Cinema SerieTV

Da Bros a It’s a Sin, un viaggio alla scoperta dei migliori film e serie LGBTQ+

Pubblicato il 26 ottobre 2022 di Gian Marco Novelli

Il 3 novembre nei cinema italiani arriverà Bros, pellicola diretta da Nicholas Stoller, (In viaggio con una rock star, Cattivi vicini) che si propone come “la prima commedia romantica di una major su due uomini gay”.
Protagonista di Bros è Billy Eichner (Parks and Recreation, American Horror Story, Bob’s Burgers), anche autore della sceneggiatura insieme a Stoller. Al centro della storia due uomini destinati (forse) a stare insieme… sempre che i loro impegni personali e le loro ambizioni non finiscano per allontanarli.
Nel cast anche Monica Raymund, Jim Rash, Luke Macfarlane e Harvey Fierstein.

Il trailer

Il cinema e la televisione hanno dedicato moltissime delle loro produzioni alla comunità LGBTQ+, alcune di esse entrate nell’immaginario collettivo e divenute ben presto dei simboli riconosciuti da ogni persona appartenente a tale comunità. A volte, però, si sono innescate moltissime polemiche, atte a recriminare una poca attenzione da parte di sceneggiatori e registi verso i personaggi LGBTQ+. Celebri, ad esempio, le critiche riguardanti la non presenza di un lieto fine per le varie coppie e questo fin dai tempi delle prime rappresentazioni, basti pensare al tragico finale avuto da Willow e Tara nella serie tv Buffy the vampire slayer.

Delle critiche, condivisibili o meno, che però non tolgono importanza alla battaglia vinta da questa comunità: essere finalmente riconosciuta anche al cinema o in televisione. Notevoli passi in avanti sono stati senza dubbio fatti nel corso degli anni, se prima si era definiti coraggiosi nell’inerire tali tematiche in film o serie tv, oggi ciò viene visto finalmente con meno stupore. Con il passare dei decenni, dunque, abbiamo avuto sempre più produzioni cinematografiche e televisive dedicate alla comunità LGBTQ+, di seguito potete trovare alcuni dei titoli più famosi.

Queer as folk (2000-2005)

Basata sull’omonimo remake britannico ideato da Russel T Davies, Queer as folk rappresentò la primissima serie tv americana esclusivamente a tema LGBTQ+. Lo show, nella sua versione statunitense ideato da Ron Cowen e Daniel Lipman, si caratterizzò fin da subito per il linguaggio esplicito e sfacciato dei protagonisti: un gruppo di amici, appartenenti alla comunità LGBTQ+, situati nella città di Pittsburgh. Andata in onda per cinque stagioni sulla rete televisiva Showtime, Queer as folk racconta le vicende sentimentali e sessuali del trentenne Brian Kinney (un bravissimo Gale Harold), il quale finirà per intrattenere una relazione con lo studente Justin Taylor (Randy Harrison). Molti i temi affrontati dalla serie come, ad esempio, lo stigma associato all’HIV, l’uso dei profilattici durante il sesso o l’inseminazione artificiale. Proprio quest’anno è andato in onda un reboot dello show, il quale però non ha ricevuto una risposta positiva da parte del pubblico ed è stato cancellato dopo una sola stagione.

Le fate ignoranti (2001)

Lo scorso febbraio è uscita la serie tv, ma non tutti sono a conoscenza del fatto che le origini de Le fate ignoranti risalgono all’omonimo film del 2001, sempre diretto da Ferzan Özpetek. La pellicola è forse la più importante del regista, il quale ebbe molto coraggio all’epoca nel realizzare una storia “non convenzionale” avente come protagonista la comunità LGBTQ+. La vita, apparentemente, perfetta di Antonia verrà sconvolta non solo dalla prematura morte di suo marito Massimo, ma anche dalla scoperta della doppia vita di quest’ultimo. L’uomo aveva, infatti, da molto tempo intrapreso una relazione extraconiugale con un altro ragazzo di nome Michele. Antonia e Michele dopo un’iniziale e comprensibile diffidenza finiranno per diventare amici, sarà proprio lui ad introdurre la donna nella variegata e non convenzionale comunità chiamata “Le fate ignoranti”.

The L Word (2004-2009)

Visto l’enorme successo di Queer as folk, Showtime ci riprova nel 2004 con una serie tv a tema LGBTQ+: The L Word. Il titolo mette fin da subito in chiaro che il motore della serie questa volta saranno le donne con la L. Una frase la cui origine è risalente ai primi anni 80, quando si aveva quasi paura a pronunciare la parola “lesbica”. Lo show ruota proprio intorno alle vite sentimentali di un gruppo di donne, quasi tutte omosessuali, residenti nella città di Los Angeles. Anche in The L Word sono molte le tematiche affrontate come ad esempio il coming out e la difficoltà, per un membro della comunità LGBTQ+, di avere un figlio. Nel 2019 la serie è tornata in onda con un revival intitolato The L Word: Generation Q, attualmente rinnovato per una terza stagione e disponibile su Sky Italia e NOW.

I segreti di Brokeback Mountain (2005)

Uno dei film a tema LGBTQ+ universalmente riconosciuto per la sua importanza è sicuramente I segreti di Brokeback Mountain. La pellicola con protagonisti Heath Ledger, Jake Gyllenhaal e Michelle Williams, narra la nascita di un amore travolgente tra due cowboy del Wyoming: Ennis e Jack. Nonostante il loro diverso carattere i due si troveranno costretti a convivere per portare a termine un lavoro estivo, finendo così per innamorarsi. Una volta terminato il lavoro, però, si separeranno tornando entrambi alle proprie vite. Ennis si sposerà con la sua fidanzata Alma, con cui avrà due figlie. Quattro anni dopo l’uomo riceverà la visita dal mai dimenticato Jack, tra i due riesploderà ben presto una passione mai sopita. Il film fu da subito accolto positivamente dal pubblico, ricevendo inoltre otto candidature agli Oscar, ed ancora oggi rappresenta una sorta di manifesto per la comunità LGBTQ+.

Carol (2015)

Nel 2015 venne distribuito nelle sale cinematografiche Carol, la pellicola più acclamata dalla critica in quell’anno. Il film racconta del rapporto sviluppatosi tra due donne, Carol (Cate Blanchett) e Therese (Rooney Mara), durante gli anni ’50. Therese è sentimentalmente impegnata con un uomo di cui però non crede più di essere innamorata, ciò finirà per influenzare negativamente la sua vita. Questo fino all’incontro con Carol, un’affascinante donna con la quale Therese instaurerà fin da subito uno speciale legame che la condurrà ad interrogarsi su stessa, scoprendosi poi innamorata. Una pellicola dai sentimenti puri, ma allo stesso tempo travolgenti con delle interpretazioni attoriali, da parte di Blanchett e Mara, davvero di altissimo livello.

Sense8 (2015-2018)

Una delle serie tv Netflix più riconosciute ed apprezzate è sicuramente Sense8. Nata dalla geniale mente delle sorelle Wachowski, lo show di genere fantascientifico si propone di raccontare la strana connessione reciproca che otto persone, collocate in diverse parti del mondo, scoprono di avere. Sense8 è, però, famosa in tutto il mondo per il modo assolutamente naturale e senza filtri attraverso cui tratta tematiche e questioni appartenenti alla comunità LGBTQ+, l’inclusione rappresenta infatti la vera essenza della serie. Dopo la sua brusca cancellazione, i fan scateneranno contro Netflix una vera è propria rivolta; è merito loro se la piattaforma si convinse ad ordinare un episodio finale della durata di un film, così da concludere degnamente le storie.

Moonlight (2016)

Il 2017 era l’anno di La La Land ma l’Oscar come miglior film lo vinse Moonlight, scritto e diretto da Berry Jenkins. Uno splendido romanzo di formazione a cui va riconosciuto di essere il film LGBTQ+ più premiato della storia. In un arretrato quartiere di Miami, la pellicola racconta della difficile vita avuta dal protagonista Chiron, un ragazzo afroamericano che si troverà a fare i conti anche con la scoperta della propria omosessualità. L’accento viene proprio posto sulle difficoltà provate da persone afro e per di più omosessuali nelle zone più disagiate d’America, mostrando al pubblico realtà ben diverse da quelle solitamente raccontate. Il bullismo rappresenta un altro importante tema del film, il quale si caratterizza inoltre per la divisione in tre atti ben specifici: infanzia, adolescenza ed età adulta. Moonlight ha fin da subito ha generato reazioni controverse: c’è chi l’ha amato e chi l’ha odiato, anche i detrattori dovranno però ammettere la sua importanza.

Chiamami col tuo nome (2017)

Nell’autunno del 2017 arrivò un altro film molto importante per la comunità LGBTQ+: Chiamami col tuo nome, diretto da Luca Guadagnino. Adattamento dall’omonimo romanzo, la pellicola racconta la calda estate italiana trascorsa da Elio e la sua famiglia in una villa nel Cremasco. Tutto nella vita del protagonista cambierà quando suo padre, noto professore di archeologia, deciderà di aiutare nella stesura della sua tesi uno studente straniero: Oliver, ospitato dalla stessa famiglia nella loro villa estiva. Elio rimane fin da subito affascinato da Oliver, decidendo di trascorrerci del tempo insieme e ciò lo porterà a scoprirsi attratto da lui. I due finiranno per innamorarsi follemente, vivendo un’emozionante estate insieme. A questo toccante film va sicuramente dato il merito di aver lanciato la carriera cinematografica di Timothée Chalamet, interprete di Elio.

Pose (2018-2021)

Una delle serie tv più apprezzate di Ryan Murphy è sicuramente Pose, andata in onda dal 2018 al 2021 e disponibile in Italia sulla piattaforma Disney+. Nelle tre stagioni dello show, Murphy riesce a trattare molte delle tematiche a lui più care come, ad esempio, la rappresentazione della comunità transgender nella New York degli anni ’80 e ’90. Grande rilevanza nella serie viene anche data alla società black, con quasi tutti i personaggi appartenenti ad essa. Grazie a Pose sono state, inoltre, finalmente portate sul piccolo schermo le origini della cosiddetta “ballroom culture”, una competizione oggi vista in alcuni famosi programmi tv come RuPaul’s Drag Race. Proprio per il suo ruolo nella serie, quest’anno MJ Rodriguez è divenuta la prima transgender a vincere un Golden Globe.

It’s a sin (2021)

Ad opera di Russel T Davies, It’s a Sin è una miniserie composta da 5 episodi ed andata in onda nel 2021, essa racconta le vicende di quattro amici gay nella Londra degli anni ’80. Questo fu un decennio che, con la diffusione dell’epidemia di AIDS, cambiò notevolmente la già precaria condizione della comunità LGBTQ+. Nella serie ci vengono mostrate proprio le reali difficoltà vissute dai ragazzi omosessuali durante tali anni, quello dell’AIDS fu infatti uno stigma sociale attribuito agli appartenenti di questa comunità per molto tempo. Il pregio di It’s a sin è quello di essere riuscita a mixare sapientemente tematiche allegre e leggere, tipiche degli anni giovanili, con aspetti meno gioiosi e dal tono più serio. Il cast, nonostante sia composto per lo più da esordienti, è di altissimo livello come dimostrato dalla performance di Olly Alexander.

Bros sarà distribuito nelle sale il 3 novembre 2022 da Universal.