Ms. Marvel: il finale, quella inversione a U dell’MCU e quell’ALTRA cosuccia presa dai fumetti (SPOILER)

Ms. Marvel: il finale, quella inversione a U dell’MCU e quell’ALTRA cosuccia presa dai fumetti (SPOILER)

Di DocManhattan

Come si è chiusa, con il season finale di ieri, la miniserie di Ms. Marvel? Uhm. Piazzato qui per ogni evenienza un altro SPOILER ALERT, diciamo che il sesto episodio delle sgambate della nuova eroina del New Jersey è un finale fatto e finito da film per ragazzi con dei tizi dotati di super-poteri. Con la leader di Damage Control che si becca sconfitta e ripiglio ufficiale, il popolo festante e dalla parte del bene, gli amici che sgommano via in un’auto non loro, e pure nominando un sacco di volte Bruno (e quelli di Encanto muti). E ci sta, ovviamente, considerato il fatto che il target principale dovrebbero essere spettatori con meno della metà degli anni di chi vi scrive.

Ms. Marvel finale

SE NE TOGLI UN TERZO

Il peccato è, a mio modo di vedere, che dopo i primi due episodi, frizzanti, belli freschi e anche visivamente originali (se ne diceva qui), e un terzo comunque godibile e condito dalla versione MCU di un vecchio supergruppo Marvel, si sia perso completamente l’abbrivio con la gita in Pakistan. Il tema storico della Partizione dell’India nel ’47 è interessante, e magari anche poco noto in Occidente, ma in due episodi si sono accumulati scene e personaggi non esattamente memorabili, flashback e spiegoni prolissi, un viaggio nel tempo giusto-perché-serviva e alcune delle morti magiche peggio riuscite degli ultimi tempi.

Fortuna che per il finale Kamala è tornata nel New Jersey, dunque? Sì, certo. Solo che a quel punto restavano solo 40 minuti per chiudere il tutto, con le trappole da Mamma ho perso l’aereo, la folla dietro le transenne a due centimetri dallo scontro, come in The Amazing Spider-Man 2 (ma qui, almeno, gli spettatori si rivelano utili), che manca solo intoni a un certo punto il coro di El pueblo unido jamás será vencido. E anche la magica trasformazione dei coniugi Khan, da genitori iper-apprensivi a fieri sostenitori di una figlia super-eroina, nel giro di, boh, cinque giorni. Alla fiera degli Avengers era pericoloso, ma va’ pure a combattere di notte il crimine, ti abbiamo anche fatto il costume.

Dinamiche da film per ragazzi? Dinamiche da film per ragazzi.

Ms. Marvel finale

QUELLI INSUPERABILI

Ma, ripeto: il finale ci sta. Doveva esserci lo scontro, si dovevano riannodare tutti i fili, cacciare a pedate gli sgherri incapaci di Damage Control, allontanare il turbolento Kamran e dare un senso perfino all’amica TikToker, e in qualche modo ci sono riusciti. Non sarà il finale più intrigante della storia della TV, ma hanno mostrato pure la Kamala ingigantita dai suoi poteri, come la sua controparte allungabile dei fumetti. Ah, sì: le hanno dato pure il suo nome da battaglia, Ms. Marvel, e una grande famiglia aggiuntiva: i mutanti.

Kevin Feige dovrebbe anche smetterla di continuare a stuzzicarci con questa cosa degli X-Men? Dovrebbe. Ché i mutanti, ora che si possono utilizzare nell’MCU, li vorremmo vedere in pista tipo subito. E invece c’è stato il teaserone del ripescaggio di Xavier in Strange 2, e ora l’annunciaziò-annunciaziò delle origini mutanti di Kamala (che Bruno ha scoperto con il suo computer con CPU Celeron Mendocino in quanto genio, d’accordo).

L’amo calato è lo stesso: qualche nota del tema del cartoon degli X-Men, esattamente come all’apparizione della carrozzina gialla del professor Xavier nel secondo film di Strange. Il che è doppiamente interessante: per far capire a tutti che si sta parlando proprio degli X-Men, si utilizzano le note del cartone del ’92 (X-Men: The Animated Series, da noi Insuperabili X-Men). Cioè di trent’anni fa, quando molti degli spettatori dell’MCU non erano ancora nati. Contentino per noialtri reduci dagli anni Novanta, diciamo così? O la serie è sufficientemente pop, grazie ai meme di Wolverine, da esser nota anche ai più giovani? Scegliete la risposta che preferite.

Però, ora, Kevin, sul serio. Tiriamoli fuori. Rimettiamoli in pista, questi ragazzi con la X.

Ms. Marvel finale

COM’È INUMANO LEI

Cioè, a parte Kamala. Lei è una mutante, il che vuol dire che è anche la prima mutante ufficiale dell’MCU. Quicksilver e sua sorella Wanda non contano, perché ai tempi di Avengers: Age of Ultron c’era ancora la Fox, non si potevano chiamare mutanti, e infatti sono stati presentati come “miracoli”. L’avete mai detta una preghierina a Wanda? C’è chi lo fa ogni volta che vede Elizabeth Olsen sull’Internet. Ma non divaghiamo.

Come ormai sanno pure i sassi, nel Marvel Universe a fumetti Kamala fa parte invece degli Inumani: una fetta del suo pantheon di eroi che i Marvel Studios ha provato a utilizzare al posto degli (allora) indisponibili mutanti, partendo da Agents of S.H.I.E.L.D., solo che ne è uscita quella zozzeria della serie Inhumans, nel 2017. Otto episodi che stanno cercando di dimenticare tutti e che tutte le persone coinvolte tendono ad omettere nel proprio curriculum. Giustamente.

E allora, messi da parte gli Inumani, tutte le discussioni sul cambio di poteri di Kamala, e sulle loro origini, vengono meno: è una mutante, ed è stata messa lì per rinfrescare il concetto al pubblico dell’MCU, mai ce ne fosse bisogno. La porta ora è davvero aperta.

Ms. Marvel finale

SIOR CAPITANO MI STIA A SENTIRE

Quanto al cameo finale di Carol Danvers, alias Captain Marvel, l’apparizione di Brie Larson è interessante soprattutto per come si verifica. In pratica, grazie al bracciale, Carol e Kamala si scambiano di posto, e il Capitano si materializza nella stanza della ragazza. Si tratta di un concetto ripreso dal primo Capitan Marvel dei fumetti, l’alieno Mar-Vell, un Kree che nella sua testata, a fine anni 60, condivideva “le molecole” con Rick Jones. Sì, l’ex ragazzino che aveva provocato indirettamente la nascita di Hulk: proprio nell’area di test di una bomba doveva mettersi a suonare l’armonica. (Debosciato).

Grazie alle “Nega-Bande”, dei bracciali dorati, Rick Jones e Mar-Vell continuavano a scambiarsi di posto: quando uno appariva sulla Terra, l’altro finiva nella Zona Negativa. Facile immaginare, a questo punto, che un canovaccio simile venga utilizzato per Carol e Kamala nel film che le vedrà protagoniste (insieme alla Monica Rambeau di Teyonah Parris) tra un anno esatto, The Marvels.

Girato anche a Tropea, in Calabria, ricordiamolo. Ma giusto perché i produttori volevano proprio provare la ‘nduja.

 

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