Paul Haggis è tornato in libertà dopo sedici giorni di arresti domiciliari a Ostuni, in seguito alle accuse di violenza sessuale di una donna inglese. La Gip di Brindisi Vilma Gilli ha revolcato l’arresto per cessazione di ogni esigenza cautelare e “affievolimento” della portata delle accuse.
Nel corso dell’incidente probatorio, la presunta vittima, una donna inglese di 28 anni, si è sottoposta a un lungo esame incrociato, durante il quale “non solo ha confermato l’assenza di contegni violenti o costrittivi da parte dell’indagato al fine di consumare gli atti sessuali, ma ha rivelato una complessa vicenda che sfuma l’originario giudizio di incapacità di Haggis di resistere ai propri istinti sessuali”.
Le accuse erano molto gravi: la donna sosteneva che, dal 12 al 15 giugno, Paul Haggis l’avesse trattenuta in un B&B di Ostuni, dove il regista si trovava per prendere parte all’Allora Fest, abusando ripetutamente di lei, per poi scaricarla senza tante cerimonie in aeroporto. Gilli spiega:
Le modalità di incontro tra indagato e persona offesa, la spontanea permanenza [della presunta vittima] presso la residenza dell’indagato anche successivamente agli abusi, i momenti di convivialità tra loro durante le giornate o l’ordinaria messaggistica dei propri impegni/spostamenti, le modalità di commiato adottate dalla persona offesa sono espressione di una complessità di interazioni tra le parti che, anche laddove meritevole di approfondimento, allo stato affievolisce il giudizio negativo della personalità di Haggis quale soggetto incline a esercitare violenza, fisica o psichica.
Per “modalità di commiato” si intende un bigliettino lasciato a Haggis dalla donna in hotel prima che lui l’accompagnasse in aeroporto all’alba del 15 giugno. La giudice ha inoltre ritenuto che “la pendenza giudiziaria a carico di Haggis presso la Corte dello Stato di New York non offra significatività al rischio di reiterazione, in quanto ha natura meramente civilistica, in assenza di una verifica, anche solo investigativa, della fondatezza delle accuse e della assenza di intento calunnioso”.
Michele Laforgia, legale di Paul Haggis, ha espresso la sua soddisfazione, definendo la decisione della giudice “un risultato importante, che conferma la versione offerta sin dal primo momento da Haggis sulla spontaneità e volontarietà del rapporto intrattenuto con la denunciante e dimostra come il nostro sistema processuale sia in grado, in tempi brevi, di rimediare agli errori e restituire la libertà a chi ne ha diritto. Siamo certi che in tempi altrettanto brevi sarà definitivamente acclarato che Haggis non ha commesso alcun reato ed è completamente innocente rispetto alle gravi accuse mosse nei suoi confronti”
Fonte: Ansa