SerieTV Recensioni The Doc(Manhattan) is in

Ms. Marvel, i primi due episodi: Kamala una di noi (no spoiler)

Pubblicato il 07 giugno 2022 di DocManhattan

Chiariamolo subito: dovessimo giudicare dai suoi primi due episodi, visti in anteprima la scorsa settimana, Ms. Marvel sembra quanto di più diverso dal resto dell’MCU – sul grande come sul piccolo schermo – fosse possibile tirar fuori alla banda di Kevin Feige. Per quanto ogni singola produzione dell’MCU sia, come sappiamo, una variazione sullo stesso tema, la settima serie TV del Marvel Cinematic Universe (su Disney+ da domani) tira i bordi di quello stampino come se fossero di gomma. Giocando con un tipo di storia, di linguaggio e di ritmo che, per quanto non siano nuovi in assoluto, sono molto differenti dal resto della super-famiglia Marvel. Salutate Kamala Khan, una di noi.

NELLA TERRA DI JON BON JOVI

Chi sia Kamala Khan, sedicenne del New Jersey proveniente da una famiglia pachistana, e cosa abbia rappresentato la sua Ms. Marvel, non solo nel mondo del fumetto, ma anche nel dibattito pubblico (a mezzo autobus) sui diritti civili, lo dicevamo qui. Pur con alcune modifiche del caso, la versione live action di Ms. Marvel rappresenta la stessa visione del personaggio: un punto di vista nuovo, con tutta la grinta adolescenziale di questo mondo, sull’universo degli eroi in costume Marvel. È già successo nel videogioco del 2020 Marvel’s Avengers, in cui Kamala rappresentava il personaggio introduttivo della campagna in singolo, avviene ora anche qui. Ma con una differenza.

Kamala Khan, ancor prima di acquisire i suoi poteri, è una fan dell’MCU, esattamente come buona parte degli spettatori. Una sedicenne, interpretata da un’attrice di poco più grande (Iman Vellani), che incarna un’intera generazione di giovani appassionati che con le avventure di Iron Man, Cap, Thor e gli altri sono letteralmente cresciuti. Prima di entrare a farne parte, lei vede quel mondo, in pratica, esattamente come tutti gli altri. Un po’ come tutti noi.

L’MCU VISTO DAL BASSO

Nei primi due episodi di Ms. Marvel, questo elemento funziona particolarmente bene. Per uno spettatore molto giovane è facile immedesimarsi in Kamala, perché i problemi a scuola, le cotte e il desiderio spasmodico di diventare popolari o, in subordine, almeno di non sembrare dei soggettoni, sono pane quotidiano di chiunque a quell’età. Ma anche per chi ha il doppio dei suoi anni e oltre, c’è la faccenda della super-fan dell’MCU (e nel suo specifico di Carol Danvers, Captain Marvel) a creare un legame. È il Marvel Cinematic Universe visto per la prima volta, in quattordici anni, da una prospettiva inedita: dal basso, dalla stanzetta di una ragazzina che vive in periferia ed è una cosplayer. Mettici la simpatia contagiosa di Vellani, ed è difficile non ritrovarsi a fare il tifo per la protagonista in tempo zero.

Tutto si intreccia poi con il contesto in cui Kamala vive, con le sue radici e il suo retaggio. Ms. Marvel nasce come un personaggio parecchio autobiografico, la vita di una ragazzina del New Jersey di origini pachistane e di religione musulmana, esattamente come la sua co-creatrice Sana Amanat (qui presente nelle vesti di produttrice esecutiva dello show). La cura con cui quel contesto viene mostrato, senza alcuna condiscendenza verso il pubblico (ad esempio nella scelta di non spiegare il significato, desumibile dal contesto, di alcuni termini), rende questo spaccato di vita familiare interessante anche al di là delle sgambate da super-eroina della protagonista.

La prima super-nemesi, in altre parole, che Kamala deve affrontare sono le rogne dell’adolescenza e la chiusura su alcuni temi da parte della sua famiglia.

FRIZZANTE (IL GIUSTO)

Un tasso di autenticità che lo staff dello show è stato molto attento nel ricreare. A una conferenza online per la stampa, a cui abbiamo avuto modo di assistere qualche giorno fa, Feige e gli altri spiegavano quanto sia stato importante far lavorare su Ms. Marvel degli autori con un background simile, in grado cioè di calarsi in quel tipo di vissuto. E così la showrunner e sceneggiatrice principale della serie, Bisha K. Ali (già sceneggiatrice di Loki), è anche lei di origini pachistane, come la regista Sharmeen Obaid-Chinoy, che ha diretto gli episodi 4 e 5. La regista del secondo e del terzo è di origini indiane (Meera Menon), e così via.

Al di là della storia, quello che colpisce nei primi due episodi di Ms. Marvel è anche il modo in cui è raccontata. Dovessimo scegliere un solo aggettivo per descriverne la visione, credo mi giocherei “frizzante”. (Il giusto, ché se dici troppo frizzante poi salta fuori il finto Massimo D’Alema).

SOGNANDO IL DIARIO DI UNA SCOTT SCHIAPPA, SHAZAM!

Quei due matti di Adil El Arbi e Bilall Fallah (reduci dai notevolissimi incassi di Bad Boys for Life) partono a cannone nel primo episodio, mescolando all’azione graffiti e altri elementi animati che si muovono e ballano sullo schermo, cercando di star dietro al caleidoscopio di pensieri della protagonista. In buona sostanza, per avere un quadro di quello che vi aspetta in Ms. Marvel, immaginate Scott Pilgrim vs. the World mescolato a Diario di una schiappa e alle difficoltà di un adolescente di far accettare in una famiglia piuttosto chiusa le sue passioni (come in Sognando Beckham), e aggiungete una grossa dose di amore da fanboy per l’MCU e l’umorismo visto in film come Shazam!

I dialoghi sono vivaci, il ritmo è sostenuto e sì, non si fosse capito, i primi due episodi – lunghi circa tre quarti d’ora l’uno – sono scivolati via in modo molto piacevole. Da un lato, Ms. Marvel è per ora esattamente quello che mi aspettavo, eppure, dall’altro, è come se fosse riuscita comunque a sorprendermi. Nel senso: me l’aspettavo proprio con questo taglio e questi ingredienti, ma la preparazione della ricetta è stata eseguita benissimo, e il risultato è un esordio divertente e in grado di piacere, per le ragioni di cui sopra, un po’ a tutti.

Ora non resta che sperare che nei quattro episodi restanti non solo Ms. Marvel non perda l’abbrivio, ma magari riesca a infilarci anche qualche sorpresa. A proposito: a quanto la diamo una comparsata di Captain Marvel?