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The Fabelmans – Il viaggio nei sogni, e nella vita, di Steven Spielberg

Pubblicato il 21 ottobre 2022 di Sonia Serafini

C’è ancora speranza, finché ci saranno i sogni e registi come Spielberg, probabilmente il mondo e il cinema saranno un posto ancora bello da abitare e da visitare. Dopo Toronto e Lione il nuovo film del regista di E.T. arriva alla Festa del Cinema di Roma con una proiezione serale per stampa e pubblico insieme.

The Fabelmans è il racconto di una famiglia attraverso gli occhi del figlio della coppia (Michelle Williams e Paul Dano), che si innamora del cinema da piccolissimo e ne diventa ossessionato. Il papà è un genio dell’informatica ancora prima che questa si chiamasse così, siamo nella felice America degli anni ’50, dove le donne sono a casa ad accudire i bambini e gli uomini vanno a lavorare, ma i Fabelmans sono diversi, lei è una ex pianista e ogni tanto torna in tv ad esibirsi, non amano i piatti di ceramica e l’argenteria, anzi cenano con la plastica e poi accartocciano tutto nella tovaglia di carta, così che lei non si rovini le sue mani da pianista. Sono tanti, quattro figli e nonni che vanno e vengono, ma sono soprattutto le personalità ad essere ingombranti, e poi c’è Benny (Seth Rogen), migliore amico di lui, amico anche di lei e presenza fissa in casa e nel lavoro. Sammy è quello che osserviamo da vicino, colui che ci racconta la storia della sua vita e della sua famiglia, di come da giovane boy-scout inizi a coinvolgere tutti per girare il suo primo film, di quando al campeggio riprese sua madre che ballava in sottoveste illuminata solo dalle luci di una macchina, Sammy che ha l’animo da artista della mamma, e forse non solo quello.

Un film che attraverso la storia di questa famiglia affronta quel punto nella vita quando finisce l’ingenuità e ci rendiamo conto che i genitori sono persone, e da persone, commettono degli sbagli, feriscono, piangono e si arrabbiano e per i figli dopo lo smarrimento iniziale, subentra un nuovo rapporto e una nuova consapevolezza. In Sam tutto questo comporta determinazione, cresce e comprende che i sogni possono anche ferire, che la passione fa male e quel dolore è parte stessa del raggiungimento del proprio obiettivo, proprio come gli dirà lo zio strambo venuto in visita a casa: “Ricordati del dolore, usalo“.

Forse un film di Spielberg al quale non siamo abituati, non ci sono effetti speciali, né racconti fantastici, ma la bellezza di The Fabelmans è tutta nella storia. Un racconto intimo, divertente, ironico e beffardo, a tratti malinconico e bellissimo, una lente di ingrandimento sulla vita di uno dei più grandi registi di sempre che fa al pubblico un regalo immenso portandolo dentro la sua vita, in quelle che sono state gioie e dolori di un giovane regista in cerca della sua strada. Un film emozionante, che riappacifica con il mondo intero e si conclude con il cameo di un altro grande regista che è tutto da ridere.

Un film che è un’ode al cinema, ai suoi protagonisti, ai suoi lavoratori e a chi lo ama, da spettatore. Una pellicola imperdibile che ci ricorda come le emozioni possano essere veicolate da due ore e mezza di magia, durante le quali l’animo umano fa un viaggio straordinario all’interno di tutte le sue sfaccettature.
Bentornato Steven Spielberg e grazie, come sempre.