I paesi del Golfo Persico appartenenti al Consiglio di Cooperazione del Golfo (vale a dire Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Kuwait, Oman e Qatar) hanno minacciato Netflix di prendere provvedimenti per vie legali se certi contenuti, non meglio specificati, non verranno rimossi dalla piattaforma. Si parla di contenuti offensivi, che “contraddicono i valori e i principi islamici e della società”.
La General Commission for Audiovisual Media saudita ha dichiarato che questi contenuti violano le regolamentazioni sui media nei paesi del Consiglio di Cooperazione. Se Netflix si rifiuterà di eliminare quei contenuti, si legge in un comunicato, “verranno prese necessarie misure legali”.
Durante una trasmissione della televisione di stato saudita Al Ekhbariya TV, sono state mostrate clip oscurate di un programma di animazione in cui si vedevano due ragazze abbracciarsi. Il problema è dunque relativo ai contenuti a tema LGBTQIA+ e al fatto che possano raggiungere facilmente i bambini: in diversi paesi islamici, l’omosessualità è ancora considerata un peccato.
Da tempo quello della rappresentazione dell’omosessualità nei prodotti hollywoodiani sta diventando un problema per le piattaforme streaming operanti nel Medio Oriente. Il film Disney Lightyear è stato bandito per via di un bacio tra due donne, ad esempio. Ora il rischio è che Netflix venga bandito dai paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, se un accordo non sarà raggiunto.