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Una profezia in House of the Dragon mette Game of Thrones sotto una nuova luce

Pubblicato il 22 agosto 2022 di Marco Triolo

AVVISO: SPOILER SUL PRIMO EPISODIO DI HOUSE OF THE DRAGON!

Nel primo episodio di House of the Dragon, una profezia rivelata da Re Viserys I Targaryen (Paddy Considine) alla figlia e appena nominata erede al trono Rhaenyra (Milly Alcock) sembra nascondere potenzialità devastanti per il canone di Game of Thrones e pone la serie madre sotto una luce completamente nuova.

Apparentemente, ciò che Viserys rivela alla figlia non è nulla di nuovo e, anzi, sembra solo un modo per ricollegarsi alla serie originale e far sorridere gli spettatori. Il re, nel nominare Rhaenyra sua erede, le confida che dovrà anche sorreggere il fardello che questo comporta, ovvero sapere delle cose sul futuro di Westeros che nessun altro sa. In particolare, le rivela il sogno di Aegon Targaryen, il re conquistatore noto per aver riunito i Sette Regni sotto un’unica corona, un evento che precede di un centinaio d’anni quelli di House of the Dragon. Il sogno – non presente nei romanzi – cita cose che i fan di Game of Thrones conoscono a menadito:

Aegon previde la fine del mondo degli uomini. Inizierà con un terribile inverno, che soffierà dal distante Nord. Aegon vide un’oscurità totale cavalcare quei venti, e qualunque cosa si nasconda in essi distruggerà il mondo dei vivi. Quando questo grande inverno arriverà, Rhaenyra, tutta Westeros dovrà affrontarlo. E se il mondo degli uomini vorrà sopravvivere, un Targaryen dovrà sedere sul Trono di Spade. Un Re o una Regina, abbastanza forte da riunire i regni contro il gelo e l’oscurità. Aegon chiamò il suo sogno “La Canzone del Ghiaccio e del Fuoco”.

Che cosa cambia?

Ora, molto di questo lo sappiamo e l’abbiamo visto accadere. Quello che la profezia rivela – anche per volontà di George R.R. Martin, co-creatore della saga letteraria – è che la conquista di Aegon aveva molto probabilmente uno scopo ben più nobile del semplice potere. Avendo visto il futuro, Aegon voleva semplicemente accertarsi che Westeros sarebbe stata unita e forte di fronte a questa minaccia apocalittica.

Ma il fatto che per circa tre secoli in Targaryen si siano tramandati questa verità non fa che rimarcare l’importanza della profezia e della missione della casata, e la gravità della minaccia. Minaccia che, invece, in Game of Thrones viene debellata in pochissimi episodi nella stagione 8, dove lo scontro finale con le armate dei morti si svolgeva in appena un episodio. A sconfiggerli tutti, simultaneamente, non era nemmeno un Targaryen, ma Arya Stark, pugnalando il Re della Notte.

Una conclusione frettolosa

Al di là delle discrepanze, però, perché dopo tutto le profezie non si avverano mai completamente e sono molto fumose di natura, è proprio la frettolosità con cui è stata liquidata la più grande minaccia allo status quo di Westeros, tramandata per centinaia di anni di sovrano in sovrano, a lasciare di sasso dopo una tale rivelazione.

Non c’è niente di veramente incongruente, anzi: House of the Dragon è pur sempre un prequel di Game of Thrones e non si pone come obbiettivo quello di scanonizzare gli eventi della serie originale. Eppure, nel tentativo di renderle omaggio, l’ha invece messa sotto una cattiva luce. Che Martin lo abbia fatto volontariamente? Dopo tutto, di recente ha detto di essere stato tagliato fuori dalle ultime stagioni della serie, e magari questo è stato il suo modo per vendicarsi…

Fonte: ScreenRant