La saga di Fast & Furious si prepara a chiudere il cerchio con Fast X, il penultimo capitolo (prima parte di un doppio finale) che tornerà ad Angelino Heights, quartiere storico di Los Angeles in cui si trovano l’officina e la casa della famiglia Toretto apparse nel primo film, per alcune riprese. La produzione girerà venerdì 26 agosto dalle 9 di mattina alle 2 della mattina seguente di fronte a casa Toretto in Kensington Road, e i residenti del quartiere hanno in programma una protesta.
L’obbiettivo principale non è la saga di Fast & Furious, ma gli indesiderati effetti che questa ha avuto sul vicinato: sin da quando è esplosa, i fan delle corse clandestine hanno iniziato a trovarsi in zona, causando disturbi, vari incidenti e mettendo in generale a rischio l’incolumità degli abitanti. In particolare, il piazzale antistante a Bob’s Market, la location dell’officina Toretto, è diventato meta di numerosi aspiranti street racer che, sgasando e sgommando con le loro vetture, disturbano la quiete pubblica a tutte le ore. In alcuni casi, riportano i residenti, si sono registrati atteggiamenti violenti e intimidatori da parte dei piloti. Un uomo si è visto puntare una pistola addosso dopo aver chiesto, in pieno giorno, un po’ di silenzio, e in un altro caso si è ritrovato i cassonetti della spazzatura in fiamme in seguito a una lite con alcune persone. Altri riportano di aver visto corridori schiantarsi contro auto parcheggiate, per poi fuggire dalla scena dell’incidente.
Oltretutto, questi incidenti non sono isolati. Durante e dopo la pandemia di Covid è scoppiata un’altra epidemia, quella delle corse clandestine a Los Angeles, che sta raggiungendo l’apice. Le morti per il traffico sono schizzate alle stelle durante la pandemia: nei primi tre mesi del 2022 sono aumentate del 21% rispetto al 2020. I residenti di Angelino Heights fanno sapere che protesteranno “in onore delle 178 persone uccise da corridori clandestini a Los Angeles, e per rimproverare Universal del suo spietato disprezzo per questa mortale epidemia di corse clandestine, a cui i loro film hanno dato inizio e che continuano a promuovere”.
Planaria Price, una residente che ha contribuito a far installare dei dissuasori del traffico di fronte a Bob’s Market (che non hanno sortito poi grandi effetti), non è d’accordo con l’idea di bloccare le riprese, considerando il fondamentale impatto dell’industria del cinema sull’economia della città. Price spiega che Universal ha rimborsato lei e altri residenti per il disturbo. Secondo la donna, il problema non riguarda solo Angelino Heights, ma tutta la città di Los Angeles, e spetta al governo locale dare una stretta alle corse clandestine.
La protesta è sostenuta dalle associazioni Street Racing Kills e Streets Are for Everyone. Lili Trujillo Puckett, fondatrice della prima che ha perso una figlia in un incidente causato da una corsa clandestina, è convinta che Universal avrebbe forse “dovuto aspettare un altro anno” per tornare a girare scene della saga di Fast & Furious a Los Angeles, “specialmente visto che il problema è così grave in questo momento”. Per Damian Kevitt, fondatore di Streets Are for Everyone, Universal deve “prendersi la responsabilità per le conseguenze” del fenomeno culturale lanciato dalla saga.
Fonte: Variety