SerieTV The Doc(Manhattan) is in
Se avete visto il settimo episodio della serie She-Hulk: Attorney at Law, e non siete degli impallinati di fumetti Marvel, vi starete chiedendo chi diavolo siano quei tizi buffi che appaiono a un certo punto e interagiscono con la protagonista. Nessun problema, siamo qui per quello: che la forza dello spiegone veloce sia con voi. Ovviamente, da qui in avanti, SPOILER.
E dunque. Il “ritiro” del titolo dell’episodio è un luogo di calma, serenità e tende iurta in cui si respira del fumo prodotto con pochissimo tabacco, pare, messo in piedi dal nuovo, molto più rilassato Emil Blonsky (un sempre grandissimo Tim Roth). Da Abominio ad Abomaste, appunto. Ma chi sono gli altri ospiti della struttura, quei tipi strani, oltre al fu-Abominio e all’ex Demolitore (Wrecker), già incontrato con i suoi amici delinquenti nel tentato rapimento di She-Hulk? Villain Marvel di serie B, C e pure Z, tutti con dei trascorsi più o meno lunghi nell’Universo Marvel cartaceo.
Man-Bull, ad esempio, nemico di Daredevil (prima apparizione: Daredevil 78, 1971) trasformato da un esperimento in un, beh, uomo-toro. Dai, questa era facile. La cosa buffa è che come tanti villanzoni Marvel degli anni 60 e 70, il destino di questo poveraccio era già scritto nel suo nome: William Taurens. Il club del nomen omen, di cui fanno parte anche Otto Octavius, Michael Morbius, etc.
La bromance che qui vediamo tra Man-Bull ed El Águila (vedi sotto), nei fumetti il torello l’ha vissuta a lungo con un altro nemico scappato di casa di Daredevil, dalle caratteristiche simili: Matador. Tra le tante altre cose che gli sono capitate, un periodo in cui Man-Bull ha ottenuto in Grecia un enorme potere che lo ha trasformato in una nuova versione del Minotauro, e un altro in cui è diventato una preda per Kraven il Cacciatore. È apparso anche in una storia di She-Hulk, nel 2004, ma lì veniva messo K.O. dalla Spider-Woman bionda (Julia Carpenter. Foto sopra, a destra).
Del circolino Abomaste fa parte anche Alejandro Montoya, meglio conosciuto come El Águila. Nei fumetti è uno spadaccino mutante, ed è anche lì spagnolo. Apparso per la prima volta sulle pagine di Power Man and Iron Fist 58, nel 1979, ha collezionato negli anni una dozzina scarsa di apparizioni nel Marvel Universe.
Ben diverso il curriculum del Porcospino (in originale Porcupine, vero nome Alexander Gentry), che con la sua corazza spara-aculei da lui progettata è stato in giro tra il ’63 (Tales to Astonish 48) e il 1985. Nemico del primo Ant-Man e poi di Capitan America e dei Defenders, Gentry è morto in una storia di Cap dell’85, vittima della sua stessa, appuntitissima armatura. Almeno un paio di altri tizi hanno portato avanti in seguito nome e costume del Porcospino. Come te lo lasci scappare, un fiero nome da battaglia del genere, giusto?
Il sedicente vampiro Saracen, infine, è frutto della fusione di due personaggi omonimi del Marvel Universe: il mercenario Saracen (Muzzafar Lambert), apparso in una manciata di storie di The Punisher tra il 1989 e metà anni 90, prima di passare a miglior vita, e il vampiro Saracen protagonista di tre albi di Blade a fine anni 90. In questo caso si trattava di un antichissimo vampiro che viveva sotto il Vaticano (!) e la cui testa mozzata viene messa in seguito sotto aglio (no, davvero), per impedirgli di rigenerarsi…