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Finalmente l’alba: il nuovo film di Saverio Costanzo è una “fiaba” ambientata nella Cinecittà anni ’50

Pubblicato il 20 ottobre 2022 di Marco Triolo

Era da otto anni, precisamente da Hungry Hearts, che Saverio Costanzo non dirigeva più un film. Negli anni seguenti si era dedicato a due serie TV, In Treatment e L’amica geniale, di cui è stato showrunner e regista per due stagioni. Qualche giorno fa, il 15 ottobre, Costanzo ha terminato le riprese del suo nuovo film, Finalmente l’alba, che lui definisce una “fiaba” con elementi gialli e un’atmosfera hitchcockiana, ambientata nella Cinecittà degli anni ’50.

Costanzo ha rivelato a Deadline molti dettagli del suo nuovo film, con il quale ha cercato di “liberarsi” dopo anni a lavorare a una serie in cui doveva adattare la visione di qualcun altro (Elena Ferrante) e restituirla pressoché intatta al pubblico. Per questo, stavolta, Costanzo ha lavorato a partire da una sua idea originale, per la prima volta nella sua carriera. Alla base c’è il caso di Wilma Montesi, la ventunenne trovata morta sulla spiaggia di Torvaianica l’11 aprile 1953. Ma Finalmente l’alba non sarà un thriller sul caso Montesi. Spiega il regista:

Il film è ambientato quattro giorni dopo la scoperta del suo corpo. Tutti a Roma ne stanno parlando. È sullo sfondo e alimenta il viaggio di Mimosa. C’è un’atmosfera hitchcockiana, l’idea che qualcosa di brutto possa accadere anche a lei.

Mimosa, la protagonista, è una teenager ingenua che viene assunta come comparsa in una produzione hollywoodiana, un peplum ambientato nell’antico Egitto, entra in contatto con un gruppo di attori internazionali e viene trascinata nell’affascinante, caotico e imprevedibile mondo del cinema nel corso di una notte. A interpretarla, Costanzo ha chiamato Rebecca Antonaci, esordiente con cui aveva già lavorato a uno spot della Barilla.

Accanto a lei vedremo Lily James nel ruolo della nevrotica star di Hollywood Josephine, che si trova a un punto di svolta nella carriera; Joe Keery nei panni di un attore emergente; Willem Dafoe in quelli di un gallerista americano, vecchio amico di Josephine; e infine Rachel Sennott nel ruolo di una regina egiziana (forse nella finzione).

Le riprese si sono svolte a Cinecittà, dove sono anche stati costruiti dei set esterni, e inoltre a Piazza di Spagna e Villa dei Quintili. Sayombhu Mukdeeprom, direttore della fotografia thailandese che ha anche lavorato a Chiamami col tuo nome e Suspiria di Luca Guadagnino, ha curato la fotografia del film, girato in 35mm.

Una commedia con un lato oscuro

Alla domanda se Finalmente l’alba sia un thriller, Costanzo risponde:

Ci sono elementi gialli, ma no, è una commedia, non una commedia nella vena di Mr. Bean, ma un film molto leggero, una fiaba. C’è anche un livello più cupo. Ogni racconto di formazione deve attraversare un momento in cui le cose si mettono male, altrimenti non ne puoi uscire vivo.

A proposito di Rebecca Antonaci, Costanzo rivela:

Quando ho iniziato a scrivere il film, avevo in mente lei. Poi, per essere sicuro, ho cercato delle alternative e sono tornato da lei. Mi ricorda Giulietta Masina. Ha un’aria stranamente famigliare ma, allo stesso tempo, può trasformarsi completamente.

Per Costanzo, questo film è qualcosa di nuovo:

Questo è il mio primo film ambientato a Roma. Dato che si svolge nel corso di una sola notte, non è stato possibile mostrare molto della città, ma è un film profondamente romano. I volti, il linguaggio che usano, il vecchio accento romano.