Bastard!! L’oscuro dio distruttore: il dark fantasy – heavy metal scostumato

Bastard!! L’oscuro dio distruttore: il dark fantasy – heavy metal scostumato

Di DocManhattan

Ah, Bastard!! (il doppio punto esclamativo non è un refuso). Era il 1993 e per noialtri giovani giovanotti dall’animo leggermente punk dell’epoca si era appena aperto un mondo, con la prima, grande invasione dei manga nel nostro paese. Leggevamo qualsiasi cosa venisse pubblicata e ci sembrava tutto meraviglioso. Compresa Bastard!!, serie dark fantasy di di Kazushi Hagiwara, che la casa editrice apripista dell’otakumania nostrana, Granata Press, inizia a pubblicare in quel 1993 con tanti 883, sulla testata Z Comix. Poi Granata chiude, la serie emigra verso i lidi di Planet Manga… e nel natio Giappone a un certo punto si pianta. È ferma lì da oltre dieci anni, tanto che Bastard!! è diventato un nome onnipresente nei listoni dei “manga di cui non vedremo mai la fine”. Ora però, a smuovere le acque di questa situazione stagnante, è arrivata Netflix: sulla piattaforma sono disponibili dal 30 giugno i primi tredici episodi di una nuova trasposizione anime di Bastard!! L’oscuro dio distruttore. La seconda.

bastard oscuro dio distruttore

LA FANTASY-MANIA DEL GIAPPONE DI FINE ANNI ’80

Facciamo un passo indietro. Nel 1988, quando Kazushi Hagiwara inizia la serializzazione di Bastard!! sulle pagine di Weekly Shōnen Jump, il fantasy occidentale, e in particolare gli scenari alla Dungeons & Dragons, vanno fortissimo in Giappone. Ovunque guardi, è tutto un pullulare di guerrieri armati di spadoni, elfi, troll e coccatrici. Da Record of Lodoss War (sempre dell’88) a Golden Axe (’89), che nel mondo dei videogame seguiva il solco tracciato da Dragon Quest e dal primo Zelda, in giro dall’86. Non è tutto. È sempre nell’88 che il compianto Kentaro Miura getta le basi del suo Berserk, la cui serie debutterà l’anno dopo sul magazine Monthly Animal House della Hakusensha.

Bastard!! e Berserk sono come due gemelli separati alla nascita e cresciuti in ambienti completamente diversi. Hanno la stessa madre, l’influsso del dark fantasy, e tratti simili, ma ciascuno segue una propria strada. E pure quando quei percorsi sembrano intrecciarsi (Gara il ninja, in Bastard!!, è chiaramente un parente di Gatsu), a separarli resta un abisso. Tanto è oscuro il cammino intrapreso da Berserk, tanto assurdo, a tratti demenziale, folle e sboccato è quello di Bastard!!

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MASTER OF PUPPE(TS)

Dark Schneider, potente stregone arrapato vecchio secoli e rimasto intrappolato per quindici anni nel corpo di un bambino, è un protagonista che dice tutto non solo del mood del manga – e di conseguenza dei due anime che ne sono stati tratti – quanto dell’altra fonte d’ispirazione seguita dal suo autore. Perché Hagiwara, oltre che di D&D, era impallinato anche dell’heavy metal, e la sua serie abbonda di omaggi e strizzate d’occhio a nomi celebri di quel genere. Lo stesso Schneider deve il suo nome al cantante tedesco Udo Dirkschneider, ma nel mondo di Bastard!! c’è un “Lars Ulu”, c’è il regno di Metallicana, un demone chiamato “Anthrasax” e così via…

E in una storia fantasy superclassica, a base di sigilli, armate delle tenebre e un-certo-numero-di-generali da sconfiggere, Dark Schneider sguazza, quasi sempre seminudo, vantandosi delle sue conquiste e seducendo alleate e nemiche, inevitabilmente con una quinta di seno e in preda alla febbre dei sensi appena si avvicinano allo stregone. In una serie di finissime (uh, guarda) metafore sessuali come quella cosa ripetuta del veleno da succhiare, o situazioni che quando non sono già demenziali lo diventano, con persone ribaltate da una gag alla Arale, volti resi super deformed dall’ira, il draghetto Lars spedito con una puntazza nel sole. Più manga anni 90 di così, si muore.

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OAV, ONA, NO-OMG

Tutto questo nel fumetto, appunto. Pace all’anima sospesa sua. Ma Bastard!! è stato già trasposto, dicevamo, in animazione nel 1992, in una serie di 6 OAV (produzioni destinate al mercato home video) da mezz’ora l’uno, che seguivano fedelmente la prima parte della storia del manga e ci aggiungevano qualche scena ammiccante in più, perché gli OAV anni ’90 erano il regno del fan-service. Trent’anni dopo, dagli OAV si è passati all’ONA, cioè una produzione originale destinata a una piattaforma su Internet, con l’anime di Netflix.

Questa serie consta di 24 episodi, 13 dei quali sono già disponibili, mentre gli altri 11 arriveranno più avanti nel corso dell’anno. Esattamente come gli OAV anni 90, la serie Netflix segue praticamente scena per scena quanto avvenuto nel manga. Anzi, avendo qui a disposizione più spazio in termini di minutaggio, non è neanche costretta a riassumere il tutto a rotta di collo. Il charadesign di Sayaka Ono (Cross Ange, per restare nel tema delle figure combattenti ma con pochissimi vestiti addosso) è piacevole, in particolare per quanto riguarda Schneider e le sue risate con zanne in bella mostra.

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La visione, per chi ha letto il manga, è tutta portata a valle dal torrente della nostalgia, in buona sostanza. Soprattutto per chi era già nel campo ai tempi di Granata, perché son scivolati via sei lustri della nostra esistenza (ma comunque, pure ad aver cominciato con la versione Panini nel ’98, è quasi un quarto di secolo). Ma chi ne è a digiuno? Beh, qui la faccenda è più complessa. Magari i ragazzi sotto la ventina potranno trovare comunque divertente il mix di combattimenti, follia e corpi seminudi, non saprei.

Quel che è certo è che proprio perché si tratta di una trasposizione molto fedele del manga, la storia mostra decisamente gli anni che ha, e più che altro dà bene l’idea del contesto in cui un frullato del genere poteva sembrare un’idea fresca e nuova. In altre parole: a differenza di tutta la prima parte del coevo Berserk, a oggi ancora meravigliosa, Bastard!! non è decisamente invecchiato bene. E questo nuovo anime te lo ricorda in modo molto efficace.

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