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Justice League: la campagna per la Snyder Cut è stata fomentata dai bot

Pubblicato il 19 luglio 2022 di Marco Triolo

Un articolo di Rolling Stone, basato su due report interni alla stessa Warner Bros., ha rivelato una verità non così sorprendente, eppure ugualmente sconcertante, sulla campagna #ReleaseTheSnyderCut, con cui i fan di Zack Snyder hanno richiesto a gran voce, e infine ottenuto, che Warner collaborasse con il regista alla sua versione di Justice League (poi uscita in USA su HBO Max in piena pandemia). A quanto affermano i report, la campagna è stata fomentata e sostenuta anche da svariati account fasulli e bot.

Circa il 13% degli account coinvolti nella campagna #ReleaseTheSnyderCut e #RestoreTheSnyderVerse sono risultati falsi. Per fare un paragone, in genere, nei trending topic, la percentuale di account falsi è del 3/5%. Twitter stima che, quotidianamente, il numero di account falsi o spam attivi sul sito sia inferiore al 5%. Dunque il 13% nel caso della campagna sulla Snyder Cut è una percentuale relativamente molto elevata.

“Attività negativa”

I report Warner hanno anche rilevato “attività negativa”, scaturita da account sia veri che fasulli legati al movimento pro Snyder Cut. Ecco che cosa si legge nel testo:

Dopo aver esaminato conversazioni online sull’uscita della Snyder Cut di Justice League, nello specifico gli hashtag “ReleaseTheSnyderCut” e “RestoreTheSnyderVerse” su Facebook, Twitter e Instagram, [l’analista] ha riscontrato una crescita dell’attività negativa creata da autori sia reali che fasulli. Una comunità identificata era composta da autori reali e fasulli che diffondevano contenuto negativo su WarnerMedia per non aver restaurato lo “SnyderVerse”. Inoltre, tre principali leader sono stati identificati tra gli autori esaminati su Twitter, Facebook e Instagram – un leader per ogni piattaforma. Questi leader hanno ricevuto l’engagement più alto e hanno molti follower, il che dà loro la possibilità di influenzare l’opinione pubblica.

Rolling Stone ha contattato alcune società che si occupano di verificare l’autenticità delle campagne social media. Tra queste, Alethea Group ha rivelato che forsnydercut.com, sito che sostiene di aver reso per la prima volta virale l’hashtag #ReleaseTheSnyderCut a maggio 2018, è stato intestato, almeno per un periodo, a Xavier Lannes, un consulente di digital marketing che era anche a capo di un’agenzia pubblicitaria che promuoveva la sua abilità di portare “traffico di Avatar economico e istantaneo al tuo sito”. Snyder nega di conoscere o di aver mai assunto Lannes.

Rolling Stone ha inoltre intervistato una ventina di testimoni, che sostengono che Zack Snyder abbia manipolato a suo favore la campagna, agendo come “un Lex Luthor”. Il regista, al contrario, sostiene che sia stata Warner Bros. a manipolare la fanbase a vantaggio del lancio di HBO Max.

L’articolo fa notare come alcune trovate pubblicitarie – un cartellone a Times Square, che può costare oltre 50 mila dollari al giorno, un aereo fatto volare sopra il Comic-Con con uno striscione che incitava DC a distribuire la Snyder Cut – hanno sollevato la questione di chi abbia finanziato tutto questo. “Dove è stata la raccolta fondi?”, si chiede un insider. “Perché non abbiamo mai visto una campagna Kickstarter dei fan?”.

Il sito riporta anche come l’hashtag #RestoreTheSnyderVerse sia sceso da un milione di tweet al giorno all’epoca dell’uscita della Snyder Cut, a marzo 2021, a 40 mila al giorno entro pochi giorni. Un esperto di social media marketing contattato da Rolling Stone sostiene che questo balzo in negativo sia un classico esempio di movimento utilizzato come arma.

Il coinvolgimento di bot

Secondo Becky Wanta, Chief Information Officer della società Q5id, non c’è dubbio che siano stati coinvolti bot:

Ci sono certi schermi ricorrenti che indicano la presenza di bot e che abbiamo visto qui. Arrivano quasi tutti nello stesso momento in grandi numeri. E spesso l’origine di migliaia o persino milioni di messaggi può essere ricondotta a una singola fonte o due. A volte possono essere ricondotti a server inusuali in paesi remoti. E il loro contenuto sarà molto simile.

La cosa sta tuttora proseguendo: tra maggio e giugno, diverse community online hanno spinto una serie di hashtag per promuovere Zack Snyder e deridere Warner Bros., e anche in questo caso è stata rilevata la presenza di pochi account fasulli che fomentavano i fan reali.

Gli attacchi ad Ann Sarnoff

Alcuni utenti, inoltre, hanno diffuso “contenuti dannosi” nei confronti di Ann Sarnoff, all’epoca CEO di Warner Bros., definendola nella maggior parte dei casi “una bugiarda per aver sostenuto che non esistesse la Snyder Cut“. Questi utenti inoltre hanno chiesto ripetutamente che WarnerMedia la licenziasse, e hanno iniziato a usare l’hashtag #BoycottWarnerBros.

La campagna prosegue tuttora, nonostante nel frattempo Zack Snyder’s Justice League sia uscito. Adesso il principale hashtag del movimento è #RestoreTheSnyderVerse, e la richiesta, ovviamente, che l’intero universo DC concepito da Zack Snyder sia restaurato, e che venga concesso al regista di realizzare i sequel di Justice League da lui progettati.