Il veterano di cinema e TV David Warner, caratterista dalla lunghissima e variegata carriera, è morto per le conseguenze di un cancro, a pochi giorni dal suo ottantunesimo compleanno.
Nato a Manchester nel 1941, Warner iniziò la sua carriera sul palcoscenico, entrando nella Royal Shakespeare Company a 21 anni e interpretando, tra gli altri, Amleto. Nel 1965 ottenne il suo primo ruolo da protagonista al cinema, in Morgan matto da legare di Karel Reisz.
Nel 1973, una disastrosa messa in scena di Io, Claudio gli scatenò la paura del palcoscenico, che lo portò a concentrarsi su cinema e TV. Negli anni ’70 collaborò con Sam Peckinpah a tre film: La ballata di Cable Hogue, Cane di paglia e La croce di ferro. Nello stesso decennio apparve in Casa di bambola di Joseph Losey, il cult horror Il presagio di Richard Donner e L’uomo venuto dall’impossibile di Nicholas Meyer (nel ruolo di Jack lo squartatore). Nel 1981 lavorò con Terry Gilliam a I banditi del tempo, e nel 1982 apparve nel cult Tron.
Abbiamo visto inoltre David Warner in film come In compagnia dei lupi, Tartarughe Ninja II – Il segreto di Ooze, Body Bags – Corpi estranei e nelle serie I segreti di Twin Peaks, Doctor Who e La signora in giallo. Ma anche in Titanic, Scream 2, Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie di Tim Burton e in tre ruoli nel franchise di Star Trek (Star Trek V – L’ultima frontiera, Rotta verso l’ignoto e Star Trek: The Next Generation). Negli ultimi anni era apparso in Penny Dreadful, Wallander, L’alienista e Il ritorno di Mary Poppins, continuando a lavorare ben oltre i 70 anni.
È stata la famiglia di David Warner a comunicare la morte dell’attore alla BBC:
Nel corso degli ultimi 18 mesi ha affrontato la sua diagnosi con la sua caratteristica grazia e dignità… Mancherà enormemente a tutti noi, la sua famiglia e i suoi amici, e verrà ricordato come un uomo, partner e padre gentile, generoso e compassionevole, il cui lascito di lavori straordinari ha toccato le vite di così tante persone nel corso degli anni. Siamo affranti.
Fonte: The Guardian