Anni di lavoro per creare qualcosa che convincesse i fan dei romanzi di Tolkien e dei film di Peter Jackson, pur dicendo qualcosa di nuovo sulla Terra di Mezzo tanto cara a chi considera Il Signore degli Anelli una delle saghe fondamentali della letteratura e della cultura popolare. È questo il quadro che Cynthia Addai-Robinson, Ismael Cruz Cordova e Sophia Nomvete dipingono dell’esperienza de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, conclusosi da poco su Prime Video. I tre attori, che interpretano rispettivamente la regina reggente di Númenor, Miriel, l’elfo Arondir e la principessa dei nani Disa, sono stati ospitati da Lucca Comics & Games e hanno parlato della serie e di ciò che ha significato per loro durante un lungo panel.
Nel corso del panel, moderato dal direttore di Lucca Comics Emanuele Vietina, non sono emerse novità circa la seconda stagione della serie, le cui riprese sono già iniziate. L’unico dettaglio, che per la verità era stato già discusso, riguarda Sauron: ora che Halbrand (Charlie Vickers) si è rivelato un alter ego del Signore Oscuro, la verità è là fuori, come si suol dire. Spiega Cordova che nella Terra di Mezzo finora il Male poteva essere avvertito, “Ora sappiamo che c’è”. A proposito dell’identità di Sauron, Addai-Robinson aggiunge:
Avevamo i nostri sospetti, ne parlavamo tra di noi. È stato un bel colpo di scena, intelligente. Abbiamo posto le basi della storia e ora il Male è arrivato. Ora ci sarà da chiedersi come combattere contro quel potere. Ma ci deve essere sempre un senso di speranza, anche se il Male aleggia nell’aria.
Cordova definisce Gli Anelli del Potere “più di una serie per noi attori: è un momento storico, una famiglia, un movimento, una nuova era del fantasy”. E ammette che tra la sua vita e quella di Arondir ci sono dei forti paralleli:
Si è parlato molto del fatto che non avevo l’aspetto che un elfo dovrebbe avere, e questo è stato un po’ scoraggiante a volte, ma chiaramente non troppo. Per le persone come me, un “no” è solo legna sul fuoco. Il rifiuto non è mai stata la fine di una strada per me, ma una ragione per riorganizzarsi e rimettersi in moto, e questo è Arondir. Lui prosegue per la sua direzione indipendentemente dagli ostacoli che ha davanti, non si ferma e raggiungerà qualunque traguardo.
Sophia Nomvete assicura che questa serie “è l’inizio di qualcosa”. Addai-Robinson la definisce invece “una storia globale, capace di risuonare in diverse lingue e culture e perfetta per un pubblico globale”. E racconta di essere stata scritturata nel ruolo di Miriel in un momento molto particolare:
Ero in lockdown, a casa da mesi e non sapevo come sarebbe stato il futuro. È stato allora che mi hanno chiamata per dirmi che mi avrebbero portata nella Terra di Mezzo. Quando sono arrivata in Nuova Zelanda avevo tanti pensieri per la testa: la pandemia, il fatto che mi stavo lasciando alle spalle amici e famiglia.
Alla fine la scommessa di Amazon ha pagato e Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si è rivelata un successo. Ora non resta che aspettare che questa saga maestosa prosegua.