Se c’è una serie tv italiana unanimemente acclamata dal pubblico questa è sicuramente Boris, nata dalla mente di Luca Manzi e Carlo Mazzotta ma sceneggiata da Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo e dal compianto Mattia Torre. Andata in onda dal 2007 al 2010 e prodotta da Wildside per FOX Italia, nelle sue tre stagioni la serie pone l’attenzione sulle produzioni della tv generalista durante i primi anni 2000, avvalendosi di una satira fortemente innovativa per il panorama televisivo nostrano.
Boris racconta, infatti, le bizzarre vicende del dietro le quinte di un set televisivo italiano, tale elemento caricaturale è divenuto fin da subito un marchio di riconoscimento, nonché la fonte più grande del suo successo. La trama prende avvio quando Alessandro (Alessandro Tiberi) viene assunto come stagista all’interno della troupe di “Occhi del cuore”, riuscendo finalmente ad esaudire il suo più grande desiderio professionale: entrare nello show business. Il ragazzo però capirà ben presto che il dietro le quinte di una produzione televisiva è ben diverso dalle sue aspettative. La troupe capitanata dal regista René Ferretti, a cui presta il volto un grandissimo Francesco Pannofino, è infatti composta da molte figure eccentriche e stravaganti. Oltre il disincantato regista, sono molti i personaggi con cui Alessandro dovrà interfacciarsi durante la sua nuova avventura professionale, come l’assistente alla regia Arianna (Caterina Guzzanti) o gli attori “cani” Corinna Negri (Carolina Crescentini) e Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti). Boris si caratterizza, inoltre, di una sigla avente come base musicale una canzone scritta ed eseguita dal gruppo Elio e le Storie Tese: “Occhi del cuore”.
Ma perché la serie si chiama Boris? È presto detto, a darle il nome altro non è che il pesce rosso portato sul set da René come portafortuna. Dopo la sua conclusione, nel 2011 si è prodotto un film sequel intitolato semplicemente Boris – Il film. Quest’ultimo ricevette un giudizio misto da parte del pubblico, c’è chi lo considera ancora oggi un capolavoro nel suo genere e chi un’opera poco riuscita (soprattutto se paragonato al corrispettivo televisivo). Nel 2021 viene, invece, annunciato un revival della serie prodotto, questa volta, da The Apartment e distribuito interamente sulla piattaforma Disney+ dal 26 ottobre 2022.
Boris è universalmente riconosciuta per la sua comicità tagliente e senza filtri, di seguito vi proponiamo alcune delle scene più divertenti ed iconiche.
Boris nel corso delle sue tre stagioni è riuscita a creare un vero e proprio slang, ciò le ha permesso di essere sempre più riconoscibile per il pubblico e non solo. Infatti, grazie a questa serie sono molte le espressioni entrate nel linguaggio quotidiano e se vogliamo “culturale” del nostro paese. Un primissimo (e forse più importante) esempio è sicuramente ritrovabile nell’espressione “CAGNA MALEDETTA”, pronunciata da molti personaggi per riferirsi alle poche (o talvolta inesistenti) capacità recitative di alcuni attori, ma soprattutto attrici. Tutto nasce, però, dal primo episodio della stagione uno, in cui René apostrofa più volte Corinna con tale espressione.
Augusto Biascica, interpretato da Paolo Calabresi, è indubbiamente uno dei personaggi più divertenti e particolari di Boris. Un uomo dalle mille crisi esistenziali, a tratti un po’ goffo, ma attraverso cui gli autori hanno egregiamente rappresentato il classico italiano insoddisfatto della propria vita professionale (e non solo). Biascica non si preoccupa di essere perfettamente tirato a lucido sul proprio posto di lavoro, ciò è rinvenibile non solo dall’umile vestiario ma soprattutto dalla sua schiettezza. Sono celebri, ad esempio, le sue bestemmiare sul set di “Occhi del cuore”, come dimostrato da questa scena presente nella seconda stagione della serie.
Tre delle figure più divertenti di Boris sono sicuramente gli sceneggiatori delle fiction girate dalla troupe di René Ferretti, interpretati da Valerio Aprea, Andrea Sartoretti e Massimo De Lorenzo. I tre sono dei veri e propri scansafatiche, non mostrano nessun amore e dedizione nei confronti del loro lavoro; basti pensare che li si vede, quasi, sempre scrivere le sceneggiature in improbabili situazioni. La frase, divenuta anni dopo un cult sui social: “Facciamoli scopà, così de botto, senza senso”, pronunciata da uno dei tre durante il sesto episodio della prima stagione è solo una delle tante dimostrazioni della loro poca attitudine lavorativa.
Corinna all’interno di Boris, rappresenta la classica attrice bella ma senza particolare talento, una di quelle personalità scelte dai registi per provare ad attirare più pubblico, utilizzando il loro bell’aspetto fisico. Senza dubbio, il personaggio interpretato da Carolina Crescentini non è dotato da una spiccata intelligenza e ciò è dimostrato ad esempio da questa scena, in cui durante una giornalista le pone una domanda sul delicato tema dell’eutanasia. Corinna pensa però che essa le abbia fatto una battuta e ciò fa capire molto sulle qualità d’intelletto dell’attrice.
Al contrario di Corinna, invece, il suo co-protagonista Stanis La Rochelle è fermamente convinto non solo di essere un grande attore, ma anche una persona intelligente e rispettabile; sono tante le idee strambe da lui pensate e proposte alla troupe, quasi mai accolte con gioia però. Sempre durante l’intervista con la giornalista, in una scena dell’undicesimo episodio della prima stagione, Stanis si lascia andare ad un’espressione divenuta, anni dopo la fine della serie, quasi uno sfottò politico nei confronti di Matteo Renzi: “I Toscani hanno devastato questo paese”.
Tra i nuovi personaggi che debuttano nella seconda stagione di Boris vi è Karin (Karin Proia), chiamata sul set di Occhi del cuore 2 per interpretare il commissario Sandra Gusberti. Fin da subito, il personaggio della Proia, si caratterizza per la sua marcata libidine e per una personalità senza filtri, come dimostrato persino durante le riprese della fiction. In questa esilarante scena, ad esempio, non si fa problemi ad usare una terminologia scurrile e ciò contribuirà a renderla uno dei personaggi femminili più divertenti di Boris; per scoprire (o riscoprire) chi è stato a sparare al conte, mettete play al video.
La relazione tra Arianna (Caterina Guzzanti) e Alessandro (Alessandro Tiberi) rappresenta uno dei cardini dello show. Costruita lentamente e senza forzature, i due si mettono insieme tra la fine della seconda e l’inizio della terza stagione. Qualcosa però sembra da subito metterli in crisi: nel secondo episodio della stagione finale Arianna confessa ad Alessandro di aver sempre votato per Berlusconi alle elezioni politiche, essendo lei una convinta donna di destra; ciò metterà in crisi il ragazzo, fieramente di sinistra, e la loro stessa relazione. La scena della rivelazione di Arianna, ad un incredulo Alessandro, rappresenta uno dei momenti più spassosi di Boris.
Il bravissimo Corrado Guzzanti in Boris presta il volto al personaggio di Mariano Giusti, interprete dell’antagonista di Occhi del cuore 2: il conte. Mariano è sicuramente un uomo molto problematico e talvolta anche violento all’interno del set, inoltre si caratterizza per delle persistenti crisi mistiche prontamente assecondate dalla troupe (nella figura di Alessandro). In questa scena troviamo uno dei monologhi più riusciti della serie, sfogandosi con il suo agente padre Gabrielli, Mariano mostra tutta l’insoddisfazione per il personaggio da lui interpretato in Occhi del cuore 2, esprimendo il desiderio di ottenere nuovi ruoli. Corrado Guzzanti ha dato tutto sé stesso in questa scena, certamente una delle più apprezzate dai fan.
Il personaggio di René Ferretti è indiscutibilmente quello a cui il pubblico di Boris è più affezionato. Questo non solo per la bravura di Francesco Pannofino, ma anche per le numerose sfuriate che lo contraddistinguono. In ognuna di esse il dialetto romano rappresenta un marchio di fabbrica e ciò ha senz’altro contribuito a renderlo il simbolo di Boris. Durante il finale della prima stagione, ad esempio, lo vediamo perdere il controllo in malo modo contro uno degli avvocati di Stanis, colpevole di avergli chiesto le sue generalità. In questo divertentissimo scontro René ci tiene a ricordare con orgoglio le sue origini fianesi ed in parte coatte.
Un altro celebre momento di René Ferretti è sicuramente quello presente nel penultimo episodio della stagione finale. Nell’ultimo ciclo di episodi, la troupe non si trova più sul set di Occhi del cuore bensì in quello di una serie considerata qualitativamente più alta: Medical Dimension. Per salvare sé stesso e l’intera troupe da un fallimento certo, René decide di riesumare l’idea di una terza stagione di Occhi del cuore. Attraverso un’esilarante scena il regista decide di comunicare la sua scelta a tutta la produzione attraverso delle parole, divenute poi un celebre meme: “Perché a noi la qualità c’ha rotto er c***o. Viva la merda”. Questo ritorno alle origini dello show durante il finale suona quasi come un modo della sceneggiatura di chiedere scusa agli spettatori, per una terza stagione meno brillante rispetto alle precedenti.
Queste sono alcune delle scene che hanno contribuito a rendere Boris un cult tutto italiano, la quarta stagione arriverà il 26 ottobre su Disney+ e vedrà la troupe di René farsi strada nei misteriosi algoritmi delle odierne piattaforme streaming. Saprà sorprendere? Tra qualche giorno l’ardua sentenza.