La parola che più spesso Tony Gilroy e il cast di Andor pronunciano durante la conferenza stampa virtuale della nuova serie di Star Wars, a cui abbiamo assistito, è “reale”. Dai set ai personaggi, passando per i temi estremamente attuali della serie, tutto è stato concepito per avvicinare il più possibile la Galassia Lontana Lontana al mondo in cui stiamo vivendo oggi. Ed è questa la formula vincente della serie, secondo il creatore Gilroy e le star, a partire da Diego Luna, che riprende il ruolo di Cassian Andor da Rogue One: A Star Wars Story.
In Andor, ambientata cinque anni prima degli eventi di Rogue One, troviamo un Cassian molto diverso: non è certo la spia della Ribellione che abbiamo conosciuto nel prequel di Guerre stellari, ma un uomo solitario, che vive su un remoto pianeta e cerca la sorella perduta.
Spiega Gilroy che l’idea principale era quella di raccontare il percorso di Cassian Andor “dalle sue origini nell’infanzia” ai “cinque anni di odissea che lo portano [a Rogue One], nel corso di una rivoluzione, in un momento storico e in un luogo in cui stanno avvenendo grandi eventi e persone reali ne stanno subendo le conseguenze”. È stato questo approfondimento del personaggio ad attirare Diego Luna: “Rogue One è un film su un evento, mi spiego? È impossibile conoscere davvero quei personaggi, capire da dove vengano”. Andor invece racconta proprio questo: “Per me è importantissimo oggi raccontare che cosa faccia nascere un rivoluzionario” e cosa debba succedere affinché una persona sia “disposta a sacrificare tutto per una causa”. “È una storia che mi piacerebbe vedere da spettatore”, assicura la star. Una storia che “è importante oggi nel mondo in cui viviamo”, perché parla di “persone reali”. “La galassia sta attraversando un momento molto cupo, non ci sono Jedi, le persone stanno tentando di organizzarsi per reagire all’oppressione, è il genere di Star Wars più realistico che possiate immaginare. È una serie che parla di noi”.
“Non c’è niente di cinico nella nostra serie”, sottolinea Gilroy. “Vogliamo renderla reale, questo luogo è reale per noi”. L’autore spiega di essersi ispirato alla sua giovinezza nell’Upstate newyorkese, in una comunità operaia in cui tutti avevano un lavoro. Nel raggiungere questo grado di credibilità, ovviamente, i set hanno giocato un ruolo decisivo. Gilroy parla di un set “a 360 gradi”, costruito negli studi Pinewood da Luke Hull, un giovane scenografo che l’autore paragona a Mozart. Hull ha progettato una vera e propria città: “Ho potuto giocare a fare Dio. Abbiamo costruito un luogo, un’intera società, un’intera vita, un’intera tradizione”.
Gli stessi attori sono rimasti a bocca aperta una volta giunti sul set. Kyle Soller, interprete di Syril Karn, racconta: “Ogni singolo cassetto aveva qualcosa dentro”. L’attore spiega che, a un certo punto, ha visto una folla aprirsi per lasciar passare un contingente di Stormtroopers: “A quel punto mi ero quasi dimenticato di essere in Star Wars, pensavo di essere in un dramma sociopolitico unito a una storia famigliare e una love story”. Adria Arjona, che interpreta Bix Caleen, racconta: “Il set era incredibile. Ricordo un giorno in cui il regista, uno dei nostri registi, mi disse di correre e gli risposti ‘Beh, dove vuoi che corra?’. E lui: ‘Dove ti pare’. Perché si poteva girare dappertutto”.
Ma Star Wars non vuol dire solo world-bulding, vuol dire anche inclusione. Uno dei temi portanti di Andor è la condizione della donna nella Galassia Lontana Lontana e sotto una dittatura soffocante. Denise Gough interpreta Dedra Meero, ufficiale imperiale che si sta facendo strada “in un mondo dominato dagli uomini”: “Quando la incontriamo, è l’ultima ruota del carro”, una donna “incredibilmente ambiziosa e meticolosa” che vede cose che gli altri non vedono. “Mi piace raccontare gli effetti che il potere ha su una singola persona, i pericoli della ricerca del potere e del controllo, indipendentemente dal genere”. Dedra è un personaggio a tutto tondo, come tutti i personaggi di Andor: “Ti ritrovi a pensare: ‘Forza ragazza!’, e poi ti ricordi che fa parte di un’organizzazione fascista”. Genevieve O’Reilly interpreta invece Mon Mothma, storica leader della Ribellione che ha già interpretato in Rogue One. “Per la prima volta, possiamo vedere la donna dietro il ruolo”, spiega l’attrice. In Andor, Mon Mothma è ancora una senatrice, una donna “che si fa strada in un Impero dominato dagli uomini, con un potentissimo Imperatore Palpatine in cima”.
La Galassia Lontana Lontana è anche un crocevia di culture, e la varietà etnica degli interpreti di Andor ne è un assaggio. Adria Arjona spiega: “Mi dà speranza sapere che ora una bambina potrà vedere la serie e pensare: ‘Oh, mio Dio, quella ragazza mi somiglia un po’, voglio vestirmi da lei a Halloween’”. L’attrice però assicura di non essere stata scelta perché ispanica: “Spero davvero che, in futuro, questa domanda non venga più posta, che diventi la norma vedere due attori come Diego e me in Star Wars”. Da parte sua, Diego Luna torna su temi già affrontati all’inizio della conversazione: “Dobbiamo rispecchiare la società, fare in modo che gli spettatori si riconoscano”. “Per me ha senso che, in una galassia in cui ci sono così tanti pianeti, la gente venga da posti diversi”. Il suo Cassian Andor, oltretutto, è un rifugiato, proviene da un’altro pianeta e un’altra società rispetto a quella in cui è cresciuto: “I rifugiati provengono da posti diversi e si riuniscono in un posto, hanno lingue e aspetti diversi. E quella diversità arricchisce la nostra realtà”.
Andor si configura anche come un entry point per nuovi fan di Star Wars, spiega Gilroy. Il punto, infatti, non è attirare chi è già fan, ma i loro partner, colleghi, genitori. “La nostra serie non richiede conoscenze pregresse per essere vista”. La speranza è soddisfare e galvanizzare i fan, ma allo stesso tempo “attirare un altro pubblico” che sia interessato a vedere qualcosa di “emotivamente intenso”, che unisce l’intimità dei drammi famigliari all’epica dei grandi momenti storici. “Questa è la scommessa. Questo è ciò che stiamo tentando di fare ed è per questo che siamo qui”.
Andor, interpretata anche da Stellan Skarsgård, Forest Whitaker e Fiona Shaw, debutterà su Disney+ il 21 settembre. La serie è diretta da Toby Haynes, con Ben Caron e Susanna White. QUI ne potete vedere il trailer.