pic.twitter.com/jZVPasxbh5— Jean-Claude Van Damme (@JCVD) November 27, 2022
Fonte: ComicBookMovie