L’ottavo episodio della stagione finale di Better Call Saul non ha risparmiato i colpi di scena e, soprattutto, ha rivelato il destino ultimo di Lalo Salamanca (Tony Dalton). Una doppietta di morti illustri – questa e quella di Howard Hamlin nell’episodio 7 – che passerà alla storia. Ma soprattutto un’uscita di scena almeno in parte inaspettata: era chiaro che difficilmente Lalo sarebbe sopravvissuto, considerando che non si è mai visto in Breaking Bad, ma molti si aspettavano che sarebbe morto solo alla fine della stagione. E invece Gus Fring lo ha fatto fuori in un tesissimo duello nel futuro mega-laboratorio di metanfetamina.
Lo showrunner e co-creatore della serie Peter Gould ha spiegato a The Hollywood Reporter il ragionamento dietro questa decisione, e rassicurato i fan della serie: c’è ancora molto da raccontare, negli ultimi cinque episodi. Ecco che cosa ha detto:
Sarebbe stata una scelta ragionevole conservare queste morti molto drammatiche per l’ultimo paio di episodi, ma abbiamo altre faccende di cui occuparci. Non è che abbiamo necessariamente progettato tutto su una lavagna e detto “Questo è l’episodio in cui faremo questo” e “Questo è l’episodio in cui faremo quest’altro”. Ma il nostro obbiettivo principale è in realtà lo sviluppo e la psicologia dei personaggi, perciò ci è sembrato naturale che queste cose dovessero accadere qui. Ma ci sono ancora tanti colpi di scena in arrivo.
Gould ha aggiunto:
A volte è un po’ prevedibile far accadere tutti i grandi eventi in fila proprio alla fine. E poi ci sono diversi tipi di grandi eventi. I grandi eventi non sono sempre necessariamente omicidi o morti. Ce ne sono anche di altri tipi. Ecco tutto!