Licantropus (Werewolf by Night): com’è allora questo lupo mannaro dell’MCU?

Licantropus (Werewolf by Night): com’è allora questo lupo mannaro dell’MCU?

Di DocManhattan

Premessa numero 1: mi piacciono i film sui licantropi. Mi sono sempre piaciuti. Un po’ tutti, pure quelli venuti così così, non solo i classiconi come Un lupo mannaro americano a Londra di Landis o L’ululato di Joe Dante. Premessa numero 2: speravo, sin dal suo annuncio, che questa nuova formula degli “Marvel special presentation”, singoli special di breve durata realizzati apposta per la TV, potesse permettere ai suoi autori di portare su schermo qualcosa di diverso. Ora la domanda è: come risponde Licantropus (Werewolf by Night), disponibile da domani su Disney+, alle due premesse di cui sopra? La risposta, dato che l’abbiamo visto in anteprima qualche giorno fa, ce l’abbiamo già. Niente spoiler, tranquilli.

Licantropus Werewolf by Night recensione

VOGLIA DI VINCERE (LA LICANTROPIA)

Quasi tutto in bianco e nero, Licantropus (si è fortunatamente ripreso il nome italiano del personaggio, che in originale è, appunto, Werewolf by Night) è una storia di mostri, cacciatori di mostri e grandi amicizie. Sì, esatto. Ora, chi siano Licantropus/Werewolf by Night, personaggio buono del Marvel Universe che si è scelto un infelice nome da cagnolino, Jack Russell, Elsa Bloodstone e quel mostro coperto di rampicanti che si intravedeva nel trailer, lo abbiamo spiegato qui. Per ottenere un certo MacGuffin, talmente potente da riuscire a bucare con il suo rosso fuoco il b/n del film, una serie di feroci cacciatori di mostri si scontrano in un labirinto. E Jack è costretto a portare alla luce (lunare) la sua altra identità.

E volano arti e fiotti di sangue, come in un film PG13 non si vedrebbe mai, il che già di per sé, oltre alla confezione bicromatica, basta a distanziarlo dalle altre produzioni dell’MCU. E quindi la seconda premessa l’abbiamo portata a casa. Ma per quanto si ammucchino cadaveri e si riprenda stile e mood dei classiconi di mostri Universal, si tratta pur sempre di uno special di Halloween. Di horror vero e proprio, in buona sostanza, ce n’è poco e nulla: è una versione leggera dell’horror in salsa Marvel, già piuttosto edulcorato di suo.

Licantropus Werewolf by Night recensione

LA PAURA FA MCU

Ma, se vogliamo, pure di licantropia ce n’è poca. Jack (Gael García Bernal) trascorre poco tempo, “giusto il giusto”, nella sua irsuta versione mannara. Un licantropo dall’aspetto luciferino, molto simile all’Uomo Lupo degli anni 40 di Lon Chaney Jr. Quanto alla premessa 1, insomma, meglio considerarlo una versione Marvel, live action e in uno stiloso bianco e nero, degli speciali La paura fa novanta (Treehouse of Horror) dei Simpson, piuttosto che un breve film su un lupo mannaro.

E in questa ottica, pur nella sua breve durata, pur senza mettere sul piatto nulla di davvero memorabile, Werewolf by Night fa il suo: nel senso che intrattiene, diverte per quello che dura. Poi, come sempre accade quando si tratta di personaggi che pescano nei meandri del Marvel Universe cartaceo, non saprei dire quanto il mio giudizio, sintetizzabile in un “praticamente innocuo” alla Adams, ma in fondo piacevole, sia condizionato da un bias cognitivo.

WEREWOLF BY NIGHT

QUELL’ORSACCHIOTTONE DI TEDDY

Voglio dire: allo spettatore tipo, che non sa e non è tenuto a sapere prima di iniziare la visione chi siano Licantropus, la signorina Bloodstone e l’Uomo Cosa, figurati cosa potrà mai fregare dei dettagli. Io invece ho messo in pausa più volte per cercarmi i nomi di quegli altri cacciatori e quelli che si leggono sulle lapidi (acqua), e mi sono esaltato per la doppia (forse anche tripla) citazione della foto qui sopra, e per come è stato reso “Ted”. Almeno quella porcheria di Man-Thing – La natura del terrore ce lo siamo lasciati alle spalle, ecco.

Insomma, vale sostanzialmente quanto detto in sede di presentazione dei personaggi, l’altra volta. Alla fine, anche dopo la visione, mi piace più l’idea in sé che questa declinazione nello specifico. Perché con questo formato hai davvero un mondo di possibilità da pescare dall’Universo Marvel e tramutare in degli specialini dedicati. Meno impegnativi, sotto tutti i punti di vista, di una serie TV e di un film, eppure utili alla causa: allargare il campo, esplorare i tanti angoli di questo mondo fantastico ancora non sfruttati dall’MCU.

Intanto, senza neanche accorgercene, abbiamo già almeno due quinti della Legione dei Mostri. Riprendiamoci Morbius (tanto che vuoi se ne faccia, ormai, Sony?) e poi, già che ci siamo, ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost’.

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